Categoria: Ivo Ruello

  • OLI 370: GOVERNO – Apocalypse Now?

    Nuoro, Liceo classico Asproni: su una pagina Facebook nata per condivivere notizie, pensieri e parole tra gli studenti, sono comparsi messaggi omofobi contro compagni di scuola ritenuti omosessuali, con tanto di nomi e cognomi: la reazione è stata pronta, un’assemlea ed una manifestazione con magliette bianche, e l’invocazione di una legge contro l’omofobia. L’ultimo disegno di legge contro l’omofobia si è infranto contro l’asse PdL-Lega-Udc: il pensiero corre all’attuale Parlamento, nel quale le forze in gioco sarebbero ampiamente in grado di approvare tale legge, come molte altre che attendono da anni, se solo si superassero le schermaglie iniziali ed i veti incrociati tra i grandi schieramenti. Il Movimento 5 Stelle, innegabile vincitore delle ultime elezioni, rifiutando di fare accordi con gli altri partiti, chiede un governo M5S, mentre il Partito Democratico, attraverso un incarico a Pierluigi Bersani, porge un programma di otto punti, pensati nell’intento di ingraziarsi il favore dei seguaci di Beppe Grillo.
    Allo stato dell’arte, sembra molto difficile che il tentativo di Bersani vada a buon fine, e pare dietro l’angolo il progetto di Giorgio Napolitano di formare un “governo di scopo”, con pochi punti di programma, tra cui una nuova legge elettorale. Con quali voti? Pd e PdL? Gli stessi partiti che non sono riusciti in tale intento nei dodici mesi del governo Monti?
    Per evitare un governo del genere, che farebbe sicuramente la felicità di M5S, permettendogli di stare all’opposizione, di gridare all’inciucio (non allontanandosi peraltro troppo dalla realtà), è compito del Partito Democratico accettare la sfida, accettare un governo targato 5 Stelle, andare a scoprire il bluff di Beppe Grillo, se di bluff si tratta.
    Nel frattempo gli ultimi sondaggi sembrano dare nuovamente in vantaggio il centro-destra, capace in pochi mesi di far dimenticare agli italiani i Fiorito, i Formigoni, le nipoti di Mubarak, le ruberie dei famigli di Umberto Bossi …
    Nuove elezioni in estate o autunno rischiano di rescuscitare un centro-destra morente, ma ancora in grado di affascinare: un tale ferale esito sarebbe interamente addebitabile, in egual misura, ad un Partito Democratico incapace di coraggio, ed ad un Movimento 5 Stelle, capace di recepire l’ira contro la classe politica, eccellente nelle grida di piazza, ma incapace di qualunque sintesi positiva.
    Non deludete gli studenti del Liceo Asproni di Nuoro, non deludete chi vi ha votati, potrebbe essere l’ultima volta.
    (Ivo Ruello)

  • OLI 368: SOCIETA’ – Flexitariani, o dell’elogio della flessibilità

    Pochi gioni fa, chiedendo ad amici invitati a cena se avessero cibi sgraditi, diete particolari, la risposta è stata: “No, siamo onnivori, anzi flexitariani”.
    Wikipedia ci informa che flexitariana o semi-vegetariana (*) è una dieta vegetariana con introduzione occasionale di carne: tendenza in crescita, a leggere il recente articolo del Guardian (**), che spiega come la corretta interpretazione di questa dieta consista nel consumare carni di cui si conosce la provenienza “etica”. Nella speranza di essere percepiti dagli animali come una minaccia meno pericolosa di un carnivoro a tempo pieno.
    Analizziamo i termini: flexi, flessibile, flessibilità (***), una bella qualità che permette ad un albero di flettersi al vento senza spezzarsi, ad un edificio di resistere ad un terremoto: il termine opposto è rigidità, riassumibile nella locuzione latina frangar non flectar (mi spezzo ma non mi piego). Parrebbe che la flessibilità sia associabile ad una maggior “intelligenza”, ad una minore intransigenza, ad un comportamento mentale che obbliga a ragionare. In Italia ce ne sarebbe un gran bisogno.

