Categoria: Lettere

  • Lettere – Lenta passeggiata in Via Borzoli

    L’8 giugno di prima mattina un centinaio di persone hanno manifestato con una “lenta passeggiata” sulle striscie pedonali fra Via Borzoli e Via Chiaravagna a Sestri Ponente per protestare contro l’onda massiccia di traffico pesante che assale la sicurezza ambientale delle loro giornate e la salute dei loro polmoni.
    Purtroppo in questo ultimo anno la situazione è peggiorata e chi si trova a subire questi disagi vede con scetticismo alcune iniziative che si sviluppano in città.

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  • Lettere – Prove tecniche di “legge bavaglio”

    “Oggi il Presidente del Consiglio ha intrattenuto i suoi ospiti su una novità del mercato alimentare italiano: dopo un’intera estate di assenza dai banchi dei supermercati come negli espositori dei bar, finalmente oggi la Ramero ha rimesso in circolazione i tanto conosciuti cioccolatini con la ciliegia e l’immancabile liquore, che fanno tremare le diete delle signorine e allungare il dito indice dei bambini quando lo chiedono alla mamma. Le confezioni, rivela una fonte sicura di Palazzo Chigi, sono le stesse dell’anno scorso. I famosi cioccolatini erano stati ritirati nel periodo estivo in quanto destinati ad un mercato più freddo, sostituiti da nuovi prodotti più facilmente vendibili con il caldo e desiderosi di ‘farsi spazio’ nelle preferenze degli italiani. L’opposizione si è subito scaldata asserendo come ‘non sia vero che le confezioni siano le stesse dell’anno scorso e anche il peso sembra essere diminuito di qualche decimo di grammo’, il che co rrisponde a realtà ma solo ‘in conseguenza di un minore apporto alcoolico concordato con il Ministero della Salute’, asserisce la casa produttrice: è stato fatto per chi si mette alla guida.

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  • Lettere – La banalità del normale

    Alcune domeniche fa ho assistito a un concerto di musiche ebraiche in un Santuario della Provincia di Genova. Cantavano i cori della sinagoga di una delle più grandi comunità ebraiche d’Italia e quello di una nota e gloriosa città israeliana.

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  • OLI 264: LETTERE – La banalità del normale

    Alcune domeniche fa ho assistito a un concerto di musiche ebraiche in un Santuario della Provincia di Genova. Cantavano i cori della sinagoga di una delle più grandi comunità ebraiche d’Italia e quello di una nota e gloriosa città israeliana.

    La serata era cominciata all’insegna della più consueta normalità. Gruppi di cittadini ebraici che si incontrano e si salutano; persone gentili e sorridenti venute da lontano che si fotografano, o si danno da fare per posizionare al meglio telecamere portatili e registratori; famiglie venute anche da fuori per incontrare parenti e connazionali; qualche giovanotto ben curato e robusto che può far pensare, ma solo per un attimo, a qualche forma di protezione.

    E poi il solito ristretto gruppo di abitanti della cittadina ospitante, intervenuti per sentire musica che è difficile normalmente ascoltare, per curiosità, o semplicemente per passare la serata.

    Non capita spesso che musica ebraica venga ospitata da un santuario cristiano e quindi il concerto acquistava quasi un valore particolare. Scambi di doni tra assessori e rappresentanti del coro e della città Israeliana, sorrisi, cortesia, qualche imbarazzo per l’assenza del Sindaco, ma nessuna parola politica, nessun accenno, neanche sotto traccia, al bisogno di pace e di convivenza fra due popoli in due stati, pure portata avanti da sempre dalla maggioranza di centro-sinistra che governa il Comune ospitante. Forse è giusto così, che i concerti e l’ospitalità si svolgano in un’atmosfera di sopore, di condivisa ipocrisia di superficie. Ma forse è la cosa peggiore! Infatti l’ostentazione nazionalistica ha fatto irruzione col coro della comunità ebraica italiana che portava al collo la bandiera ebraica, cemento di identità contrapposto all’altro diverso da te, e durante il canto del coro della città israeliana una voce chiara e schietta ha scandito il tragico slogan: morte ai Palestinesi! Nessuno ha protestato, nessuno ha avuto da ridire, anzi non era possibile dire niente. L’abisso affiorato dalla normalità di una serata di concerto costringeva al silenzio e, in un certo modo, rinfrancava chi da quelle parole si sentiva rappresentato. E così l’abisso si è subito richiuso. Mi ha preso un’inquietudine angosciata e me ne sono andato.

