Autore: Redazione

  • Prè – La “Coscienza di Zena” nella piazza dei truogoli

    A Prè sabato 24 maggio c’è stata una novità.
    L’associazione “La coscienza di Zena” aveva organizzato un evento “multiculturale” nella piazza dei Truogoli di santa Brigida: dibattito, musica di vario tipo, sfilata di moda etnica, ballo finale. Beh, quale è la novità? Cose già viste in varie salse da molti anni in qua… salvo due cose importanti rese possibili da come è stato organizzato l’evento: gli interventi degli immigrati (soprattutto donne) e il pubblico.

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  • Stipendi – 5mila euro l’anno in meno

    Il titolo “Il declino degli stipendi” (Repubblica 3 maggio 2008) è già di quelli che fanno tristezza. Non si è invogliati a leggere quello che sappiamo già. Peccato, perché c’è sempre qualcosa da imparare. Ad esempio che in Italia e negli altri paesi industrializzati, durante gli ultimi 25 anni, la quota dei profitti sulla ricchezza nazionale è salita molto; al contrario di quella dei salari che invece è scesa non poco. Volete sapere di quanto? Lo dicono due economiste che hanno condotto uno studio per conto della Banca dei Regolamenti internazionali che opera nell’ambito del Fondo monetario internazionale (Fmi). Nel 2005 la quota di ricchezza nazionale destinata ai lavoratori era il 68%; 20 anni prima era del 75%. L’opposto di quello che è successo alla quota destinata ai profitti: nel 2005 era oltre 31% quando nel 1983 era il 23%. In sostanza la quota riservata ai lavoratori ha perso 8 punti in 20 anni, l’equivalente sul Pil di oggi di 120 mi liardi di euro. Per essere più chiari: se il rapporto percentuale fosse rimasto quello di 20 anni fa ai lavoratori italiani (professionisti, artigiani e commercianti compresi) sarebbero toccati oltre 5000 euro in più all’anno; 7000 euro se si considerano solo i lavoratori dipendenti.

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  • Incontri – L’Acquasola nella storia di Genova

    “Il significato civile e culturale del giardino dell’Acquasola nella storia di Genova” è il tema dell’incontro promosso dalla facoltà di Scienze della formazione, oggi mercoledì, 28 maggio 2008 alle ore 11.00 presso l’ Aula magna di corso Podestà 2. Il tema sarà presentato da Ennio Poleggi, storico della città di Genova. Sono previsti interventi di Stefano Podestà, presidente Club Speleologico Ribaldone CSU, di Maria Grazia Montaldo, storica dell’arte (Scienze della formazione), di Franca Guelfi, rappresentante di Italia Nostra, di Giorgio Matricardi, educatore ambientale, e la partecipazione di Andrea Agostini, circolo Nuova Ecologia di Lega Ambiente, di Guido Amoretti, vicepreside della facoltà di Scienze della formazione, di Roberto Faure, comitato per l’Acquasola, di Luca Guzzetti, della facoltà di Scienze della Formazione, di Vincenzo Lagomarsino, capogruppo dei Verdi al Munici pio 1 (Centro-est) e dell arch. Giovanni Spalla, della facoltà di Ingegneria.
    L’incontro sarà presieduto da Pino Boero, preside della facoltà di Scienze della formazione; moderatore, Giuliano Galletta del Secolo XIX.

  • VERSANTE LIGURE


    FOLKLORISMI PADANI

    Latinos, rom, islamici:
    carne da propaganda
    che, con strilli mediatici,
    di voti fiumi gronda
    per quanti intonan cinici
    l’hit folk “Ronda su ronda”.



    Hit parade padana

  • Città – Genova tra inchieste e “vagheggiamenti”

    “Il mondo politico genovese è scosso da un’inchiesta della Procura sugli appalti per le mense in scuole e ospedali” (Corriere della Sera, 17 maggio 2008), “La Superba piegata dagli scandali” (La Stampa, 17 maggio), “A scandire il tempo della città sono le inchieste giudiziarie” (Il Sole 24 Ore, 18 maggio) e cosi via. Sui principali quotidiani nazionali Genova spicca, oltre che per la visita del Papa, per la nuova inchiesta che si abbatte sulla città: turbativa d’asta, concussione, corruzione, truffa, associazione a delinquere sono alcuni dei reati ipotizzati. Indagati due assessori dell’attuale giunta comunale, due di quella precedente, il responsabile delle comunicazioni della sindaco Vincenzi e un ex alto funzionario della Regione Liguria, uomo di fiducia della curia e del Vaticano.

