Nucleare – I poteri di Scajola e quelli del Sindaco

C’era anche la sindaco di Genova, Marta Vincenzi, alla tavola rotonda “Energia in Italia” organizzata il 25 settembre dalla Società italiana di fisica in occasione del suo 94° congresso nazionale. Non c’era invece Claudio Scajola, principale invitato, che però, col suo intervento inviato per scritto, ha dettato le nuove regole del “rinascimento del nucleare” in Italia. Ha indicato Genova come la “capitale del nucleare in Italia” e ha annunciato l’imminente istituzione di un organismo preposto alla sicurezza in campo nucleare”. Scajola però non ha detto che per l’attuazione del suo programma ha chiesto carta bianca.


Se l’ampio pacchetto di emendamenti al “disegno di legge sullo sviluppo 1441 ter” in discussione alla Camera presentato alcuni giorni prima da Scajola verrà approvato, sarà sovvertito il sistema di bilanciamento dei poteri di sorveglianza e l’attuale Autorità indipendente per l’Energia diventerà un ente nominato direttamente dall’Esecutivo sul quale il Parlamento non avrà più potere (il Messaggero, 20 settembre). Non solo, come scrive Italia Oggi del 23 settembre, la prevista istituzione dell’Agenzia per l’ energia nucleare attribuirà a Scajola pieni poteri in materia: “Se prima, infatti, Scajola doveva limitarsi ad indicare i criteri per la localizzazione delle future centrali nucleari, adesso chiede di stabilire negli stessi decreti tutto: la localizzazione delle centrali, i sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi, la definizione delle misure compensative da corrispondere alle popolazioni interessate, le procedure autorizzative e i requisiti soggetti vi per lo svolgimento delle attività di costruzione, di esercizio e di disattivazione di tutti gli impianti in questione. … Se ci saranno contestazioni locali, nessun problema: il governo avrà il potere di sostituirsi agli enti locali o alle regioni per le autorizzazioni di competenza….Per la realizzazione delle centrali nucleari è prevista un’autorizzazione unica «a seguito di un procedimento unico». Nel medesimo provvedimento devono esserci, insomma, gli espropri e tutti i nulla osta. Scajola ha chiesto a tal proposito, visto che si tratterebbe di «preminente interesse statale», di limitare anche la possibilità di bloccare le opere tramite i soliti ricorsi ai Tar (Tribunali amministrativi regionali). Il vertice [dell’Agenzia] sarà costituito da un presidente e quattro componenti. Due dei quattro componenti saranno designati dal ministro dello sviluppo economico, lo stesso Scajola. Ma alla nomina formale del presidente e dei quattro componenti si provvederà con decreto del minis tro dell`Ambiente, Stefania Prestigiacomo…Insomma, su tutto garantisce l`Agenzia per la sicurezza nucleare, cioè Scajola”, conclude Italia Oggi. Con buona pace del federalismo (come osserva greenreport.it) e del principio di trasparenza nei processi decisionali, soprattutto quando attiene a questioni così sensibili e strategiche per le popolazioni.
Con queste preoccupanti premesse sfuggono le ragioni dell’entusiasmo con cui Marta Vincenzi ha approfittato dell’occasione offerta dalla tavola rotonda per proporre Genova come sede della futura Agenzia per la sicurezza nucleare.
(Oscar Itzcovich)