C’è un tale, ottant’anni almeno, con una faccia meravigliosa: occhi azzurri e sopracciglia bianche, foltissime. Durante la manifestazione si appoggia a due bandiere, una rossa e una bianca, le tiene chiuse. Non le sventola mai: sono il suo bastone. Fa caldo. Si respira male in Piazza Navona. Ma lui resta lì. Nei suoi occhi fotogrammi nitidi di storia d’Italia.
C’è una donna sconvolta sul palco. Le danno la parola perché ha perso suo figlio: “If you see me, come to the front, please…” Il bambino ha dieci anni. Indossa calzoncini e maglietta, dicono sia biondo, come la madre, inquadrata in angosciata attesa sullo sfondo durante gli interventi. A tratti, alcuni si scompongono, come per trovare il ragazzino. Ma senza convinzione. Lo cercano tra i piedi.
Categoria: Politica
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Piazza Navona – Borsellino: uno ad uno e tutti insieme
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Piazza De Ferrari – Al posto della politica
Il 9 luglio, a De Ferrari, tra le persone che si auto-schedano lasciando le impronte digitali al banchetto dell’ARCI, ne incontro diverse che, il giorno prima, erano sotto la prefettura, alla manifestazione organizzata in parallelo a quella di Piazza Navona.
Qualcuno dice: bè cosa è tutto questo scandalo? Il Papa e il Presidente della Repubblica possono essere criticati come chiunque altro.
Ma davvero quello che conta sono solo i fatti che vengono denunciati, e non le parole e i modi usati per farlo? E davvero i fatti sono così oggettivi e indipendenti dalle parole utilizzate a denunciarli e descriverli? -
Urban Lab – Aspettando il libro sul futuro della città
“Marta ora contano i fatti”: parole di Bisagno, presidente della sezione genovese di Confindustria, riferite da Repubblica dell’11 giugno ’08. Il mondo delle imprese, ha detto, non è più disponibile ad accettare deroghe agli impegni presi a suo tempo in campagna elettorale: inceneritore, infrastrutture e viabilità, waterfront. Ricordando che, proprio su questi temi, Confindustria aveva sottoposto alla neonata amministrazione Vincenzi “un corposo quaderno di lamentele” che dopo un anno ancora spetta risposte precise.
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Cornigliano – Nuovi abitanti e vecchi appetiti (immobiliari)
La discussione sul futuro della città è in corso da mesi. I piani, dalla mobilità sostenibile alle infrastrutture alla vigilanza ai rifiuti vanno componendo un piano d’azione di cui al momento sfuggono i tempi. Alcuni interventi vogliono tempi lunghi – aggravati spesso dalla complessità burocratica – altri meno. Tutti sono subordinati ad una infinità di variabili di cui i cittadini non sono informati così che difficilmente possono immaginare cosa e quando li attenda. L’unica cosa certa è che la nostra è una città dove l’età media è poco inferiore ai 50 anni e che non a caso possiede il numero di anziani e di badanti più elevato d’Italia.
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Ambiente – Il partito (trasversale) del cemento
Sono sempre gli stessi i nomi che si rincorrono, che senza sosta scompaiono e ricompaiono, anche in diverse vesti, in un limitato e ben definito spazio geografico. I nomi non sono José Arcadio né Aureliano Buendía. Lo spazio non è quello fantastico, senza tempo e con il destino segnato della Macondo di “Cent’anni di solitudine”. Per gli autori di “Il partito del cemento” (Marco Preve e Ferruccio Sansa, Chiarelettere editore, giugno 2008, euro 14,60) lo spazio è quello reale della Liguria di oggi e il destino della regione non è inevitabile, ma si gioca adesso. I nomi ricorrenti sono quelli dei politici, imprenditori e banchieri associati alla nuova speculazione edilizia che si è scatenata sulla regione.
