Comune – Verde in svendita

Ma che affari fa il Comune! Quando si dice avere fiuto. Specialisti gli addetti del Settore Tecnico del Patrimonio che dichiarano in un delibera del 30 luglio 2002 di ritenere vantaggiosa una proposta della società costruttrice dei box di via Ausonia in Castelletto. La proposta? Semplice! Uno scambio di verde ovvero, poiché si ribadisce che l’area di via Ausonia “ha una migliore potenzialità di utilizzo nell’ipotesi di sistemazione a parco urbano”, si accetta la permuta con un’altra in via Sclopis, a Sturla, che “risulta essere gerbida e scoscesa”. Si sa le ferie incalzano, la delibera è esecutiva il 16 agosto. E così voilà, per 4379 euro la ditta costruttrice di via Ausonia ottiene allora di scambiare una porzione di verde in Castelletto con un’altra a Sturla. Il tempo passa, i lavori di via Ausonia si interrompono e la ditta cessa di esistere. Nel frattempo se ne fa avanti un’altra, nome nuovo, stessi componenti, che presenta tempo dopo un progetto di 52 box pertinenziali e posti auto sull’area verde di via Sclopis.


Capito il rebigo? E il miniparco da farsi in Castelletto?
E’ di questi giorni la notizia che é stato rilasciato il “certificato di collaudo” per panchine sepolte, cavi scoperti, recinzioni pericolanti, topi: tale è lo stato dell’area destinata al miniparco. Una disputa legale vede di fronte la vecchia società e residenti per la manutenzione, per fortuna il cancello è chiuso a chiave. In ballo c’è pure una maxi fideiussione che la società costruttrice aveva depositato come garanzia se i lavori non fossero stati eseguiti a regola d’arte. E infatti non solo della manutenzione del verde si discute ma anche di infiltrazioni e danni a case vicine (Secolo XIX).
Intanto in via Sclopis cercasi disperatamente acquirenti, eh già, infatti c’è corsia preferenziale perchè i box sarebbero pertinenziali, legge Tognoli, ma gli acquirenti son per ora un po’ pochini. E’ andata buca pure l’incontro fra costruttore ed abitanti. Solo ”lusinghe compiacenti” per clienti potenziali: così viene definito l’incontro dai partecipanti.
Chi vi abita chiede almeno un verde decente, giardino pensile attrezzato, una piccola area dedicata all’orto educativo per le scuole limitrofe. Magari si tollererebbero ruspe e camion e un futuro traffico di auto inadeguato per una stradina chiusa a senso unico alternato, senza marciapiede.
Poca cosa in fondo per un terreno pagato al Comune solo quattro mila euro e su cui costruire più di 50 box. Per il verde tante parole, alle proposte però non si fanno grandi feste. Peccato e dire che il costruttore ha già dimostrato competenza: basta rivolgersi in via Ausonia, basta dare un ‘occhiata ai topolini che vi corrono felici. Al Comune che definisce “situazione limite” la vicenda, complimenti. Cosa non farebbe per dare un po’ di verde ai suoi cittadini.
P.S. Nell’approvazione della delibera del 2002 spiccano nomi tuttora presenti nel Consiglio Comunale attuale, di maggioranza e di opposizione.
(Bianca Vergati)