Volare. Vento e bugie sull’aeroporto

5 gennaio 2008. Venticinque persone, per lo più provenienti da voli internazionali, si predispongono all’ultimo tratto del viaggio: volo Alitalia AZ1389 Milano – Genova.
Sui video di Malpensa, è vero, è annunciato un ritardo: anziché alle 15.30 il volo partirà alle 17, ma nessuno ci fa un caso particolare, succede. Poco dopo le 16 le persone iniziano a radunarsi al gate e aspettano con calma. Le addette arrivano, e tutto pare procedere come previsto. Ma pochi minuti prima delle 17 ecco il fatale annuncio: “I passeggeri eccetera eccetera sono invitati ad accostarsi al desk per informazioni sul volo”. Ahi. Le due impiegate informano che il volo è stato annullato. Lo fanno in modo gentile ed una volta tanto dicono il motivo: la causa è il vento: non si può atterrare a Genova. Ci sarà un autobus. Nel frattempo viene offerto uno snack. Nessuno si arrabbia, a Genova, si sa, capita. Nessuna colpa. Tutti con calma a prendersi i bagagli, e poi sull’autobus che si mette in moto alle 18.15. Sonnolenza e pazienza.


Ma … Ma all’arrivo a Genova il vento non c’è! La gente osserva le foglie degli alberi appena agitate da un brezzolina, ed inizia ad agitarsi, i commenti si alzano di tono e raggiungono il guidatore che – alla fine – rivela: “Eravate troppo pochi. Non conveniva portarvi in aereo” . Piccola verifica col tassista sulla via di casa: “Ma oggi gli aerei sono atterrati a Genova?” “Ma certo! Che il vostro volo era stato annullato qui lo si sapeva già da mezzogiorno”.
Ad offendere, più che il disservizio e la scomodità, è la bugia dietro a cui disservizio e scomodità vengono – maldestramente – dissimulati.
(Paola Pierantoni)