Forum e blog – Quelli che in rete fanno i grilletti

Le forme di citizen journalism o di giornalismo dal basso, in rete, sono molteplici e differenti. Il web dà la possibilità, a chiunque abbia una infarinatura informatica di base, di crearsi il proprio spazio su internet e dialogare con i propri lettori. Come la maestrina ottantaseienne intervistata da Repubblica di lunedì 15 ottobre, che intrattiene rapporti con il mondo attraverso il suo blog, nonostante lei stessa ammetta di non essere una grande esperta nell’uso dei computer. Sono i lettori poi a giudicare quanto un blog possa essere interessante, tornando a leggere altri messaggi, commentando gli scritti o attraverso procedimenti più complessi di feedback.

La gestione di un blog è semplice: ci si iscrive ad un servizio gratuito che offre un’interfaccia grafica prestabilita, si inseriscono titoli, immagini, nomi delle rubriche e testi venendo guidati passo dopo passo nell’operazione.


Quello di Beppe Grillo è un blog, un contenitore dove vengono inseriti messaggi, visibili in ordine temporale o a seconda degli argomenti, ed ogni visitatore ha la possibilità di commentare il testo principale e, in alcuni casi, i messaggi lasciati da altri utenti. Si differenzia dai forum o dai newsgroup ad esempio, perché solo l’amministratore (il proprietario del blog) può inserire argomenti di discussione, mentre in altri con modalità più o meno democratiche il lettore stesso può essere incentivato a proporre nuovi argomenti.

Due esempi della potenza della comunicazione via internet provengono dall’informazione antimafia: www.ammazzatecitutti.org è un sito di un movimento contro la ‘ndrangheta creato dopo l’assassinio di Fortugno nell’ottobre 2005, da un gruppo di studenti e giovani. La manifestazione
popolare organizzata dagli stessi promotori nel mese seguente vide la partecipazione in piazza di quindicimila persone provenienti da tutta Italia, che avevano saputo dell’iniziativa prevalentemente tramite il sito e il tam tam della rete. Un secondo esempio è www.addiopizzo.org: una notte del 2004 sette giovani tappezzarono Palermo di adesivi con scritto “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. Da questa iniziativa ai limiti della legalità tramite il sito è stata
organizzata una campagna di consumo critico, dove imprenditori ‘pizzo-free’ vengono messi in comunicazione direttamente con i consumatori. Attualmente vi sono iscritti quasi 200 imprenditori.
(Maria Cecilia Averame)