Autore: Redazione

  • Comitati – News da piazza Marsala

    E’ sufficiente che l’ugandese Idriss sia presidente – lui corregge: “non presidente, solo coordinatore” – per considerarlo integrato nella democrazia occidentale? Il dubbio malizioso è stato fatto circolare dall’ex edicolante venuto a curiosare – lo fa settimanalmente – in zona. Le solite anime pie hanno subito recapitato il messaggio a Idriss che, da vero politico smaltato, ha detto: “Giusto, giustissimo. Io sono solo all’inizio”. Siccome lui dice le cose accompagnandole con sorrisi luminosi e segni di assenso nessuno è stato sfiorato dal dubbio che ci prenda per il culo. Meglio così. Poi. all’una, mentre insieme mangiavamo la solita papera con farinata nella bottega del farinotto – segretario del comitato – ha spiegato cosa intendeva per “essere all’inizio”. Questo il ragionamento: il comitato è un comitato se discute e fa discutere e poi chiede, ma sempre con l’idea che la cosa che chiede sia importante per tutti e non solo per il comitato. Se no, ha precisato serio, “non è un comitato ma una lobby”.

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  • Boccadasse – Ma perché non pensarci prima?

    Una piazza verde al posto delle torri dell’architetto Botta e un edificio ad “U” e gradoni. Queste le proposte del Comune nell’Assemblea conclusiva del percorso di Città Partecipata per la riqualificazione dell’autorimessa di Boccadasse, tenutasi lunedì 6 aprile presso la sala parrocchiale: via, con i porticati, i centri commerciali, la palestra e le ipotesi di trasferimento della Polizia Municipale e della scuola elementare Don Milani: 3500 metri quadrati di verde e le torri sparite come a scacco matto. Dopo l’esposizione degli Uffici Tecnici del Comune e del Direttore di Urban Lab è scoppiato un grande applauso: soddisfatti residenti, tecnici, assessore, municipio. Breve dibattito, in sostanza un generale consenso, pare. Anche Legambiente non ha avuto nulla da ridire ed ha apprezzato.

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  • Sicurezza – Togliere dalla vista per togliere dal pensiero

    Giovedì 2 aprile nella sala di rappresentanza di Tursi il dibattito “Quale sicurezza” organizzato dalla Associazione “L’Europa che vogliamo” passa al setaccio il “pacchetto sicurezza” approvato al Senato di fronte ad un pubblico abbastanza numeroso e molto attento.
    Waldemaro Flick traccia un quadro storico e comparativo dei fenomeni migratori in Italia e altrove, definisce “inadeguate, incivili, non costituzionali” le misure di un decreto che considera la clandestinità una aggravante nei reati. Avverte che la gravità delle ronde verrà fuori al primo grave incidente. Ricorda soprattutto che quando un governo mette in atto politiche “di barriera”, che impediscono la “circolarità del fenomeno migratorio”, allora cresce l’illegalità.
    Il magistrato Pinto dice che c’è da preoccuparsi, e seriamente, perché le forze di governo non considerano la Costituzione come una linea guida per la attività legislativa, ma un “cavillo”, un impaccio di cui liberarsi. Ed ecco che in Italia “siamo di fronte ad una legislazione per spot, che soddisfi delle esigenze immediate, senza prendersi carico della complessità e dell’aspetto costituzionale”.

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  • Prima pagina – Stampa internazionale

    Lunedì mattina un ascoltatore di “Prima Pagina” (quotidiana rassegna stampa e dialogo con gli ascoltatori di Radio3) telefona al conduttore della settimana (Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano), e gli chiede: “ma come è che a condurre la nostra amata rassegna stampa questa settimana c’è il direttore del giornale di uno Stato estero? Allo stesso modo dovrebbero ruotare nel ruolo giornalisti del Times, o di Le Monde…”
    La risposta del conduttore è imbarazzata, non sa trovare di meglio che dire che il Vaticano è molto più a portata di mano…
    Nel caso “Prima Pagina” voglia aprirsi di più al mondo avanziamo il suggerimento di inserire nella rosa dei conduttori qualche redattore di Internazionale.
    (Paola Pierantoni)