    (*) http://en.wikipedia.org/wiki/Semi-vegetarianism
    (**) http://www.guardian.co.uk/lifeandstyle/2013/jan/21/flexitarianism-vegetarianism-with-cheating
    (***) http://en.wikipedia.org/wiki/Flexibility_%28engineering%29

    (Ivo Ruello – Immagine da internet)

  • OLI 363: SOCIETA’ – Pasta Madre Day

    Da circa un anno e mezzo sono uno spacciatore: le clienti sono per lo più donne, mi contattano via mail, ci si accorda su dove vederci, io vado e consegno. Gratis. Cosa? Un pezzo di pasta madre, con cui si può iniziare a produrre il proprio pane casalingo.
    Negli ultimi anni è sicuramente aumentato il numero di italiani che producono da sé il proprio pane, vuoi utilizzando le piccole ed economiche “macchine del pane”, vuoi eseguendo manualmente i vari passi che portano all’uscita dal forno di casa di una pagnotta profumata: un fenomeno in crescita dovuto sicuramente al piacere di produrre il proprio pane come si desidera, ma forse anche alla convenienza economica.
    Sulle materie prime ognuno segue il proprio gusto, ormai sono a disposizione diverse decine di tipi di farina, ma una scelta quasi esistenziale è costituita dal tipo di lievito utilizzato: se la maggioranza dei “panificatori casalinghi” usano il lievito di birra, che garantisce tempi rapidi e risultati sicuri, molti, come il sottoscritto, preferiscono utilizzare la pasta madre. Perché tale scelta? La pasta madre, o lievito naturale che dir si voglia, è più difficile da trattare, i tempi di lievitazione sono molto più lunghi, ma il risultato è un pane che si mantiene fresco più a lungo, con un profumo molto più intenso (ma non acido), maggiormente digeribile, specialmente se prodotto con farina integrale.
    Ma come produrre la propria pasta madre? Il processo è lungo, ed il risultato non è garantito, è molto più semplice procurarsene un pezzo da chi già la usa! Lo scambio della pasta madre appunto costituisce l’argomento di una delle sezioni del sito www.pastamadre.net , in cui il visitatore può visualizzare una mappa degli “spacciatori”, ormai più di 1000 in tutta Italia. Fra le iniziative organizzate i Pasta Madre Day, giornate in cui le persone si incontrano, discutono, i neofiti possono avere in dono un pezzo di lievito naturale: il prossimo PM Day si terrà sabato 2 febbraio, con più di 90 eventi sparsi per l’Italia. A Genova ci si incontrerà ai Giardini Luzzati, sopra Piazza delle Erbe, dalle 15 in poi (vedi programma)
    (Ivo Ruello – immagine da Wikipedia)

  • OLI 359: SCUOLA – Musica e Grecia in autogestione

    E’ stata una fortuna, la settimana scorsa, incontrare casualmente Andrea Masotti: pur conoscendoci da anni, ci si vede di rado, per lo pìù in strada o a qualche appuntamento musicale.
    Andrea, musicista e musicoterapeuta, è presidente della Casa della Musica, una felice realtà genovese fondata a Genova nel 2007. Quando ci incontriamo, Andrea mi aggiorna sempre in modo entusiasta sul suo lavoro, spesso frenetico, ma comunque gratificante: l’altro giorno, sapendo che da anni mi occupo di musica greca, e suono il bouzouki, mi propone di partecipare ad un incontro organizzato al Liceo scientifico statale “Leonardo da Vinci” con gli studenti, riuniti in autogestione, in cui parlerà di musicoterapia e della Casa della Musica.
    Il giorno successivo mi presento, con il mio bouzouki, all’ingresso del Liceo Leonardo da Vinci, un gruppetto di ragazze e ragazzi, notando la custodia, mi si avvicina chiedendo “è della Casa della Musica?”. Poco dopo, arrivano due tra gli organizzatori dell’incontro: sono Michele e Matteo, mi informano che il liceo non è occupato, ma, d’accordo con il preside, è in corso per una intera settimana un’autogestione in cui, parallelamente alle lezioni tradizionali, sono stati realizzati vari incontri.
    Gli studenti del liceo sono quasi 1100, dei quali circa settecento hanno partecipato all’autogestione: venerdì scorso, quando siamo andati Andrea ed io, nelle stesse ore, era in corso, nell’aula magna del liceo, un affollato incontro con Sergio Cofferati.
    Nel grande cortile del liceo, seduti ordinatamente a terra lungo i muri, gli studenti ci ascoltano, in silenzio, per più di un’ora: solo di tanto in tanto qualche leggero brusio viene immediatamente zittito dai ragazzi che siedono con noi al “tavolo della presidenza”. Andrea spiega cosa è la musicoterapia, poi chiede ai ragazzi cosa inserirebbero in una loro ipotetica “casa della musica”, si scopre che tutte o quasi le richieste dei ragazzi sono presenti nella Casa della Musica che esiste già, a poca distanza, nella zona Darsena del Porto Antico di Genova.
    I ragazzi sono interessati, non ascoltano distrattamente: dopo Andrea, io inizio a raccontare loro la musica greca, i balli popolari, numerosi e molto diversi fra loro a seconda delle zone, dalle bande di ottoni della Macedonia, al clarino dell’Epiro, al violino delle isole ed al melange greco-turco delle musiche del Dodecaneso: in conclusione, suono alcuni brani di rebetiko, il genere musicale portato dai profughi greci provenienti dalle coste dell’Asia Minore nel 1922, al termine della guerra tra Grecia e Turchia. Ed i ragazzi ascoltano, applaudono, qualcuno si avvicina per poter provare il suono del bouzouki.
    Mentre andiamo via, sento che qui si respira una bella aria, ci si sente al caldo: forse non è tutto perduto, in Italia, sperare è ancora possibile.

