Travaglio PD / 2 – Cessato allarme paladini resta

A metà settembre un giornale cittadino riportò la notizia di tal Giovanni Paladini, petalo della margherita e consigliere regionale (se non sbaglio è quello che nell’ultima tornata delle elezioni regionali compariva su manifesti giganteschi, ora in jeans, ora un abito in tiro, così tutti potevano avere di lui una immagine rassicurante…), il quale dichiarava sdegnato di starsene fuori dal futuro P.D. perché non c’erano “regole, contenuti, programmi condivisi da tutti i cittadini, dal partito, dalle associazioni, dalla gente.” Ovviamente il personaggio arringava i suoi circa la sua decisione di fare Aventino e aveva dalla sua quel collega di partito (qualcuno ricorderà) che si opponeva a suo tempo all’elezione di Alessandro Repetto a Presidente della Provincia. In molti piangevano lacrime amare al pensiero che un tal campione restasse fuori dalla sagra delle illusioni del momento. Ma tant’é, visto il modo esplicito con cui il personaggio dichiarava le sue appartenenze, in molti erano certi di perderlo e qualcuno magari tirava un sospiro di sollievo. Invece no. Lo stesso giornale in data 18 settembre titola “Primarie Pd, chiuse le liste alla fine c’è anche Paladini”.
Dunque la visione del mondo di Paladini in meno di dieci giorni ha fato una rivoluzione di 360° e il personaggio ci ha ripensato, o meglio ha considerato che essendo stato eletto nell’Ulivo (ma prima del proclama non lo sapeva?), riteneva di non tradire i suoi elettori e di rimanere nel Partito Democratico. Crisi di coscienza, o di politica, o non piuttosto paura di perdere una fetta del suo elettorato (e di potere) restando solo soletto a difendere astratti principi di democrazia e di libertà?
(Giovanni Meriana)