Pericu addio/1 – La vittoria sotterranea dell’auto sul bus

Chissà se i genovesi si aspettavano qualche parola di più dal sindaco e dagli amministratori di centro sinistra che li hanno amministrati durante gli scorsi 10 anni. Dieci anni, circa un terzo della vita produttiva di un individuo, liquidati con un paio di autocelebrazioni al Ducale e, di recente, con altrettante rimpatriate con lacrimuccia. Col risultato che nella campagna delle primarie si son sentite parole (meglio: allusioni) come continuità e discontinuità e tutti a chiedersi a chi o a cosa alludessero. Eppure l’occasione era buona – una roba del tipo “10 anni con noi” – e poteva avere anche una certa utilità per quelli che dovranno succedere agli attuali amministratori.


Perché le cose non sono così chiare come forse si vuol far intendere e a sentire certe battute dello stesso sindaco viene da pensare che anche lui la pensa così. Prendete ad esempio quanto ha scritto Repubblica il 13 febbraio scorso a proposito della inaugurazione – la stessa di già fatta 10 anni prima – del “30” inteso come filobus. “Scelta ecologica di cui siamo orgogliosi e che va incrementata” commenta Pericu, presente alla festa. Merella, il noto assessore alla mobilità butta acqua sul fuoco: vedremo, vedremo – dice – se la vedranno i nostri successori… Insomma: non montiamoci la testa.
E le strisce gialle? Pericu è netto: “ci vuole una politica che privilegi il trasporto pubblico” e dichiara il suo sostegno all’incremento delle corsie preferenziali per i bus. E Merella? Lui corregge: bisogna andare avanti con cautela, spiega. Ma come, interviene l’amministratore di Amt, dopo due anni di cautela non sarebbe venuta l’ora di realizzare gli 11 e passa km di corsie preferenziali contro i 2,5 attuali? Cautela, cautela, ripete Merella.
Questa la scenetta raccontata dalla cronaca. E ora la domanda: cosa si è fatto in 10 anni per dare campo al trasporto pubblico rispetto al trasporto privato? E con quale squadra ha giocato l’assessore alla mobilità urbana, voluto fortemente da Pericu nella sua giunta, che ha dichiarato essere il suo principale motivo di vanto cessare il suo mandato avendo dato alla città 10 mila posti macchina? Sì, avete capito bene. Non 20 km di corsie gialle, non un servizio pubblico decente, non una città alleggerita dallo smog. No, niente di tutto questo. Invece 10 mila posti macchina in centro. E Pericu? Non era lui il sindaco?
(Manlio Calegari)