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  • Immigrazione – Scippatori ed ancelle

    Il governo fa marcia indietro sull’ingestibile reato di ingresso clandestino e dichiara la sua disponibilità a “chiudere un occhio” sulle badanti. Minniti, ministro ombra dell’interno del PD, intervistato dal giornale radio 3 del 19 maggio dichiara di apprezzare l’abbandono, da parte del governo, delle posizioni “meno accettabili” e la “sostanziale differenza” rispetto all’orientamento precedente. Aggiunge, Minniti, che è stato positivo “distinguere tra la figura delle colf e delle badanti e quella di chi viene in Italia per fare degli scippi”.
    Da non credersi: il mondo della immigrazione diviso, con perfetta sintonia bipartisan, tra la sua innocente parte femminile, sfruttabile senza troppi pericoli ed ansietà, e la sua parte maschile, gravida di minacce. Da una parte le ancelle, dall’altra una pericolosa schiera di scippatori, alias muratori, operai della metalmeccanica, della chimica, dell’agroalimentare, addetti alle pulizie, panettieri, ristoratori, lavapiatti … sui quali chiudere un occhio non si può. Sembra di essere tornati ai tempi in cui alle donne, in quanto esseri inferiori, veniva attribuita una minore responsabilità penale, corrispettivo della loro minorità civile. E’ troppo chiedere che l’opposizione pronunci una chiara parola di denuncia di queste aberrazione?
    (Paola Pierantoni)

  • Stipendi – Detassare lo straordinario. Le ragioni del no

    Il ministro Tremonti conferma che la detassazione degli straordinari è tra i primi obiettivi del nuovo governo e che sarà portata al consiglio dei ministri che si terrà nella settimana che va dal 19 al 25 maggio (Repubblica 10 maggio 2008).
    Un lavoratore immigrato edile, mi ha detto di essere favorevole: “Ho una moglie ed una figlia, con il mio salario non arriviamo neanche alla seconda settimana del mese. Sono già costretto a fare lo straordinario, se mi venisse detassato sarei più che felice”. La maggioranza dei lavoratori edili, a suo dire, la pensa così. In particolare, sono favorevoli, i lavoratori immigrati del settore, perchè non hanno la casa in proprietà, non hanno i nonni, genitori e parenti che aiutano, anzi, i familiari sono da aiutare nel paese di origine.

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  • Infortuni nel tempo – Disattenzione o profitto?

    Quando un infortunio sul lavoro, per circostanze o numero di persone coinvolte, è tale da scuoterci dall’assuefazione si accende per breve tempo l’attenzione dei media, poi cala il silenzio. Un dibattimento in corso a Palazzo di Giustizia offre un esempio di quanto sarebbe importante, invece, seguire fino in fondo l’iter giudiziario degli infortuni per capire davvero cosa sia avvenuto e perché, e trarne qualche utile considerazione.

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  • Anniversari – Giù le mani dal ’68

    Basta, non se ne può più. Evidentemente 40 anni sono sembrati sufficienti per esorcizzare il 68 e farne un anniversario come gli altri. Metterci una bella cornicina intorno e dare il via ai festeggiamenti. Cioè fare tutte quelle cose che il vento del 68 aveva spazzato via. Invece no, eccoli qui, dopo 40 anni, tutti in fila tromboni, giornalisti, intellettuali, accademici, politici a parlare del 68. Quelli che non c’erano, quelli che se c’erano non se ne sono accorti, quelli che nessuno li aveva mai visti, quelli che sono saliti sul 68 le ultime due fermate in tempo per arrivare al capolinea sul tram dei vincitori, quelli che sul 68 hanno fatto carriera, quelli che avevano capito tutto prima, quelli che sono passati dall’eskimo alla cravatta nello spazio di un mattino, quelli che hanno cambiato bandiera, quelli che hanno dimenticato, quelli che non sanno nulla e parlano, parlano, parlano…Basta non se ne può più.
    (Anna Pisani)

  • Politica e religione – I fragili margini della laicità

    L’assessore Margini ha recentemente invitato l’Arcivescovo di Genova, dopo la sua esternazione sul porto, a farsi carico di convincere il mondo imprenditoriale genovese a investire, farsi carico, in poche parole a scendere sul piano concreto per il porto e la città. Mi domando se l’assessore sia convinto o no che una sana concezione laica della politica e dell’amministrazione vorrebbe una netta distinzione dei ruoli, civile e religioso. E’ un diritto dell’Arcivescovo esternare nella sua qualità di pastore e in questa ottica le sue parole non possono che essere bene accolte, ma chiedergli di svolgere la parte che spetta al laicato mi fa pensare a una “fusione e confusione” poco auspicabile. Mi fa anche venire in mente il tempo in cui al tempo di D’Alessandro presidente dell’ Autorità portuale, nell’annosa (e ancora in piedi) controversia con la Culmv coinvolse all’Arcivescovo Siri con la parte del mediatore. Siri che amava ficcare il naso nelle facce nde imprenditoriali e si vantava talvolta di aver risolto questa e quest’altra controversia, che aveva inventato gli imprenditori, i maestri, gli artisti, “cattolici”, connubio quanto mai ambiguo, si fece carico della mediazione e si presentò a palazzo Tursi in pompa magna, ma i risultati del confronto con Batini furono scarsini. E fa persino rima…
    (Giovanni Meriana)