Categoria: 224

  • Versante Ligure



    SOFFIARE SUL FUOCO

    Può una voto-filìa
    che gli animi sospinga
    alla xenofobia
    indurre poi alla lunga
    alla piromania
    nei vicoli di Albenga?



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  • Ricordo – Carlo Mereta professore

    A Pasqua è morto e mio figlio sembra essersene fatto una ragione. E’ strano come i ragazzi reagiscono agli eventi della vita. E non tutti in maniera uguale. Ma, sia come sia, lui è stato sollevato da questa notizia come da un’onda. C’è stato sopra senza farsi affondare. Mi sono chiesta se fingesse e se il suo dolore fosse, in una qualche maniera, schermato o nascosto dall’incapacità di “gestirlo”. Poi ho capito che lui, ed i suoi compagni erano in grado, molto più di noi adulti, di trovare un luogo preciso per la loro perdita.

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  • Assistenza – L’emergenza anziani in una città di vecchi

    In una città di vecchi l’assistenza agli anziani può considerarsi una emergenza? Dal fatto che la stampa non se ne occupi mai la risposta dovrebbe essere no. Eppure il quadro è nero: posti letto largamente insufficienti; enti pubblici che si ritirano dalla erogazione diretta dei servizi e si dimostrano sempre meno interessati e capaci di regolare e controllare un sistema per il 70% gestito da privati; vita difficile per chi cerca di dare un buon servizio a costi equi e un contratto di lavoro decente al personale; ottimi guadagni per chi scarica i costi su utenti e dipendenti; tempi medi di attesa per un ricovero definitivo in regime di convenzione che si aggirano sui 18 mesi.

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  • Cultura – Biblioteca civica ma non pubblica

    Nelle ultime settimane a Savona si è parlato molto di cultura, in particolare per due eventi: l’esposizione al Priamar del quadro di Filippo Panseca raffigurante Berlusconi e la Carfagna desnudi (La Repubblica 19 aprile ’09) e – decisamente più interessante – le dichiarazioni sulla stampa locale dell’assessore Molteni e del sindaco sul lavoro svolto dalla amministrazione appunto in ambito culturale (La Stampa 19 aprile ’09). Va riconosciuto: a Savona la giunta Berruti ha investito nella cultura riuscendo a muovere le acque stagnanti della vita locale: basti pensare alle rassegne estive, alla vitalità della pinacoteca civica, ai molteplici incontri, presentazioni e mostre proposti.

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  • Comitati – La democrazia occidentale farà a meno di Idriss

    Sabato 25 aprile è festa, il posteggio è gratuito e Idriss chissà dov’è. Verso di lui, da qualche giorno, serpeggiano voci sgradevoli. Ad esempio che lui abbia fatto al suo paese studi da avvocato e da questi tragga quel non so che grazie al quale, durante le nostre riunioni, risulti l’elemento più valido. C’è chi addirittura sostiene che sia un avvocato che, arrivato in Italia, si sia impiegato da posteggiatore per studiare meglio le nostre leggi, laurearsi e poi…

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  • Migranti – L’Ecuador accoglie i rifugiati colombiani

    L’Ecuador è il paese dell’America Latina con la più alta densità di popolazione (43 abitanti/kmq), ed annovera una popolazione di circa 13milioni di persone (da wikipedia ). Come reagisce un paese relativamente piccolo e poco abituato all’immigrazione – i movimenti migratori in Ecuador sono riferibili quasi totalmente agli spostamenti interni, tra la sierra e la costa – ad un massiccio ingresso di stranieri in fuga dalla guerra?

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  • Arredo urbano – I dissuasori di via del Campo

    In Piazzetta del Campo la gente si ferma spesso a chiacchierare. In questo caso “la gente” è fatta di immigrati per lo più nord africani o del Bangladesh. In certe ore del giorno – a metà mattina o alla chiusura dei negozi – i capannelli sono più folti, e con la stagione migliore le chiacchiere si prolungano. Alla sera si uniscono anche le donne. Per sedersi però ci sono solo i pochi tavolini del bar che si trova in piazzetta.

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  • Etichetta – Io, tu, lei, noi, voi, loro

    Trascuriamo i negozi e i locali trendy dove il tu viene elargito d’obbligo a chiunque ne varchi la soglia, ma in luoghi più tradizionali quasi fatalmente il gentile impiegato allo sportello o il cortese commerciante dietro l banco, pur mantenendo magari la stessa disponibilità e cortesia, passano subitaneamente dal “lei” al “tu” quando il cliente che si trovano davanti è un immigrato.

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