G8 – L’inchiesta parlamentare. Se non ora, quando?

La testimonianza del vicequestore Michelangelo Fournier davanti al Tribunale di Genova sull’irruzione (“una macelleria”) delle forze dell’ordine alla Diaz ha richiamato l’attenzione di una stampa nazionale solitamente distratta. La testimonianza contrasta con le troppe bugie, reticenze e “non ricordo” da parte di alti funzionari di polizia che hanno finora costellato il processo. Ha contribuito a ristabilire la verità giudiziaria e, se il processo non cadrà in prescrizione, potrà servire a punire i responsabili, a risarcire le vittime.


Ma non basterà a rendere reversibile il profondo processo di alterazione delle forze di polizia da molto tempo in atto. Il G8 di Genova è passato, ma i suoi effetti continuano a dispiegarsi nel tempo. Fournier nel 2001 era vicequestore e vicequestore è rimasto. Nel 2001, a caldo, in procura aveva sostanzialmente confermato la versione dei 93 arrestati alla Diaz e già allora definito l’irruzione della polizia come “macelleria messicana” (vedi provvedimento di archiviazione del Gip, 12 maggio 2003). Oggi, afferma Fournier “quasi tutti gli imputati sono stati promossi? Io no, per me non è successo” (Repubblica, 14 giugno). E’ una radiografia di un processo anche più ampio che sta trasformando le istituzioni (inquisiti che siedono in Parlamento, rimossi dalle loro funzioni che vanno alla Corte dei Conti o al Consiglio di Stato…). Sembra perfino normale. Ma è una metastasi.
Le dichiarazioni di Fournier, per niente nuove, hanno scatenato una tempesta politica. Sono numerose le richieste di istituire una commissione parlamentare di inchiesta che dovrebbe dare una risposta politica ai fatti del 2001. Vaste programme. Secondo l’ex-sindaco Pericu, “il parlamento è sordo” (Repubblica, 15 giugno). Ma in gioco è la credibilità, a dire il vero già abbastanza compromessa, delle istituzioni, del governo e del programma dell’Unione. Nel capitolo “Una strategia per la sicurezza”, il programma dell’Unione recitava di volersi distinguere da una politica del centrodestra che contrastava con il rispetto della legalità: “basti pensare ai fatti di Genova”, “l’utilizzo delle forze di polizia per operazioni repressive del tutto ingiustificate”. Per questi fatti, “per i quali ancora oggi non sono state chiarite le responsabilità politica e istituzionale (al di là degli aspetti giudiziari)…l’Unione propone, per la prossima legislatura, l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta”. Ecco, è arrivato il momento di crearla. Se non ora, quando?
(Oscar Itzcovich)