Dopo il 9 aprile – Possibile una Rai Tv senza i partiti

La campagna elettorale che si sta concludendo ha probabilmente convinto anche i più ottimisti sostenitori dell’Unione che ai cittadini italiani toccherà farsi carico non solo di mandare a casa l’attuale governo ma anche di impegnarsi non poco per rendere decente quello che seguirà.


Il duopolio Rai Mediaset, ulteriormente aggravato durante l’ultima legislatura dal fatto che il padrone di Mediaset era anche il primo ministro, non è nato con Berlusconi e non sarà facile metterlo in discussione anche dopo la sua sconfitta. L’informazione è un bene troppo ghiotto e i partiti politici sono ostili a perderne il controllo. Invece l’Italia ha un bisogno inderogabile di una informazione libera, autonoma dai centri di potere, dove il pluralismo non si riduca alle veline con le dichiarazioni dei diversi leader.
Negli anni recenti l’informazione è apparsa – se ancora ce n’era bisogno – il luogo strategico della democrazia. E’ la ragione che ha mosso un gruppo di democratici, dalle diverse posizioni politiche ma tutti convinti che il sistema attuale richieda una riforma radicale fondata sulla autonomia e la libertà dell’informazione, a lanciare una “Proposta per un’iniziativa di legge popolare in materia di disciplina del sistema delle comunicazioni audiovisive e sulla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo”. Presentata da Tana De Zulueta la proposta ha avuto il sostegno di centinaia di artisti e personalità della cultura e del giornalismo, da Sabina Guzzanti a Marco Travaglio, da Fiorella Mannoia a Beppe Grillo, da Moni Ovadia a Daniele Luttazzi, da Cornacchione a Paolo Rossi, da Alberto Gambino a Curzio Maltese e Giulietto Chiesa. Insieme a loro amministratori pubblici, uomini e donne dell’associazionismo e cittadini che vogliono vivere in un paese decente e per qu esto disposti a fare la loro parte. Una iniziativa coraggiosa in parte oscurata dalla campagna elettorale. E’ la ragione per cui a tutt’oggi le firme raccolte in Italia sono 13.000; mentre ne occorrono almeno 50.000. A Genova le firme raccolte sono state solo 1.700.
Tutte le informazioni (testo della legge, lista completa dei primi firmatari, modalità di raccolta delle firme ecc.) si trovano al sito www.perunaltratv.it. Qui cliccando sulla stringa in rosso tutta Italia, nella prima riga sotto il titolo, si trovano le indicazioni utili per contattare il comitato genovese.
Il popolo delle primarie è avvisato.