Categoria: Lettere

  • I cani sporcano, le persone insultano

    Sto per aprire il portone di casa dopo una domenica mattina passata al Festival della Scienza quando vedo un po’ più su, all’angolo del palazzo, il solito cane che alza la gamba per pisciare. La padrona è una signorile donnetta che ai miei rimbrotti reagisce venendomi incontro per chiedere spiegazioni. Ne nasce un imbroglio in cui sottolinea con disprezzo: che il suo è un cane (“cosa devo fare?”), che non sono democratico e quindi voto per il PD (“è antidemocratico, continui a votare pd!”), inoltre che sono nevrotico e parlo come mangio perché mi sono permesso di darle del Tu e ho detto metastruttura di tutte le chiacchiere sceme con cui ha infiocchettato il suo discorso.

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  • Il porto di Albenga e il decreto Burlando

    L’art.3 DPR 509/97 (decreto Burlando) stabilisce che “Chiunque intenda occupare zone del demanio marittimo o del mare territoriale o pertinenze demaniali marittime o apportarvi innovazioni allo scopo di realizzare le strutture dedicate alla nautica da diporto (…) deve presentare domanda” all’Ufficio Demanio presso il Comune. L’obiettivo è la semplificazione del procedimento di rilascio della concessione di beni demaniali marittimi per realizzare porti turistici. Si pongono due problemi:

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  • La parità a norma CE

    Da sempre mi sono chiesto come mai nel mondo del lavoro esistesse tanto interesse ad affermare la parità tra uomo e donna, al punto che oggi anche un semplice complimento, diciamo “galante”, in ufficio è in odore di denuncia, mentre dall’altra parte nessuno protesta quando all’ingresso delle discoteche la differenza di trattamento economico sia considerata normale e, anzi, sacrosanta.

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  • Sorpresa

    I fatti di cronaca di questi giorni non devono spaventarci ma farci riflettere su come stia cambiando la società italiana. Mi chiedo quale sia il futuro della seconda e terza generazione, ovvero dei figli di immigrati che si sentono a tutti gli effetti cittadini italiani e sono orgogliosi di sentirsi tali.
    Ma gli episodi di Milano, Roma, Caserta e Novara portano alla luce una tensione ormai giunta al limite. Sono mesi, se non anni, che sento parlare di integrazione degli “immigrati onesti” e dell’unanime condanna dei crimini che hanno come protagonisti cittadini stranieri. Tante parole al vento ma nessun piano concreto.

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  • Università: considerazioni di una precaria

    Sono stata assunta una decina di anni fa per far lavori di segreteria in una struttura dell’Università. Precaria naturalmente. A capire che non ero proprio “necessaria” non ci ho messo molto. Avevo poco da fare ma alla struttura faceva comodo avere un dipendente in più (prestigio, maggior peso nella distribuzione dei finanziamenti ecc.). A me non mi piace stare con le mani in mano: mi sono data da fare, ho preso iniziative. Ho cominciato a fare lavori per cui non sono stata chiamata e, a poco a poco, sono diventata … indispensabile. So bene che nessuno lo è, ma sono sicura che se dovessi tornarmene a casa (insieme ai colleghi precari che, negli anni, si sono aggiunti) la mia struttura non sarebbe in grado di assicurare i già scarsi servizi che offre. E i primi ad accorgersene sarebbero gli studenti (a parte – ovviamente – io stessa, ora che sono sposata e con due figli da mantenere).

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  • Questione di lusso

    Lunedì 29 settembre ho letto sul Secolo XIX un articolo-lettera di Giuseppe Lo Nostro, docente di Qualità nei sistemi industriali alla Facoltà d’Ingegneria che diceva, in soldoni, che quest’anno sono scese le iscrizioni a lettere e altre facoltà e che -insomma- in questo periodo difficile e duro ci vuole una scuola del saper-fare opposta a una scuola del sapere-e-basta perché quest’ultima sforna alla fine dei disoccupati e come esempio diceva è assurdo che un liceo scientifico abbia più ore di italiano e latino che matematica e fisica, e diceva anche che in questi tempi la filosofia, la letteratura, il diritto, la storia, sono un lusso che non ci si può permettere, che le richieste del mercato sono di altro tipo. Alla fine citava Dante.

