Ancora col sorriso più che soddisfatto della strepitosa affermazione alle europee (la foto è di qualche mese fa), Marta Vincenzi dichiara candidamente in un’intervista al Secolo XIX cose da far rabbrividire. Tanto per cominciare che a dispetto di Case Italia o Liguria, a Bruxelles contiamo come il due di picche, anzi non ci siamo proprio, contrariamente a tedeschi e francesi che hanno una presenza costante quanto produttiva di ricadute concrete.
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Immigrati/1 – Se i “neri” gridano pace e libertà
Gridavano gli oltre 100 senegalesi e immigrati di altre provenienze che martedì 24 agosto si sono ritrovati davanti al Palazzo di Giustizia dove veniva processato Ndiawar M’baye. Senegalese, 32 anni, precedenti penali per piccoli reati – contraffazione di documenti per riuscire a restare in Italia – è finito davanti al giudice per aver reagito – ha detto – all’aggressione di due poliziotti che lo avevano pestato (ammanettato dietro la schiena, un piede sulla testa schiacciandogliela contro il selciato ecc.).
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Immigrati/2 – E un prete avverte basta prepotenze
Purtroppo nessun politico di rilievo era presente alla manifestazione dei senegalesi davanti al tribunale; né in seguito ha sentito il bisogno di commentare il fatto. Forse anche per questo è apparso ancora più importante il commento di don Piero Tubino, ex direttore della Caritas. Quella senegalese, ha detto don Tubino, è una comunità (col permesso, a Genova, sono circa 1.000) che non ha mai dato segnali di questo genere. Eppure oggi si ribella con una protesta pacifica e legittima a quella che ritiene una prepotenza della polizia.
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Immigrati/3 – Insulti e poi silenzio sul voto agli extra-UE
E’ successo a Genova durante l’estate. Nel 2007, i 24 mila immigrati residenti da 5 anni nel comune di Genova potranno eleggere il sindaco, il consiglio comunale e quelli circoscrizionali. E saranno nelle condizioni di essere eletti e di votare per i referendum comunali. Una delibera importantissima -la prima del genere in Italia- presa dal Consiglio comunale di Genova su cui, dopo alcuni giorni di accese discussioni, è sceso il silenzio.
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Ilva/1– Dietro la morte di un operaio marocchino
La piccola folla serrata impedisce che le auto scivolino nel parcheggio aziendale. Sono voci che insultano gli impiegati che, infastiditi, forzano il blocco. Niente di grave: un fiume tra due rive opposte. Come una guerra di quartiere. Mohamed, la vittima, neppure è citato.
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Ilva/2 – Oplà: ed ecco spariti i soldi per la bonifica
Ci sono notizie che ti fanno credere di non essere mai partito per le vacanze. La garanzia per i 300 e forse più dipendenti Ilva “fuori quota” di conservare un lavoro non era ormai acquisita da tempo? Già alla fine del 2003 la loro sistemazione veniva data per risolta. Così ad esempio aveva chiaramente lasciato intendere Carbone, il presidente della Società per Cornigliano sin dal dicembre 2003 (Secolo del 14 XII ’03). Così era stato ripetuto tra il 12 e 14 luglio scorso quando, dopo l’esplosione (6 luglio) del crogiolo del forno, con ferimento di 8 operai e serio rischio di strage, tutti gli attori della trattativa avevano siglato due importanti documenti, dove si diceva che i famosi 300 dipendenti sarebbero stati assunti dalla “Società per Cornigliano” appena il governo avesse assicurato la copertura economica dell’operazione.
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Dibattiti – Dalla finanza creativa alla crescita zero 2005
Folto pubblico ed attenzione elevata al dibattito che vedeva impegnati un grande giornalista e due esperti di economia e finanza, uno a livello nazionale ed uno a livello Ligure: Scalfari, Visco, Berneschi.
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Terza età – “Vecchio sarai tu” e il problema non c’e’ più
Mentre la Regione regala computer, macchine fotografiche digitali e offre palestra gratis ai primi 2.000 arrivati, avvengono interessanti eventi paralleli.
L’oggetto sono i malati di Alzheimer assistiti nei “centri diurni” delle varie strutture assistenziali pubbliche (Istituto Brignole e San Raffaele di Coronata), ONLUS (come il Don Orione), o a fini di lucro (come la Città di Genova). Posti complessivi: 120. Lista di attesa: 3.000. -
Fuori dal coro – Quanti segni individuali nel porto degli architetti
Sopravissuto alla ressa (si è rischiato, con facile battuta, la rissa), dell’inaugurazione volutamente democratica e popolare –tutti spinti e a spingere, da Novi (Autorità Portuale) a Kolijeja (fratello del muratore, ucciso, probabilmente, dalla fretta dei committenti e dall’ingordigia di qualche imprenditore)- mi sono venute in mente alcune considerazioni che ho poi ritrovato nella cronaca dell’evento.
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Te lo dò io la sanità – La tragicommedia estiva dell’assistenza ai nonni
Un grazioso articolo del Secolo XIX del 21 agosto sul problema afa ed anziani ci ha incuriosito e ci ha spinto ad indagare su una riferita lettera dell’ASL 3 – Servizio Anziani.