    Poi c’è stata la prima nave per Gaza con i suoi morti, la seconda che ha portato nei pressi di Gaza aiuti umani e materiali nel nome di Raquel Corrie. E poi l’O.N.U. e le sue condanne del governo di Israele e il Papa con le sue preghiere. E le inchieste che non si faranno mai.

    Ma anche il corale appoggio ai pacifisti e alle politiche di pace, le dichiarazioni di Amos Oz, che, rompendo finalmente l’omertà e l’ambiguità, reclama confini certi per il popolo Palestinese (quelli anteriori alla Guerra del 1967) il riconoscimento dello Stato di Palestina in Cisgiordania, l’apertura di trattative con Hamas per Gaza, Gerusalemme est capitale della futura nazione Palestinese unificata.

    E poi Noa, la cantante bravissima e bellissima, che vergognandosi del suo governo e chiedendone le dimissioni, ha proposto a tutto il mondo dell’arte che si faccia promotore di pace e di sostegno alla causa della convivenza di due popoli in due stati.

    Parole forti, parole dense. Vedremo quanto passerà perché vengano risucchiate dalla banalità del normale.

    (Angelo Guarnieri)


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  • OLI 262: LETTERE – Molte e strane regole

    Come scrive SDP sul numero 260 di questa Newsletter, ricevere un servizio di sostegno alla ricerca di lavoro può richiedere a volte un percorso tortuoso e spesso – per i “non addetti ai lavori” – dai passaggi incomprensibili. Gli “addetti ai lavori” invece sono chiamati ad effettuare questi passaggi, applicando normative di ogni ordine e grado, per arrivare ad erogare il servizio nella maniera formalmente più consona, oltre che efficace e personalizzata.
    I Centri per l’impiego della Provincia di Genova oggi sono principalmente votati all’erogazione di servizi per il lavoro quali consulenze orientatative, l’erogazione di voucher per consentire la fruizione di corsi di aggiornamento professionale, l’attivazione di work experiences, il sostegno all’attivazione di nuove imprese, l’erogazione di incentivi alle imprese che assumono nuovo personale e via dicendo ma devono comunque presidiare numerose funzioni amministrative e rispettare i regolamenti che consentono l’impiego di risorse economiche regionali, nazionali ed europee.
    La sostanza di ciascuno di questi servizi è fatta dall’operatore addetto e dal tipo di bisogno del cittadino. La forma e, soprattutto, il tipo di finanziamento del servizio stesso, dipendono da elementi formali che sono imprescindibili.
    Quindi per ogni persona in cerca di occupazione deve essere formulato un progetto individualizzato che potrà comprendere servizi diversi e di durata variabile. Questo vale sia per chi si avvicina per la prima volta al mercato del lavoro, sia per chi voglia esservi reintegrato dopo aver perso un lavoro dipendente, sia per gli ex imprenditori, per gli imprenditori, per chi è in generale occupato ma in cerca di migliore occupazione.
    Il finanziamento di un percorso individualizzato e la possibilità di godere di “bonus assunzionali”sono strettamente legati al fatto che la persona che si presenta allo sportello di un Centro per l’Impiego sia correttamente individuata come “inoccupata”, “disoccupata” o come “occupata”. Se si tratta di persona “occupata” è necessario capire in quale forma.
    Le “leggi ininterpretabili” cui SDP fa riferimento, in certi casi possono rallentare l’esatta individuazione della tipologia di finanziamento utilizzabile, in relazione allo status occupazionale del cittadino. Ma questo pare lo scotto da pagare – da parte dei cittadini e da parte degli operatori – per accedere ai finanziamenti pubblici dei servizi per l’impiego. Il protagonista dell’articolo di SDP è comunque ancora in contatto con il Centro per l’impiego e stiamo cercando insieme di trovare una soluzione che possa andare bene per le sue esigenze.
    Grazie per il vostro lavoro di informazione e critica.
    (Giovanni Daniele – Dirigente dei Servizi per l’impiego, Provincia di Genova)


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  • OLI 262: LETTERE – Tunnel storici e gallerie naturali

