9 Aprile – Amuleti politici stile Vanna Marchi

Ignoro se Vanna Marchi si limitava a minacciare il malocchio a chi non cedeva alle sue lusinghe truffaldine, oppure se ricorreva anche all’insulto. Di sicuro Berlusconi -sempre di teleimbonitori si tratta- è andato oltre e dando del “coglioni” a tutti quegli italiani, speriamo la maggioranza, che non hanno la minima fiducia in lui, ha superato un record di volgarità che ben lo qualifica. Ma ancor più elevato è il contesto della frase che sorregge l’epiteto: “Non posso pensare che gli italiani siano così coglioni da votare contro il loro interesse”. Parole che aiutano a capire meglio l’edificante nobiltà del berlusconi-pensiero.


Già sapevamo che la sua visione della vita, della politica, del mondo non va oltre i “dané”; gli è geneticamente impedito salire di qualche gradino, come confermano le sue spregiudicate esternazioni all’insegna del “do ut des”: dalla solidale comprensione verso chi evade o elude le tasse, “somme dovute nella misura in cui lo stato fornisce servizi adeguati”, non dovere civile alla base di una società moderna, fino al terrorismo mediatico scatenato per la “scandalosa” intenzione del centrosinistra di ripristinare l’imposta di successione sulle grandi fortune (e non, come vuol far credere, sull’eredità della casa, del negozio o della fabbrica, che era già stata abolita dal precedente governo progressista). Ci ha pensato lui, con la prima legge del suo governo, un autentico tocco di classe, a estendere l’esenzione ai patrimoni miliardari (in euro parlando), beneficiaria anzitutto la sua dinastia.
Eravamo solo all’inizio delle leggi ad personam varate a raffica dal collegio dei suoi avvocati insediati in Parlamento, per consentirgli di ignorare il macroscopico conflitto di interessi come leader della maggioranza e padrone delle tv, ma anche per metterlo al riparo dal codice penale come imputato di reati quali la corruzione di giudici. Ha ragione il moderato Piero Ottone, nella sua recente dichiarazione di voto su Repubblica, a render noto che mai potrebbe dare fiducia a un candidato premier che conferma coi suoi comportamenti processuali la cattiva fama di imbroglioni che ci perseguita all’estero. La questione morale sollevata e sostenuta fino all’ultimo respiro da Berlinguer è più che mai attuale.
Saremo forse c… come ci chiama lui, ma non crediamo che il nostro interesse coincida con quello dei prevaricatori, dei menefreghisti, degli asociali che esultano per l’ultima trovata del televenditore: aboliamo l’Ici e se i comuni non hanno più soldi per i servizi sociali, si arrangino… Non ci riconosciamo nei predatori e nemmeno nel ruolo degli eterni capri espiatori. Ricordiamoci come le cronache definivano le migliaia di telespettatori sfilati al processo contro Vanna Marchi: ingenui, creduloni, vittime di un’odiosa truffa che sfruttava la loro debolezza… Il 9 aprile è vicino per gli illusionisti della politica.
(Camillo Arcuri)