Partecipate/2 – Il match di TONO col Tennis Club

La notizia è su Repubblica del 15 febbraio scorso. Argomento: il Tennis Club cambia padrone. L’esclusivo circolo tennistico, grazie alla società Orti Sauli, è impegnato nell’acquisto dei terreni di proprietà comunale, su cui sono costruiti i suoi cinque campi da tennis, un grande posteggio e gli edifici della sede e del ristorante della società stessa.


Tratta per conto del Comune Tono 2, “società partecipata” al 100% della S.P.Im., a sua volta “partecipata” 100% del Comune di Genova. La trattativa – si legge – ha già affrontato “il problema delle cifre” (un milione e 670 mila euro); resta solo da vedere se S.P.Im. “il partner del Comune nella vendita di grossi immobili, accetterà o meno l’offerta”, ma tutto fa pensare che la cosa andrà in porto. Era da tempo che la società Orti Sauli aspirava a diventare proprietaria del terreno, ma il disegno ha potuto realizzarsi solo dopo che alla guida del Tennis Club è arrivato Giorgio Messina, importante terminalista (presente con Gavio, Malacalza ed altri nella cordata che ha acquistato i 17.000 ettari della Ferrania), che con altri soci “preminenti” intende costruire, sotto i campi 1 e 2, 130 posti auto coperti oltre a procedere ad altre trasformazioni. Qui finisce la notizia.
Se provate ad andare sulla rete per sapere cosa sono S.P.Im e Tono Due scoprite che S.P.Im. Spa – capitale interamente detenuto dal Comune di Genova – ha tra i suoi compiti la vendita dei beni posseduti da Tono Spa., (anch’essa 100% Comune di Genova), società che ha acquistato nel giugno 2001 dal Comune di Genova una prima tranche del patrimonio immobiliare pubblico abitativo e non abitativo, e dei beni posseduti da Tono Due Spa., cui il Comune ha trasferito nei primi mesi del 2003 una seconda tranche del patrimonio disponibile. Il Comune di Genova ha infatti deliberato all’inizio del 2001 di vendere parte del proprio patrimonio immobiliare per poter realizzare opere pubbliche e infrastrutture, “senza ricorrere all’indebitamento che genera oneri sul bilancio comunale sottraendo risorse per i servizi”.
Chi sono gli amministratori delle società in questione? Nomi, organigrammi, niente. E’ il Comune, al 100%. Ma può bastare?
Neppure il sito del Comune di Genova dice di più. Solo un sistema di scatole cinesi impermeabile a qualsiasi interrogativo. Società “partecipate” che non prevedono la partecipazione.
PS. Salita della Misericordia è (era) una bella grande mattonata che congiungeva Via Carcassi con via S.Vincenzo. A una trentina di metri dal suo inizio nella parte alta c’è l’ingresso della sede del Tennis Club. In realtà gli ingressi effettivi sono altrove (via Serra, via Galata ecc.) e l’imbocco della parte alta della Misericordia è sbarrato e transennato da una decina d’anni, ricovero di immondizie comprese quelle dei fornitori del circolo. Chiusa e abbandonata perché? Lo spiega Repubblica del 19 scorso. “Dove ora ci sono fascie incolte e rovi sarà costruito un silos a 7 livelli per 146 posti auto. “Ogni livello, dice l’assessore ai Lavori pubblici, sarà interrato, incastonato nella collina ed affioreranno giardini pensili e campi da bocce”. Collegato si capisce col silos dell’Acquasola. D’accordo anche la Circoscrizione. Sarebbe un caso di storia – meglio: di posteggio – già scritto se non fosse, spiega l’assessore, che la Sovrintendenza ai beni archeologici ha im posto lo stop per via di certi resti d’età romana.
Quasi 10 anni per decidere i “i punti precisi dove eseguire i sondaggi archeologici”? Ma via, non scherziamo.
(Manlio Calegari)