C’è una strana aria bipartisan attorno alla privatizzazione della RAI. Il percorso è ormai noto da tempo: il 30% del capitale RAI sarà collocato in Borsa entro l’anno, il resto in seguito, secondo uno schema già sperimentato. Il “servizio pubblico” verrà scorporato, finanziato con il canone. La privatizzazione dovrebbe riguardare le attività commerciali. Quelle che guadagnano principalmente con la vendita della pubblicità, come fa Mediaset.
Autore: Redazione
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Anticensura. Ed ecco il teatro di rianimazione
Per due giorni ci siamo ritrovati studenti, professori, genovesi più o meno impegnati, a seguire Paolo Rossi, venuto in città con lo spettacolo: Il signor Rossi contro l’impero del male.
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Manifesti. Interessante leggere i caratteri piccoli
Onnipresenti. Li trovi ormai ad ogni angolo di strada. Si distinguono, unicamente, per colori e simboli; inneggiano a slogan. Invasione visiva. Ma sprofondando nei manifesti che costellano la topografia della città si finisce per perdere di vista concetti e dentature per fermarsi, con attenzione morbosa su scritte minuscole in caratteri mimetici che compaiono, trasversalmente sulla carta stampata: le tipografie.
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Regionali. Sui manifesti il test delle scritte spontanee
All’inizio consideravo i manifesti elettorali che i candidati affiggono in anticipo sulla campagna, come un’esibizione di potenza economica. Chi ha i soldi per tappezzare la città di proprie fotografie, pensavo, è sicuramente dotato di grandi risorse economiche: può permettersi una spesa supplementare che altri candidati non possono nemmeno sognarsi.
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Privacy. Crescono le telecamere: sorvegliati e contenti?
Sorridi! Sei sulla telecamera della banca, del negozio, della scuola, del Comune. Sorridi e pensa che questo occhio che ti guarda, ti segue ruotando per 360 gradi, ti ingrandisce con una zoommata, ti scorge anche nell’oscurità, è lì per te.
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Pause-pranzo. Niente carta stagnola nella cucina turca
Via Prè e Piazza dell’Amor Perfetto. Vicoli poco distanti l’uno dall’altro, accomunati dalla presenza di due rosticcerie turche, che fino a poco tempo fa avevano la stessa gestione.
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Mac Donald. Quant’è crudele la morte dei polli
La mattina del 10 gennaio 2005, su Radio Tre, Gian Enrico Stella conduttore per la settimana di “Prima Pagina” segnala, tra le altre, la seguente notizia: la Mac Donald sta conducendo una campagna per pubblicizzare la sua decisione di utilizzare da ora in poi solo polli uccisi (in modo indolore?) col gas, rifiuterà invece quelli macellati con il metodo correntemente in vigore, in quanto eccessivamente crudele: gli animali vengono fissati ad un nastro trasportatore, che li trascina al punto in cui vengono decapitati automaticamente, però spesso avviene che si divincolino e che si spezzino le ossa prima di essere uccisi.
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Lavoro. Parola d’ordine intimidire
Che aria respiriamo? Nessun riferimento alle polveri sottili che insieme al benzene e altri gas tossici avvelenano giorno dopo giorno. Preoccupano non meno certi veleni di diversa e insidiosa natura, che stanno minando nel profondo il corpo sociale.
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Giustizia. Record di lentezza e di litigiosità
Nella discussione attualmente in corso alla Commissione Giustizia del Senato sulla legge di riforma dell’ordinamento giudiziario rinviata da Ciampi perché giudicata almeno quattro volte incostituzionale, non è in discussione – come è ampiamente noto – l’efficienza del sistema giudiziario.
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Costituzione. Giudici a rischio di autocensura
“La propaganda è stata la chiave del fascismo, la matrice della vergogna… Dobbiamo stare attenti perché noi stessi siamo vittime della propaganda. Anche in giro c’è un po’ di timidezza, qualcuno abbassa la voce…”. Adriano Sansa racconta come la paura stia calando su alcuni giudici che, prima di emettere sentenza valutano se vi siano gli estremi di una “interpretazione creativa”.