Informazione/1 – I tramezzini politici che piacciono in Rai

Bene o male, si fa l’abitudine a tutto e la maggior parte del pubblico dei telegiornali ha fatto ormai la bocca anche all’informazione politica confezionata in “panini”: nella parte superiore – se abbiamo ben capito queste ricette gastronomiche – si mette la versione di maggioranza, in mezzo una fetta di opposizione e sotto, a chiusura, la parola torna al governo. Il risultato è evidente. Hai un bel discutere se sia giusto o meno cucinare in siffatto modo il principale notiziario; la risposta è sempre la stessa: la Rai-Tv ha un editore di riferimento, in poche parole deve rispondere al potere di turno. Ora però, dopo aver servito tante “hamburger” all’insegna dell’obbedienza, l’oste sembra deciso a modificare il bisunto menù. In peggio.


I segnali di cambiamento erano già nell’aria, ma domenica 14, al TgUno delle 13,30, la svolta si è fatta evidente: in apertura, dopo la sigla e i titoli, ecco il faccione del cavaliere in primo piano, come ai vecchi tempi, per annunciarci da Roccaraso, non dimenticata sede di assise canore, la lieta novella, ovvero che il governo Prodi, “prigioniero dei comunisti radicali” cadrà, non più con la Finanziaria (ormai superata) ma alle amministrative di primavera. Una notizia davvero formidabile. E questa era la parte superiore del “panino”: sotto c’era la fettina, un Fassino più magro ed esangue del solito, su uno sfondo buio con accanto la bandiera dei Ds, un’inquadratura che ricordava da vicino le foto dei prigionieri delle br, e lui a ripetere che naturalmente il centrosinistra andrà avanti per la sua strada; infine ci pensava l’immancabile Casini a ribadire i cattivi presagi per la coalizione progressista.
A conferma del nuovo, anzi vecchio, modo di fare i tramezzini della “rete ammiraglia”, seguiva nella stessa giornata l’edizione del TgUno delle 20, con Berlusconi sempre in copertina per annunciare stavolta: “Italia inaffidabile per gli Usa”, titolo piuttosto pesante, basato su dichiarazioni provenienti non dalla Casa Bianca ma dalla reggia di Arcore. Seguivano Prodi e D’Alema che smentivano parlando di attacchi ideologici, immotivati, insulti; dopodiché l’ultima stizzita parola toccava ancora al portavoce del cavaliere. Quasi che per i “panini” fossero tornate in auge le regole della passata stagione. Che evidentemente qualcuno ancora rimpiange ai vertici Rai, tanto da trasformare i tg nazionali in house organ, giornali di casa dell’ex premier.
(Camillo Arcuri)