  • Corrispondenze in rete: il dibattito primavera prosegue

    AIUTO! Sto imparando qualcosa sulle tossicodipendenze e mi rendo conto d’esserne un rappresentante tipico… Non solo per Bacco, tabacco e Venere (nei limiti), ma anche per altre cose.
    Mi spiego: uno dei sintomi chiave della dipendenza e’ la perseveranza del comportamento, anche se il soggetto sa benissimo che ciò gli farà del male. L’eroinomane continua a farsi anche se sa che gli rovinerà la vita, il tabagista continua a fumare anche se sa che gli causerà delle malattie. Così io so benissimo che se accendo il TG2, poi sarò di cattivo umore per giorni. Eppure, quando la sera i bimbi sono a dormire e la ragazza impara il cinese, spesso non so resistere e dico: “guardiamoci il telegiornale…” (ogni volta spero di rivedere Mario Pastore e il suo segno di forcipe sulla fronte, ma vengo sempre deluso).
    Succede raramente ma ultimamente mi è successo due volte. La prima, qualche giorno fa, c’era il presidente del Senato Schifani a El Alamein che ricordava i caduti per “difendere l’onore della patria” (testuale). Io non so dove sia esattamente El Alamein, ma non credo sia in provincia di Frosinone, e non credo proprio che i morti italiani fossero là per “difendere la patria”.

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  • Versante Ligure



    QUESITO INEVASO

    C’è mafia in città?

    Risposta latente

    (per ferrea omertà?

    per prova mancante?

    per riottosità

    da cosca perdente?).



  • Carceri/1 – Più edifici e meno personale: la strategia del ministero

    Si fa sempre più pressante, negli ultimi mesi, la situazione delle carceri italiane: 61 mila detenuti (aggiornato quotidianamente sul sito www.innocentievasioni.net) per una capienza di circa 43 mila posti; superati i livelli di affollamento pre-indulto; a Napoli 2700 detenuti per 1300 posti; nella Casa Circondariale di Castrogno (Teramo) quasi 400 detenuti e solo 185 agenti di polizia penitenziaria; a Favignana (Trapani) occupate celle dieci metri sotto il livello del mare; allarme in Sicilia per l’Ucciardone (690 detenuti per una capienza di 419) e il Pagliarelli (1206 detenuti per 999 posti). E non meglio va al nord, la capienza regolamentare è superata quasi ovunque, i letti a castello a tre piani sono la norma, materassi per terra dove non c’è spazio per aggiungere una branda.

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  • Carceri/2 – Misure alternative lontane dall’Europa

    Costruire nuove carceri è veramente la risposta all’emergenza denunciata dal ministro? Su il Manifesto del 16 marzo viene citato uno studio dell’Osservatorio delle misure alternative istituito presso il Ministero della giustizia che dice che “A sette anni dalla archiviazione della misura alternativa alla detenzione, l’81% dei beneficiari non risulta recidivo, mentre nello stesso periodo è rientrato in carcere il 68,45% dei condannati che vi avevano finito di scontare la pena senza poter accedere a misure alternative alla detenzione”.

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  • Comitati – L’orologio di piazza Marsala

    Nella mappa dei “comitati” pubblicata su Repubblica (6 febbraio 2009) il suo nome non si trova. Forse perché il comitato di p. Marsala – conosciuto anche col nome di “comitato dell’orologio” – dei comitati che oggi van di moda non ha i modi di fare un po’ pesanti tipo “o come vogliamo noi o a ferro e fuoco”. O, più probabilmente, perché è l’unico comitato presieduto da un nero, un gigante ugandese di nome Idriss che a turno con altri colleghi sovrintende ai park della piazza. Compito assolto con modi urbani, largheggiando in sorrisi ed esibendo uno splendido italiano. Gentilezza, sorrisi, presidenza nera, luogo di riunione – sulla medesima piazza – il locale farinotto (“dicono che ho fatto il mio tempo che è un consumo di nicchia; e io che credevo che fosse il locale troppo piccolo”): tutte ragioni per farne un comitato di serie C, sconosciuto ai più.

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  • Annozero – Architetti in libertà

    Nell’ultima trasmissione di “Annozero” dedicata alla legge sulla casa, c’è stata la solita fiera delle illusioni con l’on Lupi a fare la parte del leone nella spudorata difesa degli obbrobri futuri della Sardegna e nella difesa della politica per la casa prospettata da Berlusconi (e subito dopo smentita). Una noia da sprofondare o da cambiare subito canale. Ma tant’é… Per contro al giornalista della Stampa Ferruccio Sansa, autore di importanti libri sui padroni del cemento a Milano e in Liguria, il conduttore ha dato e tolto la parola in un ritaglio di minuti, interrompendolo più volte e senza consentirgli di esprimere compiutamente il suo pensiero. Modo singolare di condurre un dibattito televisivo.

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