Gli incontri dei “liberi cittadini della Maddalena” narrano la fatica di reinventare la politica e la partecipazione. Nessuna storia collettiva alle spalle a garantire a priori un terreno comune, nessuna struttura con le sue regole codificate ad indirizzare e proteggere il confronto, nessun ruolo di direzione formalmente riconosciuto e assegnato a gratificare e sostenere chi si assume il compito di pilotare il gruppo verso direzioni, obiettivi, risultati.
Le persone raccolte ora in un locale ora in un altro della zona saranno una trentina, e sono unificate solo dal territorio in cui vivono, ciascuno ci vive in modo diverso, le domande che il territorio pone sono complesse, le risposte possibili tutt’altro che univoche.
Categoria: Città
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Centro storico – La difficile arte della partecipazione
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Rotary – I turisti per caso del centro storico
Sabato 29 novembre. Per il dodicesimo convegno del Rotary di Genova, “I buchi neri del centro storico, le nuove etnie, la sicurezza, il Ghetto”, Auditorium di palazzo Rosso, tutti presenti: Prefetto, presidente della Circoscrizione, assessori, studiosi, tecnici. In sala una situazione surreale. Da una parte, le analisi, le considerazioni, i progetti illustrati dalla numerosa e qualificata schiera di oratori, dall’altra, un pubblico rigorosamente genovese e rotariano, molto, molto anziano che col centro storico aveva, al più, il rapporto di un turista per caso.
I “veri” abitanti della zona non erano stati previsti. Solo alcuni dei “liberi cittadini della Maddalena”, saputo per caso del convegno, avevano inviato un piccolo gruppo esplorativo. -
Lido – Tante parole, tanto sconcerto
Tante parole, tanto sconcerto , volumi, cemento sugli scogli… ed ecco il resoconto da sinistra”, di un volenteroso giovane Consigliere del Municipio del Medio Levante sul progetto del Nuovo Lido in corso Italia ( Newsletter ufficiale, inv. 15/11)
O.d.G. della 24° seduta della 2° Commissione Consiliare del 13 ottobre 2008. Linee progetto Lido: saranno presenti i progettisti.
Seduta
Alla presenza di un nutrito team di progettisti e dell’imprenditore Mario Corica, è stato presentato nei dettagli tutto il progetto di rinaturalizzazione (1) dello stabilimento balneare Nuovo Lido.
Il progetto tende a ricucire tutta l’area alla Linea Blu (linea guida del disegno di UrbanLab e Renzo Piano), ma soprattutto a decementificare (2) il più possibile garantendo accessibilità (3), fruibilità (4) e visibilità (5) maggiori.
Quanto presentato è ancora in fase di masterplan esplicativo delle linee guida che muovono l’intervento. Saranno demolite tutte le cabine in cemento sopra il cono visivo passeggiata/mare; è prevista una quota di residenze nell’area a Levante, fra il Lido e Boccadasse, una quota (6) adibita a Hotel e SPA e una quota di commerciale, di settore turistico/ricettivo.
Affascinante (7) la nuova costruzione del centro velico (8) che porterebbe “la vela” in Albaro che, insieme al nuoto (Stadio d’Albaro) e al tennis, faranno del quartiere un punto di rilevante interesse per lo sport a livello locale e nazionale. -
Albaro – Tra tsunami e restyling
Onda Anomala, che fortuna! Nello sconquasso che ha prodotto il tempo in questi giorni sulla costa genovese ci sarà qualcuno che gioisce: i fautori del Progetto Nuovo Lido in corso Italia. L’Imprenditore proponente domenica mattina 2 novembre, si aggirava con l’aria niente affatto costernata tra le macerie dello stabilimento, sbofonchiando al telefonino, sorridendo sotto i baffi. Chi avrà chiamato? Bertolaso forse, che dovendo venire in Liguria, con corsia preferenziale prenderà atto del disastro. Anche il Comune esaminerà d’urgenza il tutto? Si potrebbe ipotizzare di sì.
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Albaro – Progettualità urbanistica e politica
Sorridente, spolverino grigio perla, nuance tutt’una con la capigliatura, arriva la Sindaco, puntualissima all’hotel Rex di Boccadasse, mercoledi 22 ottobre, nove di sera. Tanta gente, gruppi sparsi, fans del Pd, che l’incontro ha organizzato e gli infiltrati, quelli dei comitati. L’argomento è spinoso, si parla di Progettualità Urbanistica in Albaro e dalla Politica ci si aspetta di essere rassicurati sulla quotidianità proprio in momenti incerti come questi.
