Autore: Redazione

  • VERSANTE LIGURE


    L’ANTIDEPRESSIVO
    PER IL POPOLO

    Ti senti un po’ allo sbando?
    Sei giù, triste, avvilito?
    Gli amici stai lasciando
    e ai dadi hai pur fallito?
    Riprenditi fondando
    in piazza un tuo partito!


    Effetti collaterali

  • Botteghe e servizi – Che lucroso mercato sul disagio sociale

    Nelle radure africane, jene e avvoltoi sono i primi a percepire la presenza dei corpi senza vita. Nella giungla sociale, altre specie banchettano coi resti di chi si abbatte esausto. Per avere un’idea di ciò che succede intorno a noi, basta osservare come negli ultimi anni si siano moltiplicati i negozi, aperti come fauci sulle strade più frequentate, per contendersi l’acquisto, “pronti contanti”, di oro, argenti, gioielli da chi è agli sgoccioli. Si può immaginare il tipo di contrattazione tra un venditore preso dal bisogno e il “samaritano” che sta dietro il banco.
    I profitti del libero mercato sono ragguardevoli, a giudicare dall’insistente reclame, su giornali e tv locali, di queste iniziative a carattere filantropico. Se poi qualche volta le saracinesche vengono chiuse per ordine della Questura, dipende da eccessi di… generosità, per cui il titolare nel suo slancio altruistico non sta tanto a indagare sulla provenienza del “pezzo”, se sia rubato o sottratto in casa da un minorenne per procurarsi la dose.

    (altro…)

  • Oltre il G8 – Rischio di ritorno al codice Rocco

    Teatro della Gioventù, Sala Barabino, “Genova G8, democrazia alla prova”, sabato 24 novembre 2007. Organizza l’incontro il “Comitato Verità e Giustizia per Genova“. Il giornalista di Diario Mario Portanova intervista in pubblico Livio Pepino, magistrato presso la Corte di Cassazione, membro del Consiglio superiore della magistratura e direttore della rivista Questione giustizia. A Pepino si deve la prima e più significativa riflessione sui fatti del G8 – “Genova e il G8: i fatti, le istituzioni, la giustizia” – pubblicato da Questione giustizia sin dal 2001.

    (altro…)

  • Acciaierie – Le fontanine dell’Ilva al cimitero di Taranto

    Da L’Unità 2 novembre 2007: “Una fontana al cimitero di Taranto: così l’Ilva si lava la coscienza” – La rabbia dei parenti degli operai morti per malattie professionali: “L’azienda offre l’acqua per i fiori dei nostri cari”.
    Sandra Amurri scrive che “a Taranto è come se ci fossero state due Seveso” e ripete l’appello di Patrizio Mazza, primario di Ematologia Oncologica dell’ospedale Moscati di Taranto: “Se quella fabbrica non chiude si muore tutti!”.
    E per tutti, ce n’è d’avvero: diossina, modificazione del Dna, mortalità per neoplasia molto superiore alla media. Colpa degli impianti – dice l’articolo – che “per continuare ad operare devono essere in possesso dell’AIA” (Autorizzazione Integrata Ambientale).

    (altro…)

  • Porto – Ma rispettare le regole fa male all’immagine

    “L’idea forte di Messina per sbloccare la banchina”: la rima è del titolo di Repubblica del 24 novembre 2007. L’intervista “a uno dei più importanti esponenti del settore armatoriale-terminalistico, alla vigilia del rinnovo della carica di presidente dell’Authority”portuale, segue quella a Novi (8 novembre), attuale responsabile, e a Batini (10 novembre), console dei camalli. Tutte, con altre che pare seguiranno, si propongono di chiarire al lettore, oltre ai compiti che attendono la futura autorità portuale, il senso delle candidature lanciate in questi giorni. L’ultima – Paolo Costa, presidente della Commissione trasporti europarlamento, docente universitario e rettore dell’Università di Venezia, ministro dei lavori Pubblici con Prodi dal ’96 al ’98 – viene dalla sindaco Vincenzi. Lui, Costa, non si è tirato indietro. “Se la sfida è quella di trasformare la centralità geografica del Mediterraneo in centralità economica – ha detto – partecipar e a questa sfida guidando il più grande porto italiano sarebbe per me un onore degno anche di qualche sacrificio personale”. Il linguaggio è un po’ d’altri tempi ma a suo favore c’è che è un politico di lungo corso, vicino a Prodi e “esterno” alle beghe genovesi (Repubblica 23 novembre 2007).

