Acquasola/1. Quanto rende al park l’elemosina al parco
Qualcuno si ricorda del titolo sui quotidiani del 7 agosto scorso: “Park e verde così rinasce Acquasola”?. Ma che relazione poteva esserci tra il progetto di costruzione del posteggio sotto i giardini dell’Acquasola e le migliorie che si dice sarebbero necessarie a questi ultimi? L’ha spiegato il sindaco di Genova in una intervista rilasciata agli inizi d’ottobre che suonava pressapoco così: i comuni rovinano e per i parchi come per molte altre cose non ci sono soldi.
E’ verissimo: i tagli imposti ai comuni dalla Finanziaria del governo in carica prevedono una riduzione degli investimenti del 30% rispetto all’anno scorso quando già avevano subito forti tagli. Come trovare allora i soldi necessari al restauro dell’Acquasola?
La parola magica era già nei titoli del 7 agosto: “Park”. Per migliorare lo stato di salute del parco – in verità non drammatico come invece suggeriva il cronista – e non disponendo dei soldi necessari, la soluzione era di farseli dare dalla “Sistema Parcheggi” che, volendoci costruire sotto un enorme parcheggio (6000 mq sul lato Carignano, 3 piani di cemento interrato, 320 posti auto a rotazione più 140 box per residenti -che però ne chiedono di più – per un costo: 11 milioni e mezzo di € di cui 2,7 finanziati dalla Regione), ne avrebbe comunque distrutto una parte. Si capisce che alla Sistema Parcheggi dei giardini non gliene importa un fico. Al contrario delle associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Legambiente, WWF , Pro Natura, Lega Anti Vivisezione, Lega Protezione Uccelli) e di altri comitati cittadini che dal mese di settembre si sono schierate con manifestazioni e raccolta di firme contro la costruzione del posteggio.
Grazie al loro impegno – pressochè ignorato dalla cronaca locale – è risultato chiaro come l’esecuzione del progetto richieda lo sventramento di parte dell’Acquasola, la inevitabile chiusura dei giardini per tempi lunghissimi, l’abbattimento di alberi, la sistemazione di prese d’aria con fuoriuscita nella superficie ad uso pubblico e – tra l’altro – l’eliminazione dell’unico libero e frequentatissimo campetto da pallone esistente nel centro città. Le opere di ripristino del giardino, decantate come un gentile omaggio dei costruttori del posteggio ad una amministrazione in difficoltà, sarebbero dunque una modesto (750 mila € per la ri-“sistemazione in superficie” del parco urbano) e inadeguato restauro dovuto. Tra l’altro, a carico del Comune resterebbe comunque (non tutto è gratis!) “l’assestamento della vegetazione”, valutato 500 mila €. Genova ha fama di città parsimoniosa ma, a molti cittadini , la decisione presa dall’Amministrazione non è apparsa un esempio di virtù. Ci sono motivi infatti per pensare che non solo di parsimonia si tratti.
(Manlio Calegari)