    (Ivo Ruello)

  • OLI 358: LAVORO – Sciopera Ansaldo STS, pochi al corteo

    Giornata di cortei oggi 27 novembre a Genova: i lavoratori dell’Ilva in strada a Cornigliano a bloccare sopraelevata e casello autostradale di Genova Est, contro la decisione di chiudere lo stabilimento Ilva di Taranto da parte della direzione aziendale. Poco tempo prima per le strade di Sampierdarena erano sfilati in corteo i lavoratori di Ansaldo Energia ed Ansaldo STS, diretti verso la sede regionale ligure, dove si è svolta una seduta congiunta di Regione Liguria e Comune di Genova: scopo della giornata è stato esprimere la decisa contrarietà di lavoratori, sindacati ed enti locali alla decisione di Finmeccanica di procedere alla vendita di Ansaldo Energia ed Ansaldo STS. 
    Dopo gli interventi dei rappresentati di FIM, FIOM ed UILM, sono intervenuti il Sindaco di Genova Marco Doria ed il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando.
    Su Ansaldo, Marco Doria accusa il governo di assenza e di scarso interesse per l’”italianità” della realtà Ansaldo: “sono in campo tante ipotesi di possibili acquirenti, non abbiamo simpatie, ma vogliamo una prospettiva certa per le nostre aziende, una prospettiva anche italiana. Testa e cuore delle società Finmeccanica devono restare in Italia. Il governo avrebbe dovuto fare di più per Ansaldo Energia e Ansaldo Sts, avrebbe dovuto assumere come azionista di Finmeccanica una posizione netta che mettesse in primo piano le prospettive industriali di un’Ansaldo italiana con un’azionista forte. Questo il Governo non l’ha fatto”.
    Su Ilva, Marco Doria ha sostenuto la necessità di tutelare due diritti fondamentali quali lavoro e salute, che non possono essere posti in contrapposizione, il governo su tali questioni deve fare di più.
    Anche Claudio Burlando invita il governo a fare di più sul caso Ilva, promulgando un decreto che garantisca tempi certi per il risanamento dello stabilimento ma nel contempo permetta la prosecuzione della produzione.
    Sulla vendita di Ansaldo, sostiene Burlando, non c‘e stata alcuna trasparenza, trattandosi di aziende a capitale pubblico, non è possibile che i lavoratori non vengano informati.
    Per quanto riguarda invece le politiche industriali nel campo dei trasporti, perché – si chiede Burlando – non procedere al risanamento di Breda (vedi OLI 315) in modo da poter offrire sia i treni di Breda sia il segnalamento di Ansaldo STS.

    foto di Giorgio Bergami

    Burlando termina con una precisa richiesta al governo: “questo management di Finmeccanica non può occuparsi di questa vicenda, il governo deve fare un unico atto, semplice, che passi la palla su questa vicenda ad un governo diverso, politico, legittimato dal voto”.
    Al termine della seduta i consigli regionale e comunale hanno approvato all’unanimità un documento da inviare alla Presidenza del Consiglio ed ai leader di partito, per esprimere la netta contrarietà alla cessione di Ansaldo Energia e Sts, invitando il governo ad agire tempestivamente su Finmeccanica affinché sospenda ogni decisione sulla vendita.
    Scarsa la presenza dei lavoratori di Ansaldo STS al corteo, qualche decina di persone, e gli altri? 
    (Ivo Ruello – foto dell’autore e di Giorgio Bergami)) 
     http://genova.repubblica.it/cronaca/2012/11/27/foto/regione_e_comune_insieme_no_alla_vendita_di_ansaldo-47539818/1/