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Trasparenza – “Cosa sarebbe Cornigliano senza le associazioni?”
Molti sono ancora i problemi che preoccupano gli abitanti di Cornigliano: traffico, ospedale, depuratore, polo scolastico, inquinamento. Si tratta della riqualificazione del tessuto urbano in un contesto dove la presenza dell’Ilva, per quanto riconvertita al freddo, non è affatto rassicurante.
In una intervista su Repubblica-Lavoro del 6 ottobre l’assessore comunale ai lavori pubblici Mario Margini risponde all’attacco delle associazioni di Cornigliano che contestano al Comune un “eccesso di ottimismo” nel bilancio di quanto è stato fatto verso la riqualificazione urbana. Margini lo rivendica e insiste nella necessità di affrontare i problemi ancora esistenti insieme agli abitanti: “l’intero quartiere deve essere coinvolto nell’operazione di risanamento”, “l’apporto dei cittadini è fondamentale”. -
Traffico – Vigili in borghese e codice etico
Ma guardate in che tempi viviamo; che ci vuole un prefetto per dire che la repressione di chi viola il codice della strada deve seguire la strada della legalità (Repubblica 23 ottobre ’08). E che per sanzionare i comportamenti illegali non c’è bisogno di vigili in borghese o mimetizzati. In altre parole che i verbali redatti stando alla finestra o osservando il traffico da un autobus – come pare che già succeda – non sono una cosa da paese civile.
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Centro storico – Il linguaggio del quartiere e quello del Comune
“Ruolo progettuale e di connettivazione sociale”, “installazione di segni urbanistici”, “tavoli di lavoro multiattoriali”, piani che “attualizzano ed orientano l’operatività presente e futura”, “sedimentazioni del processo in atto”: questo è il linguaggio utilizzato dal Comune per presentare alla stampa il “Piano per lo sviluppo locale” finalizzato a rilanciare l’area della Maddalena e sostenuto da un consistente finanziamento: un milione di euro dati alle imprese in conto capitale o interessi per “mantenere, valorizzare e potenziale attività commerciali, artigiane, turistiche e di servizio”,
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Genova – Abitanti di oggi e di domani
“Solo vent’anni per salvare Genova”: titolo a piena pagina di Repubblica 30 settembre. Numeri alla mano, uno studio della Bei (Banca Europea degli Investimenti), conferma che Genova è la seconda città più vecchia d’Europa, che continua a perdere abitanti specie nella fascia d’età tra i 20 e i 40 anni, quella che mette su famiglia. Ne hanno parlato a un convegno -“Le frontiere della nuova cittadinanza”- dove era presente anche la sindaco che ha sospirato: “Non ci sarà sviluppo se si continua a investire nell’esplosione delle città. Occorre lavorare per aumentare la capacità di attrazione… Se continuiamo con le politiche attuali nel 2031 saremo una piccola città e non ci sarà lavoro per i giovani”.
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Comune – La voce del popolo e il silenzio del governo
Della voce del popolo si sono fatti carico nelle ultime settimane tre preti. A qualcuno può dispiacere ma se le cose stanno così perché non dirlo? Alla città e ai suoi amministratori questi preti hanno detto -a modo loro, si capisce- che si deve cambiare. Che per qualcuno, i ricchi, gli speculatori, i corruttori, i fannulloni magari va benissimo ma per gli altri – quelli che vogliono una città ospitale, solidale, curiosa, le cose vanno male, molto male.
Per primo ha parlato don Luigi Traverso (Repubblica-Lavoro, 23 settembre), mitico parroco di San Siro, uno che ha sempre fuggito il palcoscenico e ha aperto la sua chiesa e le sue tasche a tutti e in tutti i modi. Ha detto semplicemente: scusate ma siamo arrivati al capolinea, le necessità ci sommergono, davvero non ce la facciamo più. Da allora son passati giorni ma nessuno di quelli che contano gli ha chiesto cosa vede dal suo osservatorio e cosa si dovrebbe o potrebbe fare.
Non si tratta di metterlo in lista per dargli il grifo ma almeno di ascoltarlo.