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  • Manifesto antirazzista

    Il 14 Luglio del 1938 un gruppo di cosiddetti scienziati fascisti pubblicò un Manifesto in difesa della razza.
    Il 10 Luglio del 2008 a S.Rossore, dove la Regione toscana fa ogni anno una grande manifestazione culturale a tema, sarà presentato il contro-manifesto degli scienziati antirazzisti, i primi firmatari sono Marcello Buiatti, Rita Levi Montalcini, Guido Barbujani, Alberto Piazza, Massimo Livi Bacci, Elena Gagliasso Luoni, Agostino Pirella , Laura Dalla Ragione, Francesco Remotti, Flavia Zucco, Enrico Alleva, Filippo Tempia. Il manifesto é reperibile sul sito della Regione (cliccare qui) dove é possibile firmare per adesione con pochi passaggi.
    E’ una iniziativa particolarmente importante in questo momento: il manifesto risponde punto per punto ai dieci punti di quello fascista.
    (Stefano Dall’Agata)

  • La “sicurezza” che fa spettacolo

    Sera di giovedì 26 giugno, le 23 passate da poco; la Spagna ha appena conquistato la semifinale. Via san Lorenzo si ripopola. La vettura dei vigili urbani avanza lenta, rassicurante nella direzione di Matteotti. Primo pensiero: san Lorenzo è la via più illuminata, tranquilla e pedonale della città, perché mai sarà la più frequentata dalle pattuglie? Secondo pensiero: prima di vigili non se ne vedeva proprio, si tratta di un inizio; ben venga e non facciamo i difficili. E poi chissà quante trattative e scambi ci saranno voluti per convincerli a tornare in strada (sia pure in macchina). La sindaco e poi l’assessore l’avevano promessi da subito e non per questioni di “sicurezza”. Piuttosto per rispondere a compiti di ordinanza: circolazione selvaggia nei vicoli, gare notturne di macchine e moto e simili. Ma loro avevano risposto picche.

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  • Il Papa a Genova: un nuova caso Sapienza?

    In relazione alla prossima visita del Papa alcuni giornali hanno diffuso notizie riguardanti iniziative promosse da centro sociali, associazioni e gruppi politici locali. Hanno fatto anche confusione evocando, a proposito dell’intervento di alcuni docenti dell’Università di Genova, il “rischio di un nuovo caso Sapienza”. La lettera del prof. Gibelli è un’opportuna precisazione.
    Un gruppo di studenti ha chiesto a me e ad altri colleghi di appoggiare la loro richiesta di uno spazio universitario nel quale tenere, in concomitanza con la visita del Papa a Genova, una libera discussione sul ruolo attuale della Chiesa cattolica e sulla difesa della laicità dello stato. Una richiesta sacrosanta (se non si discute liberamente e laicamente all’università, allora dove?) che ho approvato con un breve messaggio, anticipando che per ragioni personali molto probabilmente non avrei potuto prendere parte a tali discussioni. Tutto qua. Ho appreso successivamente di documenti più ampi e di proposte di cortei di contestazione. Non importa che approvi o disapprovi tutto questo: semplicemente non l’ho sottoscritto.

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  • Il topino intrappolato

    Chi ha fatto mancare i voti all’Arcobaleno? Tutte astensioni? O passati alla Lega o al Pdl? Sarà pentito Veltroni e il Pd d’aver scelto di correre da solo? Sarà vero che il Pd ha perso la Liguria perché aveva in lista troppi “foresti”? E Lega e Pdl a chi dovrebbero il loro successo? Ho 35 anni, una laurea e un dottorato di ricerca in materie scientifiche. Lavoro a Milano in una società che si occupa di formazione. Ho sempre votato “a sinistra”. Una volta, parecchi anni fa, sono andato a una riunione di Rifondazione per iscrivermi ma sono scappato via: in tutta la sera non avevo sentito una parola che avesse qualche significato per un ventenne. Da allora però il voto l’ho dato a loro. Questa volta no: astenuto.

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