    Con riferimento all’articolo comparso sul numero 261 intitolato Tunnel storici e gallerie naturali, la situazione delle alberature immortalate nelle foto è da tempo oggetto di attenzioni da parte del Gruppo PD del Consiglio di Municipio di cui faccio parte.
    Spianata Castelletto è un complesso vincolato per il suo pregio paesaggistico e, di conseguenza, le sue alberature.
    La stabilità delle stesse è garantita dagli esperti(così ci è stato risposto in Consiglio di Municipio), secondo i quali un’eventuale potatura ne determinerebbe il rischio di stabilità, trovando questo tipo di alberi un equilibrio statico tra rami e radici.
    Tuttavia questo è solo un aspetto di un progetto più ambizioso da noi elaborato e approvato con una mozione del Consiglio Comunale a luglio 2009: al fine di mettere al primo posto l’utente “debole” della strada, ossia pedone e ciclista, e per continuare nel processo di valorizzazione di una zona di grande passaggio e attrazione turistica, abbiamo chiesto la pedonalizzazione della via di cui sopra fino all’innesto di Spianata Castelletto.
    Conseguentemente a tale intervento sarà possibile anche mettere in evidenza la particolarità delle alberature, senza per questo doverci prendere delle testate.
    (Simone Torretta – Consigliere di Municipio I Centro Est Partito Democratico)


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  • Lettere – Molte e strane regole

    Come scrive SDP sul numero 260 di questa Newsletter, ricevere un servizio di sostegno alla ricerca di lavoro può richiedere a volte un percorso tortuoso e spesso – per i “non addetti ai lavori” – dai passaggi incomprensibili. Gli “addetti ai lavori” invece sono chiamati ad effettuare questi passaggi, applicando normative di ogni ordine e grado, per arrivare ad erogare il servizio nella maniera formalmente più consona, oltre che efficace e personalizzata.

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  • Lettere – Tunnel storici e gallerie naturali

    Con riferimento all’articolo comparso sul numero 261 intitolato Tunnel storici e gallerie naturali, la situazione delle alberature immortalate nelle foto è da tempo oggetto di attenzioni da parte del Gruppo PD del Consiglio di Municipio di cui faccio parte.
    Spianata Castelletto è un complesso vincolato per il suo pregio paesaggistico e, di conseguenza, le sue alberature.

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  • Lettere – Aiutiamo i Parchi a respirare … e a sopravvivere!

    Dovremo sul serio fare qualcosa per evitare che i Parchi vengano privatizzati!
    I Parchi di Nervi rappresentano un museo vivente che respira da sempre ma ahimè si assiste con sgomento alla nostra perenne inciviltà, maleducazione, alla nostra aggressione spesso involontaria che ne danneggia la sua suprema bellezza.
    Tra le proposte varie, che arrivano dalle istituzioni, c’è chi vuole inventare fondazioni, c’è chi propone di pagare un biglietto, c’è chi sogna di allestire spettacoli, chi addirittura propone cabine nel suo interno o piattaforme di cemento per funzioni ludiche varie. Da tempo si propone di tutto e da tempo si vocifera di aprire i cancelli soltanto a chi paga il biglietto.

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  • Lettere – Il trabocchetto dell’Otto per mille per i contribuenti stranieri (e no)

    Siamo in tempi di dichiarazioni dei redditi ed i contribuenti hanno la possibilità di scegliere a chi devolvere una piccola parte dei loro contributi fiscali: otto per mille e cinque per mille dell’Irpef. I lavoratori stranieri versano nelle casse dello Stato almeno tre miliardi di euro all’anno. Alcuni di questi lavoratori non sanno che si tratta di tasse che devono comunque pagare e che si tratta di un’opportunità che si dà al contribuente di scegliere, in base alle sue sensibilità e convinzioni personali, un soggetto da sostenere senza pagare tasse aggiuntive.
    Nel caso dell’otto per mille si tratta di firmare nella casella dello Stato, se si vuole lasciare questa parte allo Stato, oppure firmare nella casella di uno dei sei soggetti religiosi elencati nella dichiarazione dei redditi. Nel caso del cinque per mille si tratta invece di scrivere il codice fiscale dell’associazione, del Comune di residenza o dell’Università che si vuole sostenere e di firmare nella stessa casella.
    Altri lavoratori stranieri, credono che, non scegliendo un’opzione per la quale destinare l’otto per mille, il loro contributo va destinato automaticamente allo Stato. In realtà non è così, ma, si “contano” le scelte che gli altri contribuenti hanno fatto, si calcolano le percentuali ottenute da ogni soggetto e, in base a queste percentuali, vengono poi ripartiti i fondi. La mancata formulazione di un’opzione non viene presa in considerazione: l’intero gettito viene ripartito soltanto in base alle scelte espresse.
    I lavoratori stranieri musulmani (in quanto, la comunità islamica non risulta fra i sei soggetti religiosi a qui destinare l’otto per mille), ma anche laici o atei che vogliono lasciare il loro otto per mille allo Stato devono compilare la sezione apposita della dichiarazione dei redditi firmando nella casella dello “Stato” e facendo attenzione a non invadere lo spazio delle altre caselle per non annullare la scelta.
    (Saleh Zaghloul)