Ricordi d’estate. Tatzebao dal basso per la politica alta

La sala è stracolma venerdì 30 luglio al Ducale. Genovesi accaldati e sorridenti. Sobria eleganza dei quartieri alti. Speranza, tenacia, voglia di partire subito e adesso. La musica di Ivano Fossati apre il sipario. “Alzati che si sta alzando la canzone popolare! Se c’è qualcosa da dire ancora”, applausi, “Ce lo dirà!”.


Flash, TV, abbraccio di Don Gallo al candidato, tutti in piedi! Il candidato, cravatta rossa-rossa sorride a Perìcu che dice: “E’ difficile presentare Claudio Burlando”, ed evocando le sue doti di ministro, la sua esperienza esclama: “Capacità, coesione, guida, progetto politico, dignità della persona, attenzione al disagio ci faranno sicuramente vincere!”. La sala è talmente piena che la gente viene invitata a spostarsi in quella attigua. Dal minor al maggior consiglio. Sarzana, Chiavari, La Spezia, San Remo hanno la parola. E Comunisti Italiani. Verdi. Giovanni Marongiu. Aquarone. Repetto che ringrazia Burlando “per aver voluto mettersi in gioco contro questo governo di centro destra”. Roberta Pinotti, capelli corti, pigiama palazzo, leggerissimo grigio perla. scivola tra i presenti, mentre il candidato dice: “Questo è un periodo in cui sono sconsigliate le partenze, ma è giusto avere tempo di parlare con un milione e mezzo di liguri. Dobbiamo partire per tempo. Ci sono stati segni di nervosismo. Biasotti tenterà di dire che noi rappresentiamo la vecchia politica e noi diremo che è vero! Taviani, Natta, Pertini! Noi siamo orgogliosi figli di questa gente! L’impegno politico non è una cosa di cui dobbiamo vergognarci, perché politica e partiti sono la democrazia. I ragazzi che sono morti sui monti nel ’45 sono morti per la politica!”
Alla fine di Lungomare Canepa, verso Cornigliano uno striscione su un palazzo langue da più di un mese. La grande scritta grida: “C’ERA UNA VOLTA IL MARE!”. Proseguendo su un altro caseggiato il secondo implora: “ALMENO RIDATECI L’ARIA!”. E il terzo ammonisce: “STRADA, SALUTE, SICUREZZA, SVILUPPO”. Ancora più avanti un altro striscione supplica: “BASTA TIR SOTTO LE NOSTRE FINESTRE!”. Scritte rosse proprio come la cravatta del candidato. La canzone popolare. Appunto.
(m.l.)