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Genova – Una occhiata al presente per disegnare il futuro
Una o due volte al mese, P. Arvati, manda a Repubblica alcune osservazioni frutto della sua attività di responsabile della statistica comunale. Lo fa con garbo e cercando di non sommergere di cifre il lettore. Per sapere chi siamo – osserva Arvati – e come in parte andranno le cose e come e su cosa intervenire, le statistiche comunali potrebbero aiutare. In altre parole: per compilare i libri dei desideri, è utile prima di ogni cosa, prendere atto della città com’è, di quali attrattive e di quali energie disponga.
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Opinioni – PD: cercasi volontari per l’ultimo sacrificio
Se il maggiore partito della sinistra italiana ha moltiplicato le proprie correnti, se nel “tutti contro tutti” l’unico obbiettivo è “eliminare Walter, sostituirlo alla guida del Pd e poi toglierlo di mezzo dalla scena politica italiana definitivamente”, e se – all’interno del partito – un gruppo di giovani trentenni, tra cui Luca Sofri, ha programmato un meeting il cui titolo è “Superare il passato per liberare il futuro: la necessità di uccidere il padre”, per quali ragioni l’elettore del centro sinistra dovrebbe ancora sperare?
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Genova – E se il “comitato d’affari” esistesse davvero?
Il “comitato d’affari” è un’ombra che prende consistenza ogni volta che in città scoppia uno scandalo che coinvolge gente importante: imprenditori, banchieri, politici, ministri del culto, funzionari di alto profilo.
E’ la stessa cronaca a suggerirlo. Prendiamo la recente “Mensopoli”. Protagonisti un imprenditore -chiacchierato finché si vuole ma finanziatore-animatore della riservatissima festa di compleanno del cardinale segretario di stato vaticano-, un ex dirigente regionale oggi numero uno della sanità vaticana, un intimo collaboratore del sindaco, una paio di “compagni” con pedigree familiare e politico di tutto rispetto, un po’ di dirigenti della Azienda sanitaria che incerti sul da farsi non vanno a consigliarsi in Procura ma coi loro capibastone; e altri ancora che, in nome di solidarietà politiche, spiattellano gli affari della amministrazione a personaggi interessati… Troppo poco per un comitato d’affari? -
Intercettazioni – Le priorità di B. e quelle del Pd
“Berlusconi è intenzionato a dimostrare che per governare la crisi italiana -come vuole che noi l’immaginiamo- è costretto per necessità a separare lo stato dal diritto…”. Così D’Avanzo su Repubblica di sabato 14. Forzatura? Lo stesso B. aveva appena dichiarato “La gente nelle piazze ci ha chiesto di mettere un freno allo strapotere dei magistrati. Vuole un limite alle intercettazioni e noi l’abbiamo fatto”. La gente, il popolo, l’investitura, il mandato imperativo: finiscono così, in un attimo, le dichiarazioni del dopo elezioni: grandi riforme, accordi bipartisan, emergenza sociale. Pappetta buona solo a prendere tempo e preparare l’attacco contro l’unico potere che ha permesso agli italiani di conoscere da dentro il paese in cui vivono.
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Emergenza nucleare – La bomba a orologeria continua a ticchettare
La strada tracciata è in linea con gli altri provvedimenti annunciati dal governo Berlusconi: governare nel segno dell’emergenza continua. Quindi, anche sul nucleare il governo accelera. “Archivio Nucleare” (http://www.archivionucleare.com) riporta un dispaccio di Adnkronos/Ign del 14 giugno secondo il quale al Consiglio dei Ministri di mercoledì 18 giugno, insieme al pacchetto che anticipa la Finanziaria, saranno presentate anche norme ad hoc per rendere concreta e rapida la svolta dell’Italia sull’atomo. Tra le norme per rilanciare il nucleare in Italia ci saranno incentivi economici per quei territori che accettano di ospitare impianti nucleari e il varo di una procedura semplificata per la materia.