L’aspro scontro tra Berlusconi (mille camicie azzurre che partono per riconquistare l’Italia) e Prodi (mille mercenari) si è risolto come sempre in uno scontro mediatico a titoli di scatola.
Categoria: Politica
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Regime. Vietato pensare (male) del dopo elezioni?
Strano paese il nostro. La destra prosegue indefessa nella sua opera di devastazione dei fondamenti morali, costituzionali, economici; si è arrivati anche allo scambio fra dignità e inutili poltrone; ma sono ancora in molti, in troppi, a provare fastidio per la parola regime.
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Incontro col senatore. «Che cos’è la mafia?» «Lo chieda a sua sorella»
Piero Ricca è l’uomo che gridò “buffone” o “puffone” a Berlusconi durante un’udienza del processo Sme e che il premier querelò dopo aver intimato ai carabinieri la sua immediata identificazione. Può essere definito, secondo i gusti, un rompiscatole, un provocatore o, come lui stesso preferisce, un cittadino che non intende rinunciare alla libertà di espressione del dissenso.
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Grafica elettorale. Il pensatoio di Burlando e il Beautiful di Biasotti
A ruota rispetto al manifesto di Claudio Burlando, ecco comparire quello, in risposta, di Sandro Biasotti. In risposta, perché pare sia stato assemblato ribaltando completamente quello dell’avversario politico.
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Siamo seri. Forti e altri progetti fatti per sognare
Sorprende l’inchiesta pubblicata sul Secolo XIX del 1° dicembre sui forti genovesi, ma ancor più l’articolo che l’accompagna di Bruno Viano “Investimento per 12 milioni”, dal quale veniamo a sapere che sono stati spesi 12 milioni di euro per “inseguire il sogno di trasformare i forti in strutture ricettive per la città”. Oggi più nessuno vuole, o può, sostenere le spese di manutenzione straordinarie.
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Scajola, i ministri padani e l’aplomb istituzionale
Un dato di fatto bisogna pur riconoscerglielo a questi signori, si fa per dire, che stanno ancora al governo: non smettono di stupire; e non solo per i recenti giochini sulle tasse o sulla giustizia, quanto per la continua violazione delle elementari norme di convivenza che distinguono una comunità civile da una tribù afghana. Che cosa ci si aspetta, ad esempio, da un ministro dello Stato che parla in una città come Sanremo dove il sindaco e un assessore del suo partito sono attualmente sotto inchiesta da parte della Procura? Ci si aspetterebbe prudenza, rispetto, toni sfumati verso l’attività giudiziaria.
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L’assemblea AMN. Quanti politici assenti al funerale della Giustizia
Per andare all’assemblea aperta indetta dall’A.M.N. il 24 novembre, in occasione dello sciopero della magistratura, mi sono vestito di scuro come si conviene per un funerale che conta. I discorsi non sono di circostanza ma chiari, sentiti e partecipati dal pubblico presente.
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Il dibattito monco e il gruppo dei 22
“Silenzio della stampa locale”. E’ vero. Il fatto che una parte dei militanti del maggiore partito della sinistra (il cosiddetto gruppo dei 22) contesti la “forma” con cui si svolge il proprio congresso non è di quelle che fanno notizia, anche se poi la “forma” determina conseguenze di sostanza: nel caso specifico l’impossibilità di discutere davvero le questioni di fondo che un partito che si candida a costruire una alternativa di governo deve rendere chiare, sciogliendo i punti controversi e facendole vivere nella mente e nella passione politica di tante persone.
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Acquasola/1. C’era una volta la delibera 1378
Tutto ha una storia; anche i parcheggi. Quello che il Comune intende costruire sotto l’Acquasola, ad esempio, ha una storia più lunga di quanto lasci credere la delibera votata dal Consiglio comunale il 28 settembre scorso contestata dagli ambientalisti.
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Acquasola/2. Dal comma malandrino alle condanne in tribunale
Nella delibera – una trentina di cartelle – votata in consiglio comunale il 28 settembre scorso si trovano riassunte le ragioni che hanno spinto il Comune a concedere alla Sistema Parcheggi la costruzione del park Acquasola. Ci sono anche i pareri delle principali istituzioni competenti e le risposte alle obiezioni ricevute.