Giornalisti – Non solidarietà pelosa verso i free lance

Il segretario dell’Associazione ligure dei giornalisti, Marcello Zinola, risponde a stretto giro di e-mail, e con reale apertura, alle amarissime critiche mosse al sindacato di categoria da un giovane lavoratore precario dell’informazione. Tra le contestazioni contenute nella lettera di Nur El Din commentata nel numero precedente di Oli , si avanzava il sospetto di una discriminazione, una sorta di “solidarietà pelosa”, verso i “giornalisti di serie B”, freelance, pubblicisti, articoli 2, autonomi, al punto da non riconoscere neppure il contributo di maternità a queste colleghe neo-mamme.


Pur chiarendo fino in fondo la posizione del sindacato, Zinola rinuncia a una puntigliosa replica alle accuse, preferendo affrontare il nodo, certamente politico, che da oltre due anni impedisce ai giornalisti di rinnovare il contratto di lavoro. E in proposito ricorda un dato significativo all’origine della dura vertenza: il no opposto a inizio trattativa, alla proposta della Federazione Editori, che offriva un accordo-ponte che avrebbe lasciato però senza risposta i temi proprio del precariato e del lavoro autonomo. Temi che in questi due anni sono stati al centro della vertenza, non ancora conclusa, sul contratto, e che vede oggi la FSNI (l’organizzazione nazionale dei giornalisti) rilanciare la convinzione di essere in grado di discutere, per governarle, la riforma del salario, della struttura professionale e delle carriere, delle flessibilità, delle multimedialità e delle tutele del lavoro autonomo. Condizioni indispensabili per garantire al paese un’informazione più indipendente e credibile.
“Caro Nur El Din, non c’è alcun atteggiamento ‘peloso’, ma la massima apertura da parte del sindacato: incontriamoci e vediamo che cosa, faticosamente, potremmo provare a fare insieme”, conclude l’articolata risposta di Zinola, documento che, data la sua lunghezza, riportiamo integralmente nel sito (http://www.olinews.it/mt/replica.html).