  • OLI 357: LIBRI – L’altra metà del libro

    L’altra metà del libro, il festival di quelli che leggono“: questo è stato il titolo, suggestivo, della serie di eventi organizzati da Genova Palazzo Ducale e dal Centro Culturale Primo Levi, svoltisi tra venerdi 16 e domenica 18 novembre scorsi: incontri con scrittori (Daniel Pennac, Alberto Manguel, Ian McEwan per citarne solo alcuni), laboratori per le scuole, appuntamenti dedicati a bambini da 8 a 12 anni, concerti e proiezioni.
    L’idea di fondo, recita il programma del festival, è “la partecipazione del lettore, nel dialogo con grandi autori”: proprio da questo spunto è partito l’incontro con lo scrittore spagnolo Javier Cercas (Soldati di Salamina, Il nuovo inquilino, Anatomia di un istante alcuni dei suoi romanzi pubblicati in Italia), per il quale “un libro è un mucchio di carta senza un lettore, è come una partitura che va interpretata, esistono tante Divine Commedie quanto ne sono i lettori”.

    Javier Cercas con Bruno Arpaia

    Si definisce uno scrittore con la bussola, non ha l’intero romanzo ben definito prima di iniziarne la scrittura, perché, dice citando Orhan Pamuk, “scrivere un libro è come scavare un pozzo con un ago”, in ogni romanzo sta nascosta una domanda, di cui viene cercata la risposta dall’inizio alla fine, ma l’essenza del romanzo consiste nel non dare una risposta precisa, qui sta il contributo di ogni lettore. Da questo la dimensione morale e politica della letteratura, un libro non è solo belle parole, non è solo un gioco ma, come disse Kafka, “un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi”.
    Felice interludio tra gli incontri con gli autori, sullo schermo posto nella Sala del Maggior Consiglio, scorrono le splendide, poetiche immagini di The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore, cortometraggio di animazione vincitore del premio Oscar 2012. Se il programma del festival si concludeva con la frase: “Tre giorni che ricorderemo. E sarà bello esserci”, ora, con le immagini, le parole, i volti degli autori incontrati nella memoria, possiamo confermare: è stato bello esserci, speriamo di esserci anche i prossimi anni.
    (Ivo Ruello – foto dell’autore) 

  • OLI 356: LIBRI – Grecia, omicidi al tempo della crisi

    La crisi finanziaria in Grecia non costituisce certo un argomento insolito, negli ultimi mesi quasi quotidianamente i mezzi di comunicazione ci hanno aggiornato su provvedimenti governativi, attività della troika, scioperi generali, disordini in Piazza Sintagma. Il panorama politico vede una profonda radicalizzazione delle posizioni: attualmente nei sondaggi il primo partito greco è la sinistra radicale di Syriza (23%), seguito dai conservatori di Nea Demokratia al 20%, al terzo gradino troviamo il partito filo-nazista Chrysì Avgì (Alba Dorata) con il 10,4%, mentre il partito socialista Pasok occupa solo il quarto posto, con un misero 7,5%.
    Solo visitando la Grecia o parlando con chi ci vive, ci si può però rendere conto delle reali difficoltà che sta affrontando il popolo di questo paese: moltissimi negozi con la scritta “VENDESI” o “AFFITTASI”, pensionati che devono conciliare una pensione di 700 euro con un affitto di 300, liberi professionisti che hanno visto “evaporare” i loro clienti, spaventati dal clima di incertezza (“non abbiamo mai la certezza che l’ultimo provvedimento che taglia stipendi e pensioni sia davvero l’ultimo”, è lo sfogo di un amico). Uno spaccato della situazione ci viene fornito nelle ultime fatiche letterarie di Petros Markaris, scrittore di gialli famoso in Grecia e largamente tradotto anche in Italia.
    I suoi ultimi romanzi, Prestiti scaduti e L’esattore, sono episodi di una trilogia dedicata alla crisi finanziaria greca.
    In Prestiti scaduti, il commissario di polizia Kostas Charitos indaga su una serie di assassinii nel mondo della finanza, facendo quotidianamente i conti con cortei, scioperi, traffico bloccato ma, tra le pieghe della trama poliziesca, si avverte chiara la presenza di una sorta di corrente sotterranea rabbiosa contro banchieri, profittatori, politici, rei di avere “corrotto” il popolo greco: Petros Markaris, contro lo scoramento e la rabbia, in un incontro che si svolse a Genova nello scorso dicembre (OLI 324), invocava una sorta di rinascita culturale, ma nei suoi romanzi prevale il pessimismo.
    (Ivo Ruello)

