Della voce del popolo si sono fatti carico nelle ultime settimane tre preti. A qualcuno può dispiacere ma se le cose stanno così perché non dirlo? Alla città e ai suoi amministratori questi preti hanno detto -a modo loro, si capisce- che si deve cambiare. Che per qualcuno, i ricchi, gli speculatori, i corruttori, i fannulloni magari va benissimo ma per gli altri – quelli che vogliono una città ospitale, solidale, curiosa, le cose vanno male, molto male.
Per primo ha parlato don Luigi Traverso (Repubblica-Lavoro, 23 settembre), mitico parroco di San Siro, uno che ha sempre fuggito il palcoscenico e ha aperto la sua chiesa e le sue tasche a tutti e in tutti i modi. Ha detto semplicemente: scusate ma siamo arrivati al capolinea, le necessità ci sommergono, davvero non ce la facciamo più. Da allora son passati giorni ma nessuno di quelli che contano gli ha chiesto cosa vede dal suo osservatorio e cosa si dovrebbe o potrebbe fare.
Non si tratta di metterlo in lista per dargli il grifo ma almeno di ascoltarlo.
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