Da non perdere – Lo show di Strasburgo visibile due anni dopo

Il film di Moretti “Il caimano” (da non perdere, come si dice in gergo, per la capacità di divertire e spaventare insieme con la sua straordinaria rappresentazione della realtà che stiamo più o meno consapevolmente vivendo) ce ne mostra uno spezzone di un paio di minuti. E già questo segmento ci aiuta a capire qualcosa di più rispetto alle fugaci inquadrature che la tv di regime ci aveva finora concesso circa il deprimente esordio di Silvio Berlusconi per il turno di presidenza italiana al Parlamento europeo.


Finora, censure e manipolazioni mediatiche avevano coperto efficacemente il cialtronesco episodio: l’invettiva contro l’eurodeputato tedesco Schulz, definito “kapo” dal cavaliere per il solo fatto di avergli posto domande imbarazzanti, in merito al suo conflitto d’interessi con le norme contro la criminalità internazionale e alla contiguità governativa con fascisti e leghisti-razzisti.
Sono dovuti passare più di due anni (serva da promemoria a chi ancora si illude sull’obiettività dell’informazione) perché la vergognosa cronaca, anche visiva, dei fatti potesse emergere per intero. Il film di Moretti non poteva, evidentemente, darcene una documentazione completa; ma ci ha pensato Enrico Deaglio col suo “Quando c’era Silvio”: una registrazione completa della sequenza incriminata, cui ha aggiunto di suo soltanto un lieve commento musicale al suono di tarantella e qualche sovrimpressione a base di banane, frutto esotico di cui i vignettisti armano sempre il cavaliere. Ironie a parte, visto nel suo insieme il filmato (è disponibile sul sito Oli, dura non più di 15 minuti e val la pena di cliccarlo) costituisce un reperto storico eloquentissimo: il nostro eroe non si è limitato a offendere Schulz, salvo dire che scherzava o quasi, ma irritato dall’incessante applauso di solidarietà verso il deputato tedesco, ha finito per dare dei “turisti della democrazia” a tutti gli altri europarlamentari, con uno show macchiettistico che gli ha meritato una reprimenda contenuta quanto gelida del presidente dell’assemblea.
Le immagini mostrano accanto a lui un livido Fini e, nel suo scanno di capo dell’esecutivo Ue, un Prodi dall’espressione affranta e quasi incredula: non poteva immaginare che quella fosse solo l’anteprima di un film, un po’ delirante, giunto ormai alle ultime scene.
(Camillo Arcuri)