Categoria: 159

  • VERSANTE LIGURE


    EPITAFFIO DI UN DURO E PURO

    Mai in vita feci sbagli
    mai persi a rubamazzo
    mai urtai su duri scogli
    se morto son da un pezzo
    è solo causa brogli
    (me l’assicura Rizzo).


    Il compagno Markojak

  • Sicurezza – Un’informazione da far paura

    “Sebbene per il momento in città io non veda emergenze vere sulle problematiche legate agli extracomunitari perché siamo sul fisiologico, sento una percezione di insicurezza che non va trascurata” (questore Salvatore Presenti, Repubblica-Lavoro, 27 luglio). Passata l’estate, dopo una riunione del “Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza”, Marco Preve registra le dichiarazioni del prefetto Giuseppe Romano (“L’andamento della criminalità a Genova è in decisa flessione. E questo vale per tutti reati tranne uno: i furti”). Preve osserva che “nonostante nella graduatoria dei reati sia in posizione medio basse, Genova vive periodicamente delle emergenze, più sociali che criminali” e si chiede il perché della continua mobilitazione e di “tavoli” e “patti” per la sicurezza. Perché, dice Marta Vincenzi, “in alcuni quartieri la vivibilità è drasticamente peggiorata e crescono il disagio e il senso di insicurezza dei cittadini” (Repubblica, 11 ottobre).

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  • Carige – La scalata di Venezia interessa Genova?

    C’entra la Carige, la banca più importante della città, con i governi di Comune, Provincia e Regione? Perché un rapporto c’è: Carige è una cassa di risparmio e la legge prevede che il suo compito di indirizzo sia -detto in soldoni- quello di trasferire alla comunità, tramite la Fondazione omonima che possiede circa il 44% delle azioni della banca, le rendite provenienti da una così cospicua immobilizzazione. Per questo nella Fondazione, nei Consigli di amministrazione e di indirizzo che la dirigono, siedono rappresentanti indicati dagli enti locali.
    E questi rappresentanti della politica cosa pensano di come la Fondazione, la cassaforte della città, spende i suoi soldi? Non lo sappiamo.

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  • Ramadam – Festa italo-islamica con qualche vuoto

    Sabato 13 ottobre per la festa di fine Ramadam organizzata dalla Associazione “La Palma” tutti i posti a sedere dell’auditorium di Palazzo Rosso sono occupati, molte le persone in piedi. A sinistra le donne, prevalentemente col velo, a destra gli uomini, molti tra loro vestiti con giacca e cravatta, nessuno con la jallaba. Tantissimi i bambini. In aggiunta un certo numero di italiani che hanno raccolto l’invito alla cittadinanza e alle autorità affisso alla porta del centro di preghiera di via del Campo per questa festa.

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  • Scajola story – Una grande assenza al processo del G8

    Credo che i genovesi non abbiano ancora capito perché mai un personaggio discusso come Scaiola debba presiedere il Copaco, organismo di una qualche importanza, né perché il personaggio non compaia tra le persone “informate sui fatti” nel processo per i disastri a Genova collegato al G8. Per la verità di informazioni dirette l’ex ministro agli Interni non si sa quante possa averne nel bagaglio della memoria, in quanto brillò per la sua assenza da Genova in quei giorni. Si accontentò di dichiarare, giorni prima, che “sarebbe stata garantita la libertà di dimostrare, non quella di devastare tutto” (cit. a mem.), poi lasciò che i vari Fini, Bornacin, Ascierto andassero a “confortare” i poliziotti antisommossa, con quali risultati tutti abbiamo visto. Né ebbe il pudore di dimettersi, come avrebbe fatto qualunque uomo politico anglosassone, ma restò saldamente sulla poltrona e a toglierlo di mezzo ci volle la vergognosa esternazione sul prof. Biagi, che pur e stava rendendo un servizio, in quel tempo, al governo Berlusconi. Da quel processo i genovesi si aspettano qualche chiarimento anche su questa penosa vicenda.
    (Giovanni Meriana)

  • Forum e blog – Quelli che in rete fanno i grilletti

    Le forme di citizen journalism o di giornalismo dal basso, in rete, sono molteplici e differenti. Il web dà la possibilità, a chiunque abbia una infarinatura informatica di base, di crearsi il proprio spazio su internet e dialogare con i propri lettori. Come la maestrina ottantaseienne intervistata da Repubblica di lunedì 15 ottobre, che intrattiene rapporti con il mondo attraverso il suo blog, nonostante lei stessa ammetta di non essere una grande esperta nell’uso dei computer. Sono i lettori poi a giudicare quanto un blog possa essere interessante, tornando a leggere altri messaggi, commentando gli scritti o attraverso procedimenti più complessi di feedback.

    La gestione di un blog è semplice: ci si iscrive ad un servizio gratuito che offre un’interfaccia grafica prestabilita, si inseriscono titoli, immagini, nomi delle rubriche e testi venendo guidati passo dopo passo nell’operazione.

