Esisteva un gioco che, all’età di tre o quattro anni, mi rapiva completamente: si trattava di collocare oggetti dalle forme geometriche ben definite (un cubo, un parallelepipedo, un cilindro, una stella, una luna) nella sede corretta. Uscendo di casa e trovandomi di fronte all’enorme manifesto di Biasotti, questa volta all’attacco in un nuovo capitolo del duello grafico, ho avuto un fortissimo dejà vu che mi ha riportato a quella beata età.
Categoria: Media
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Comunicazione strategica/2. Conquistare simpatia anche coi Muppets
Per controllare una situazione decisamente sfavorevole, il DSB (Defense Science Board) segnala la necessità di investire ingenti risorse nella “comunicazione strategica” e utilizzare in modo creativo le nuove tecnologie digitali per promuovere messaggi Usa che contrastino la “ostilità crescente del mondo islamico”.
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Porta a Porta. Morte e dolore che spettacolo
Ma si può? Fino a che punto può sprofondare la Rai Tv, a cominciare dalla cosiddetta rete ammiraglia, nella sua ossessiva ricerca di ascolti facili, voluti dal berlusconismo spinto – più banalità uguale più share – che ha già azzerato ogni tratto di qualità dei programmi?
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Privacy 1. Nati e schedati senza scampo
Dal momento in cui si compare alla vita, ciascuno di noi viene registrato in elenchi. All’inizio si tratta di anagrafe, poi di scuola, poi di certificazioni varie.
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Parabole TV. Nato da bontà loro finì Costanzo Show
Il “Maurizio Costanzo Show” chiude i battenti. Il mio primo sentimento è simile a quello con cui registro la liberazione di un qualche ostaggio in Iraq o in analoga polveriera nel mondo: finalmente anche Costanzo è libero! Libero da quel massacrante impegno quotidiano, libero da quella perversa spirale che gli imponeva un’attività sempre maggiore, per una sempre maggiore raccolta di sponsor…che gli vietava perfino – se anche lui dispone, come tutti, di sole ventiquattr’ore al giorno per soli sei giorni alla settimana – di spendere e godersi i tanti miliardi guadagnati.
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Nuove tecnologie. No, grazie, se questo è il digitale terrestre
Un mio amico ha comprato il decoder per il digitale terrestre, o meglio, ne è entrato in possesso: già, perché non ha speso assolutamente nulla, avendo usufruito del contributo governativo (cioè con i soldi di tutti i contribuenti). Il decoder è di installazione immediata, si collega al televisore, all’antenna tradizionale, e ad una presa telefonica.
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Talk show. L’omone del trash e lo storico antifascista
La forza esercitata da trasmissioni manipolatorie, tipo Otto e mezzo o Porta a Porta, sugli ambienti più disparati (quante volte gli uomini dell’opposizione sono stati invitati, inutilmente, a disertare certi “salotti”?) forse comincia a mostrare la corda. Alcuni segnali che fanno bene sperare vengono dal nervosismo crescente, a tratti incontenibile, di Giuliano Ferrara, in due recenti puntate del suo show serale.
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Se Telecom vende anche ideologia
La Telecom usa Gandhi o Gandhi usa la Telecom? E’ la domanda a cui ha tentato di dare risposta Riccardo Barenghi dalle pagine del Manifesto, spinto dall’incalzante indignazione del popolo di sinistra (lettere al giornale del 29 settembre e del 1° ottobre).
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Nuovi eroi. Il peggio della Tv allo show per Almirante
Sabato 5 luglio , Raiuno, seconda serata. Va ora in onda l’edizione 2004 del “Premio Giorgio Almirante”. Sì, il premio Giorgio Almirante, se qualcuno crede d’aver letto male.
Per chi non lo sapesse, la presentatrice, tale Paola Saluzzi in abito da sera, informa che il premio è intitolato “a un uomo che ha sempre lottato per i valori della democrazia, dell’europa e dell’occidente”. -
Successi tv. Quando ci stancheremo di sorbire banalità
Due recenti inziative della televisione pubblica mi si affiancano nella mente, e neanch’io so bene perché. Il lungo “Orgoglio” – summa del romanzo d’appendice e del feuilleton ottocentesco – e il contemporaneo, piatto, documentaristico, naturalistico “Mai storie d’amore in cucina”, sbandierante tra l’altro la presenza di Gigi Proietti e di Stefania Sandrelli, pubblicitariamente astuta ma sostanzialmente inutile.