Categoria: 150

  • VERSANTE LIGURE

    DIAZ IRAE
    “G8 sviscerato”

    “Sul sangue tutto è chiaro”

    “Chi devastò ha pagato

    con chi abusò e è spergiuro”

    miracolo mancato

    non c’è San (De) Gennaro.


    Enzo Costa
    enzo@enzocosta.net
    www.enzocosta.net

  • Porto/1 – Pelle dell’orso in vendita? Otto mesi di tempo

    Repubblica del 7 giugno 2007; titolo a tutta pagina: “Scacco al porto in sei mosse: la mappa che fa tremare i moli.” Le sei “mosse”, riassunte in altrettanti quadrucci posti a centro pagina, sono quelle che da mesi preparano lo scacco di Novi, il presidente dell’Autorità portuale. Sono: la protesta dei dipendenti; il gelo in Comitato; le opere bloccate; la battaglia dei ricorsi; l’avversione del Waterfront. Infine, ultima tegola, l’aeroporto.
    Nella parte bassa della stessa pagina, in una intervista, il presidente della Camera di commercio, ci aggiunge del suo.

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  • Porto/2 – I nemici del porto? Fuori i nomi!

    Chiamati in causa gli avversari di Novi si sono consultati e poi hanno deciso di mettere direttamente mano alla penna. Niente interviste o giornalisti accondiscendenti; tutto in prima persona. Su Repubblica 13 giugno 2007. Titolo: “Contro Novi nessuna congiura”; piuttosto un licenziamento. Una risposta dura, frontale, firmata da Gigi Negri presidente dei terminalisti e Sergio Scarpi dei riparatori navali. Novi non è credibile, parla a vanvera, senza il suffragio dei fatti come quando afferma di aver recuperato canoni per 12 milioni di euro che però dagli atti del comitato non risultano. Come dire: se li ha davvero incassati non ce lo ha fatto sapere. Un testo con molte accuse e anche caute autodifese sulla questione Waterfront ad esempio dove si tace che Piano infatti, in risposta alle richieste degli industriali, aveva rivisto più volte il suo progetto. O dove si parla di canoni (noi concessionari paghiamo il giusto su una base di un accordo siglato nel ’96). Nel complesso un documento non lascia spazio a mediazioni: o noi o lui. E se qualcuno pensasse di lasciarlo al governo il porto sarà guerra.

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  • Università – L’Ufficio Ricerche va bene? Smantelliamolo

    All’Università di Genova ce n’è una al giorno e purtroppo sempre brutta.
    L’ultima è il licenziamento della dott.sa Jenny Racah, senza badare all’opposizione del senato accademico e di centinaia di docenti che avevano sottoscritto un pubblico appello di apprezzamento del lavoro della dirigente addetta all’ufficio ricerca e relazioni internazionali. Un fatto mai visto. La voce di corridoio era, sino all’altro ieri, che lo avesse voluto la discussa direttrice amministrativa, la dottoressa Rosa Gatti. Ora un articolo sul Secolo XIX del 20 scorso rende formale questo sospetto con un’ipotesi inquietante. In sostanza, vi si sostiene che la Gatti avrebbe alterato i dati sul rendimento dell’ufficio della Racah per indurre gli organi accademici a sopprimerne l’ufficio e interrompere la collaborazione con lei. Ora, o questo è falso, e la Gatti avrà già provveduto a denunciare l’articolista o perlomeno a smentirlo energicamente. O è vero, e allora qualcuno (il Rettore, il Senato accademico?…) dovrebbe denunciare la dott.sa Gatti per la grave scorrettezza.

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  • Carcere – Il mondo del calcio visto da lontano

    E’ uno spazio talmente angusto. Nonostante il muro intonacato di fresco e l’azzurro marino delle inferriate e della tettoia. In alto, tutt’intorno, cerchi di filo spinato. Per arrivare sino al cortile sono stati superati: cancello principale, portone d’ingresso, porta scorrevole al deposito oggetti personali, seconda porta d’accesso alla struttura. Di queste tappe resta il scivolare lento delle porte e il loro rumore. Tonfo tra libertà e reclusione.