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  • Area di servizio – Notizie dal carcere e non solo

    Il giornale Area di Servizio – Carcere e territorio, a distribuzione gratuita, propone in questo numero una riflessione sul bullismo e sulla criminalità giovanile. La redazione di Genova-Marassi si è confrontata con un professore universitario, Uberto Gatti, per capire quali strumenti la criminologia possa fornire nella prevenzione del crimine.Il giornale offre poi uno spaccato di quali siano le problematiche e le risorse che le organizzazioni giovanili, gli studenti e la scuola mettono a disposizione della società. Le stesse bande di giovani stranieri sono viste in quest’ottica come una risorsa rivolta ad una integrazione nella società, proponendo un sistema di valori e un sostegno fra i membri che, ove indirizzati verso forme democratiche di tutela dei propri diritti, possono rappresentare uno strumento di prevenzione contro il coinvolgimento dei propri membri nella criminalità organizzata.
    Un numero che per una volta esce dal mondo dell’istituzione carceraria e affronta il problema della prevenzione del crimine. Il giornale è reperibile gratuitamente presso la Biblioteca Berio e in alcune librerie genovesi, o facendone richiesta alla mail ads@quintadicopertina.net.
    (Maria Cecilia Averame)

  • Lettere – Pensioni da vergognarsi e sprechi interessati

    Cara Oli, ecco alcuni temi che potrebbero interessare se davvero si volesse avvicinare la politica alla realtà della vita dei cittadini.
    1. Stabilire un tetto alle pensioni e una minima più equa. Si tratta di un principio chiaro e ragionevole. Chi guadagna molto ha modo di fare gli accantonamenti che vuole, assicurazioni private e simili, per garantirsi una vecchiaia tranquilla. Chi guadagna poco o pochissimo avrà comunque diritto ad una pensione minima che gli permetta di sopravvivere.
    Non si comprende perché chi ha uno stipendio molto elevato debba avere anche una pensione elevata. La quota che versa al fondo pensioni aiuterà i meno abbienti ad avere una pensione non da fame.
    La richiesta è che venga ristabilito un tetto per le pensioni (ragionevolmente non dovrebbe superare 10.000 euro mensili) e che sia presa in considerazione l’opportunità di attenuare o eliminare le differenze tra pensione minima e massima. Un rapporto 1:10 potrebbe essere accettabile.

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  • Lettere – Guidatori, principianti, altri recalcitranti

    Leggo oggi che il Decreto Legge 117/2007 dall’altisonante titolo: “Disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione” è stato convertito in legge. Numerose le novità, ma forse non tutte finalizzate davvero alla realizzazione prefissa dal titolo della novella legislativa.
    Primo punto è quello che concerne la modifica apportata in fase di conversione dell’art. 2 del predetto Decreto Legge, e cioè quello relativo alle “Disposizioni in materia di limitazioni alla guida”. Il testo del D.L. imponeva infatti che i neopatentati non potessero guidare autoveicoli aventi potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 50 kw/t per tre anni. Tradotto il criptico dato tecnico in volgari modelli di autovetture significava niente Fiat 500, niente Mini, niente Toyota Yaris. Insomma una bella fetta di mercato che proprio a quel target di pubblico faceva riferimento che per tre anni se sarebbe andata. Pronta la risposta del legislatore che in fase di conversione in legge ha abbassato il limite a un anno.
    Il secondo punto ben più grave, e per me assai meno spiegabile, è quello relativo alla modifica del comma 7 dell’art. 186 del Codice della Strada. La nuova norma, in caso di rifiuto da parte dell’automobilista di sottoporsi all’accertamento tramite alcoltest, prevede una sanzione amministrativa e non più un’ipotesi penalmente rilevante. Una depenalizzazione a tutti gli effetti.

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  • Lettere – L’inframuraria anche a scuola

    Che bello, anche nella scuola sta entrando l’intramuraria sotto forma di 50 euro l’ora all’insegnante per corsi di recupero. L’ attività intramuraria, introdotta in origine negli ospedali con il pretesto di “accorciare” le liste d’ attesa, come prevedibile è servita unicamente a distogliere chi di dovere dal provvedere ad una organizzazione efficace delle risorse, per cui il paziente è gioco forza costretto a ricorrere all’attività intramuraria dei medici, la quale tra l’altro è diventata una delle fonti importanti di finanziamento degli Ospedali: anche per tale motivo questi si guardano bene dall’ipotizzarne una riduzione e/o di porre un calmiere alle parcelle richieste dai Signori Medici (che, in certi casi, toccando i 300 euro, si fa fatica a chiamare parcelle!)
    Ora, con la tariffa extra per gli insegnanti che fanno i corsi di recupero, c’è da chiedersi perché mai la scuola dovrebbe sforzarsi di funzionare bene: peggio funziona, più corsi di recupero, più soldi per gli insegnanti.
    Come sono lontani i tempi in cui, non solo la scuola funzionava (o per lo meno ci provava) ma era fatto anche esplicito divieto all’insegnante di dare lezioni private ai propri alunni (proprio ad evitare “frequentazioni improprie”). Ora invece il connubio viene legalizzato ed ovviamente la scuola, come gli Ospedali si sentirà sempre meno attratta dalla sua funzione primaria e sempre più ammaliata da soluzioni “creative”.
    A quando corsi di recupero di religione, di educazione fisica, ecc…? D’altra parte, per par condicio, ognuno vorrà presto il proprio bel corsettino creativo…di finanza!
    (Elsa Aimone)