  • OLI 353: LAVORO – Il precario e il peperoncino

    “Vorrei almeno un orologio a tempo indeterminato”: nella vignetta di Massimo Bucchi su Il Venerdì di Repubblica del 5 ottobre scorso, queste sono le parole pronunciate da un giovane dall’espressione sconsolata, con il mento posato sul braccio, mentre il viso è illuminato da una luce quasi caravaggesca. Le parole mi tornano in mente nel pomeriggio, quando una persona suona alla porta di casa per proporre il passaggio ad un nuovo fornitore di energia: venticinque anni circa, toscano, convincente e simpatico ma senza esagerazioni, nel complesso risulta piuttosto efficace. Durante il nostro colloquio, viene chiamato due volte al cellulare, la prima volta dal capo, la seconda volta dalla fidanzata, con la quale sta condividendo il lavoro porta a porta: è piuttosto agitato, mi confida, perché nel pomeriggio sta recuperando il lavoro non svolto durante la mattinata, “ero sconvolto, ho dormito malissimo dopo aver mangiato, ieri sera, venticinque peperoncini piccanti”. Penso ad una serata tra amici, forse una sfida, invece no: ha partecipato ad una gara in cui chi avesse mangiato il maggior numero peperoncini nell’arco di due minuti si sarebbe aggiudicato la vittoria. Commento che non è stata una iniziativa molto assennata, ma il ragazzo risponde che c’erano 150 euro in palio, e a lui, venditore di contratti porta a porta, facevano comodo, anche se ha dovuto pagare il prezzo di una brutta nottata.
    Il peperoncino piccante, ricco di vitamina C, ha potere antiossidante, facilita la digestione, può essere utile nella cura di raffreddori, o come antidolorifico per le artriti: il capsicum, nome scientifico del peperoncino, deve queste virtù alla presenza in quantità più o meno elevate di un composto chimico di nome capsaicina. Ma la capsaicina può anche essere letale, se ingerita in dosi elevate (13 gr per una persona di 70 Kg).
    Non so valutare quanta ne potessero contenere i 25 peperoncini divorati per conquistare il premio, credo non tanta da rischiare la vita, ma, alla prova dei fatti, abbastanza da far stare male. Che malinconia!

    (Ivo Ruello)

  • OLI 352: INFORMAZIONE – Il Carlo Felice merita un sito migliore

    Il 9 ottobre è stata presentata la stagione di musica lirica e sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova: il programma, non brillante per originalità e novità dell’offerta, si affida a titoli di sicura presa (da Don Giovanni a Turandot, da Traviata a Rigoletto), affidandoli a nomi di tutto rispetto, Jessica Pratt e Sonia Ganassi in Don Giovanni, Mariella Dessì e Fabio Armiliato in Turandot, Rolando Panerai nella doppia veste di regista di Rigoletto ed interprete di Giorgio Germont in Traviata.
    Non è evidentemente andata a buon fine la trattativa per avere in cartellone un musical di Andrew Lloyd Webber, annunciata dal sovrintendente Giovanni Pacor lo scorso 8 agosto, al termine del consiglio d’amministrazione della Fondazione Carlo Felice.
    Nella difficoltà economica attuale, dove i contratti di solidarietà terminano a fine ottobre, mentre per il 2013 non è ancora nota l’entità del Fus (Fondo unico per lo spettacolo), l’obiettivo principale, sostengono il sindaco Doria ed il sovrintendente Pacor, è quello di aumentare le presenze in sala, ferme al 38% lo scorso anno: ben si comprende quindi, anche se non piace, la presenza esclusiva di opere che “fanno il pieno”, “all’insegna della tradizione”, specie se bilanciate dalla presenza di nomi dello star system, alcuni dei quali, sostiene il sito del Comune di Genova, andranno in scena a tariffe inferiori agli standard.
    Di tutto questo, tuttavia, trapela ben poco dal sito del Teatro Carlo Felice, la cui homepage, dominata dal profilo scompigliato di Giovanni Allevi, presenta in alto varie voci, tra cui “Opera Lirica” e “Sinfonica”, ma se si clicca su “Opera Lirica” si viene informati che “Non sono ancora presenti spettacoli di questo tipo” , mentre la voce “Sinfonica” riporta un unico evento: Giovanni Allevi, appunto.

