Integrazione – Faccetta nera alla fermata d’autobus

Una di queste sere, davanti alla Commenda, un gruppo di cittadini eritrei aspetta l’autobus. Dopo un po’ passa di lì un altro gruppo: giovani italiani che provocano e attaccano a cantare “faccetta nera”. Uno degli eritrei reagisce verbalmente: “è meglio che andiate a leggervi qualche libro, così forse incominciate a capire qualcosa”. Un altro accenna una reazione più fisica. Uno del gruppo degli italiani tira via gli altri: è meglio lasciar perdere. L’autobus arriva, l’episodio apparentemente si scioglie senza conseguenze, ma le parole di chi me lo racconta dicono chiaro che la ferita è aperta.
(Paola Pierantoni)