Privatizzazioni – Le “morti fisiologiche” passate e future

“Morti fisiologiche”. Così sono stati definiti – secondo quanto riferito da “Anno zero” giovedì 13 dicembre – i numerosi decessi dell’Ilva di Taranto. La frase – degna di un generale – è solo cornice ad un evento, quello torinese, nel quale di decessi se ne sono contati cinque.
Nell’imbuto siderurgico l’informazione mette tutto: lavorazioni – freddo, caldo – addetti e società, ricordando a tratti che il costo che viene pagato oggi è quello dovuto alle privatizzazioni, nelle quali il profitto risponde al capitale investito. La frittata, a girarla all’infinito, mostra la stessa faccia da entrambi i lati. E la domanda che tutti si dovrebbero porre è: a chi è giovato?


Prendiamo l’Ilva. Utili stratosferici. Riconversioni. Tagli. Riva garantisce lavoro. Un lavoro che oggi è marce di scambio preziosissima in luoghi in cui di lavoro non ce n’è in assoluto.
L’Ilva fino a dodici anni fa era dello Stato. I suoi manager si chiamavano boiardi. Avevano uffici preziosissimi a Roma e Genova. Corridoi ovattati. Rassegna stampa tutte le mattine, grasso pacco di giornali distribuiti ad ogni dirigente, relazioni ad alti livelli con la politica. Aerei aziendali facevano la spola da un capo all’altro della penisola. A Genova, in via Corsica, direzione dell’Ilva, un piccolo Bentley – nome dell’hotel a cinque stelle che oggi ha sede nel palazzo – era già sorto anni fa: banca, ufficio viaggi, ristorante al roof, marmi, autisti. Il troppo destinato a collassare. Ma insieme alla faccia peggiore c’era anche la migliore. Quella faccia era la tutela sindacale, la formazione, l’aggiornamento dei tecnici. L’Ilva era allora ed è oggi la siderurgia in Italia. Di proprietà dell’Ilva di Stato erano gli impianti di Terni, Taranto, Bagnoli, Piombino ed anche lo stabilimento torinese, dove la scorsa settimana sono morti quattro operai. Non si tratta di storia antica. Venduti ai privati gli stabilimenti hanno conosciuto una gestione diversa. La forbice ha tagliato gli sprechi ma pare sia andata ben oltre.
Fisiologico è il modo di porsi nei confronti della mano d’opera. Fisiologiche le conseguenze quando l’utile la fa da padrone.
Ora nella lista delle società da privatizzare c’è Alitalia ed una quota sostanziosa di Fincantieri. Potrebbe andar meglio, ma potrebbe anche andar peggio. Potrebbe accadere che queste aziende producano ottimi utili ma che a tre, quattro anni dalla privatizzazione mostrino i sintomi di un risparmio per il quale le vittime saranno addetti e utenti.
Se accadrà – ed è fisiologico che accada – chi saranno i veri responsabili?
(Giulia Parodi)