    Dove sono finite le annunciate stagioni lirica e sinfonica? Per trovarne traccia bisogna tornare alla homepage, e scorrerla fino in fondo facendo emergere, invisibile a chi si fermi alla prima schermata, la notizia della nomina di Fabio Lusi a Direttore onorario del Carlo Felice, e, a lato, un rinvio alla presentazione della stagione 2012-2013: nulla più però che un’arida lista (titolo delle opere, autore, data) seguita da un copia-e-incolla del comunicato dell’Ufficio Stampa. Quanto alle tariffe per abbonamenti e singole recite, non ne troviamo traccia: la voce “Biglietteria” riporta orari, indirizzi mail, telefoni, ma nessun prezzo. Anche un’informazione completa e curata porta gente a teatro. O no?
    (Ivo Ruello)

  • OLI 350: TRASPORTI – Cattivi pensieri in volo

    “La rivincita del Colombo, da oggi aeroporto strategico” è il titolo comparso lo scorso 13 giugno sulle pagine genovesi de La Repubblica: la notizia è sicuramente positiva per lo scalo genovese, passato da un milione di passeggeri nel 2009 al milione e settecentomila del 2012, numeri che hanno permesso l’inserimento del Colombo tra gli aeroporti considerati “strategici” da parte dell’Enac. Eppure, continua l’articolo, il tentativo di privatizzazione dell’aeroporto Colombo da parte dell’autorità portuale, azionista di maggioranza, si è conclusa con un nulla di fatto: in previsione, lo scalo potrà crescere ancora, lanciare nuovi collegamenti, migliorare la struttura di accoglienza, vedi anche OLI 345, ma il suo punto debole restano i collegamenti con il centro cittadino. L’aeroporto genovese, pur con la sua ottima collocazione (a soli otto chilometri dal centro di Genova), è raggiungibile di fatto con mezzi privati o taxi, visto che il bus “è più complicato”: basterebbe, conclude l’articolo, un tapis-roulant di 500 metri che lo collegasse ad una stazione ferroviaria “dedicata”. La proposta, peraltro non nuova, sarebbe sicuramente in grado di risolvere definitavamente il problema del collegamento, ma non certo in tempi stretti: nell’attesa della soluzione ottimale, vediamo qual è la situazione dell’autobus. AMT fornisce il servizio Volabus, dall’aeroporto alla stazione di Genova Brignole e viceversa, gli autobus sono abbastanza frequenti (*), probabilmente “sincronizzati” con i voli in partenza ed arrivo, allora perché “è più complicato”? Innanzitutto il costo del Volabus (6 euro), che rende competitivo il taxi appena si è in due o tre persone, specialmente considerando un rapporto globale di costi/benefici (il taxi deposita davanti al portone di casa, ad esempio). Inoltre, perchè è necessario un servizio di pullman, e non un semplice autobus a tariffa maggiorata, con adeguato spazio per i bagagli? Così era il servizio AMT fino a pochi anni or sono, e così è il servizio tra il centro di Napoli e l’aeroporto di Capodichino.
    Infine dall’aeroporto Colombo passa anche un normale autobus AMT, si tratta della linea I24 (**), linea circolare tra Marina Aeroporto e Via Travi che si trova a meno di 200 metri dalla stazione di Genova Sestri Ponente: allora una soluzione, in attesa di futuribili tapis-roulant, monorotaie o teletrasporto che sia, non potrebbe essere quella di estendere questa linea al centro cittadino, con le modifiche del caso? Quale è la reale redditività del servizio Volabus?
    Non è che il miglioramento del collegamento tra aeroporto e centro città potrebbe danneggiare il prospero mercato dei taxi, favorito anche dalla natura “trasfertista” di buona parte della platea dei viaggiatori genovesi? E’ un pensiero troppo cattivo?

    (*) Orari volabus
    (**) Orari linea I 24
    (Ivo Ruello – Disegno di Guido Rosato)