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  • Opinioni – Categorie deboli ma protette

    Forse ha ragione Melissa Panarello, che nel suo blog rimprovera blandamente la Vincenzi perché non ha inserito direttamente gli animali nelle pari opportunità, ma si è limitata ad affiancare le due deleghe nello stesso assessorato: “per come la vedo io gli animali non sono vite di serie B, e quindi è giusto che stiano nelle pari opportunità”. Tuttavia resta, da parte sua, il grande apprezzamento per l’accostamento: Politiche di genere [e tempi della città]-[Educazione ambientale e] Politiche per gli animali (“a me la scelta di marta vincenzi, neosindaco di genova, mi sembra onorevolissima ed è l’unica cosa diessina con cui mi trovo d’accordo”. Qualche problema con la sintassi le si perdona volentieri, visto che è solo una scrittrice).

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  • Stage – Se si perde l’ultimo autobus

    Quant’è durato il colloquio col tipo – l’ometto della volta scorsa, vi ricordate? -, che ho di fronte? Non lo ricordo. Ancora una volta mi sono distratto. Sulla scrivania aveva di quei panciuti, enormi barattoli di plastica pieni di pasticconi che vengono spacciati nelle palestre alla moda (il ventre scolpito a mo’di guscio di tartaruga del signore ritratto nell’immagine della confezione garantisce sostanziose percentuali di creatina e altre sostanze limitrofe). Ricordo anche un gran viavai di gente, un campionario umano: i Candidati. All’ometto toccava, oltre al colloquio (una specie), l’inserimento delle loro generalità – secondo un modulo scritto – nel database dell’azienda. Quest’ultima operazione (inserimento dati e “attribuzione”del Candidato alla filiale) va a buon fine solo se la percentuale di dati inseriti risulta soddisfacente. Se riempire alcuni campi risulta impossibile (le informazioni che richiedono sono ossessivamente specifiche e anch e a domandarle al candidato si finirebbe col passare per serial killer!), si bara. Tipo che si inseriscono alcune lettere a casaccio nella casella. Istituto presso il quale il candidato ha conseguito la licenza media: jgdcvu. Indirizzo di posta elettronica: hqwvehvb. E cose simili. Questa è sicuramente stata la parte più creativa del mio incontro con l’ometto e con l’azienda.

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  • Documentario – Latinoamericani a Genova

    Il video “Dibujando un cambiamento” è una riflessione sui problemi che affronta la crescente immigrazione latinoamericana a Genova. Gli immigranti, quelli con regolare permesso di soggiorno, sono circa 34.000 (5% della popolazione genovese!). Negli ultimi 10 anni i latinoamericani si sono quintuplicati e oggi ne rappresentano la metà. Di questi, 12.000 sono ecuadoriani e 2.000 peruviani. Gli irregolari, i clandestini, sono invece un numero indefinito. Il video, presentato al concorso “Sguardi latinoamericani in Liguria” recentemente indetto dalla fondazione Casa America, ha ottenuto il primo premio della categoria.

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  • Cartoline – Due conversioni a orologeria

    Fra le tante notizie fondamentali che i telegiornali ci forniscono quotidianamente, una era davvero utile per comprendere che cosa succede nel mondo. Il premier inglese in scadenza Tony Blair è venuto a Roma e si è recato in visita al pontefice. E fin qui siamo nella consuetudine. Ma dall’incontro è trapelata la propensione del Tony di convertirsi alla religione cattolica da quella anglicana. Anche qui nulla di che, ciascuno si converte come può e come vuole. Ma perché dirlo? Perché mescolare ancora una volta la politica (l’humus del Tony figura pubblica) con la fede? Non ce ne sono già abbastanza di episodi sconvenienti di tal fatta?

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