Lieti eventi/1 – Il partito nascituro ha carenze materne

Repubblica-Lavoro del 5 maggio. Prima pagina. L’onorevole Roberta Pinotti sollecita una riflessione sulla maternità: tanti uomini per il Partito democratico, ma nessuna donna. L’occasione dell’intervento è la nascita dell’associazione che sosterrà la nuova creatura politica ligure, alla quale farà da “padre d’eccezione il sindaco Pericu” con molti altri uomini di spicco a livello cittadino. Parto cesareo per la stampa e per la collettività mercoledì 10 maggio.


L’onorevole Pinotti lamenta che non si sia usata “neppure quell’accortezza un po’ di facciata che si usava in passato: quando gli oratori erano tutti uomini e si sceglieva “una giovane compagna” per dare la parola”. E lamenta: “possibile che non esistesse nemmeno un’associazione in Liguria, presieduta da una donna a cui dare la parola?”. Aggiunge l’onorevole Pinotti: “Chi mi conosce sa che non è nel mio stile fare rivendicazioni di genere prescindendo dai contenuti, ma qui la domanda si fa seria: cosa c’è di nuovo in politica senza donne?”
Ha un sapore acre questa lettera. Ha l’amarezza dell’offesa. Ha la spregiudicatezza del messaggio politico nel quale si utilizza un sentimento etico condiviso per raggiungere altri obiettivi di natura personale. “Non mi avete invitato” pare dire l’onorevole Pinotti. Ma i contenuti – sui quali chi legge vorrebbe sapere di più – restano eterei, nascosti nell’immaginario personale della donna di partito. “Alla creatura partito democratico” – conclude – “io tengo molto, perché nasca bene e sia nuovo davvero gli auguro di trovare anche tante mamme…”
La maternità, anche politica, ha dei tempi di gestazione. Si segue la creatura, si fanno gli esami di controllo, si condivide il miracolo con le persone che credono nel progetto e con coloro – gli elettori, la gente comune – che del progetto sanno poco. La ricchezza dell’idea dovrebbe sprigionare entusiasmo, gioia, speranza. Dovrebbe avere la forza delle grandi intuizioni. Della scoperta. Tutto questo negli ultimi anni di vita politica del paese non c’è stato, a parte i piccoli bagliori, sistematicamente soffocati dai vorrei ma non posso.
Ma se ci teneva così tanto, l’onorevole Pinotti non ne poteva parlare al TG3 nazionale quando è stata intervistata al suo primo giorno di rientro in Parlamento?
Il ricordo di quell’intervista trattiene solo il commento sulla scelta della gonna. Nera. Lunga. Davvero sofisticata.
(Giulia Parodi)