    (altro…)

  • Reti – Quando la politica non lascia il segno

    Si chiama “dedomonostra” – qualcosa come “attorno a casa nostra” – ed è il titolo di una mailing list, un circolo di corrispondenza tra studenti, borsisti, ricercatori, contrattisti italiani che studiano o lavorano presso università o istituti di ricerca stranieri. Una associazione dove futuri nobel si confondono con studiosi alle prime armi. Le loro materie sono diverse: si va dalla filologia classica, alle neuroscienze, alla genetica, alla biofisica. Una distinzione ormai poco significativa: da tempo gli ambiti disciplinari vanno ridefinendosi.
    Di cosa parlano i papers scambiati – tutti con tutti – tra la sessantina di corrispondenti della “dedomonostra”? Non delle indagini di cui sono esperti e che hanno già i loro canali – pubblicazioni, altre mailing list ecc. I giovani di “dedomonostra” si scambiano notizie sull’Italia, una roba che un tempo si sarebbe forse chiamata politica ma che loro ironicamente hanno ribattezzato cose di casa nostra. Le fonti? Familiari, amici, amici di amici. Perché le notizie quasi mai provengono dalla stampa locale o di qualche ufficialità. Piuttosto raccolgono punti di vista personali di conoscenti o di conoscenti di conoscenti. Prima conclusione: questo gruppo di primi della classe se parla del proprio paese lo fa usando esclusivamente – per gioco? – fonti personali.

    (altro…)

  • Edili clandestini/1 – Manovali in cantiere e anche nella mala?

    Su “Alias” (supplemento settimanale del Il manifesto) del 10 novembre un articolo di Emilio Quadrelli intitolato “Allarme sicurezza” riporta una lunga intervista ad un cittadino ecuadoriano che vive, da clandestino, a Genova. Lo scopo è raccogliere, dall’interno, un punto di vista sulla eventuale prossimità degli immigrati clandestini ad attività illegali. Il quadro che ne esce è che la grandissima maggioranza, anche degli irregolari, lavora. Ma a volte è proprio la condizione lavorativa degli immigrati clandestini a spingerli verso azioni illegali: lavori saltuari svolti in condizioni “che un altro difficilmente accetterebbe”, sempre sottopagati, e frequentemente non pagati affatto, mettono a volte gli immigrati in situazioni economicamente insostenibili, ed allora si finisce a fare “cose non troppo grosse ma che consentono di tirare avanti”, o a farsi dare il dovuto andando per le spicce.

    (altro…)

  • Edili clandestini/2 – Ci sono più imprese che dipendenti

    Parlo con Venanzio Maurici, segretario della Fillea (il sindacato degli edili della Cgil) della zona d’ombra che circonda alcuni settori del nostro mercato del lavoro genovese. In questo caso, quello edile.
    L’immagine è allarmante: ormai, dice il sindacalista, nella edilizia a Genova il lavoro irregolare ha superato quello regolare, che comunque presenta una incredibile anomalia: il numero delle imprese (circa 9600 aziende individuali, e 2200 più strutturate) supera il numero dei lavoratori dipendenti in regola. I datori di lavoro inducono i dipendenti a costituirsi in impresa autonoma per evadere gli obblighi contributivi, e i lavoratori, soprattutto gli immigrati, ci stanno perché ricattati, o illusi di spuntare un guadagno maggiore, o di ottenere più facilmente il permesso di soggiorno. Il prezzo è alto: una estrema frammentazione del lavoro, l’azzeramento delle condizioni di sicurezza, le amare sorprese quando arrivano le scadenze fiscali.

    (altro…)

  • Cortei – Se i tamburi risuonano insieme alle campane

    Il primo dicembre i migranti scenderanno nelle piazze di diverse città italiane per manifestare in difesa dei propri diritti. A Padova, Cgil, Cisl e Uil insieme alle associazioni degli immigrati saranno in corteo per una rapida approvazione della legge Amato-Ferrero e per il superamento della convenzione con le Poste per il rilascio dei permessi. Con gli stessi obiettivi nel capoluogo lombardo, la Rete Migrante Milano promuoverà la Giornata di mobilitazione nazionale (Metropoli, 25 Novembre, “In piazza per i diritti dei migranti”).

    (altro…)

  • VERSANTE LIGURE


    LE MANI LIBERE

    Bullismo senza freni
    mostrandolo si acuisce
    ricatti e ritorsioni
    che il web ingigantisce:
    tra un po’ Lamberto Dini
    su YouTube si esibisce.


    Prodi’s Nightmare