Informazione – I buoni e i cattivi

Domenica scorsa, sulla spiaggia di Voltri, c’è stata una grande rissa: notizia di richiamo che finisce su tutte le locandine davanti alle edicole. La Gazzetta del Lunedì non rinuncia alla sottolineatura razziale: “Maxi rissa tra immigrati sulla spiaggia”, mentre Repubblica (Maxi rissa tra bagnanti a colpi di ombrellone), e Secolo XIX (Maxi rissa sulla spiaggia) tengono un profilo più neutro. Ma andiamo a vedere gli articoli.
La Gazzetta del Lunedì unifica nella parola “extracomunitari” i protagonisti della rissa, parla degli attimi di “vero terrore” vissuti da “centinaia di bagnanti spaventati da tanta violenza”, ci dice che la spiaggia “a quell’ora era affollatissima” e che “le tante persone presenti sono scappate urlando portandosi via i bambini”, ma non ci informa di che nazionalità era questa gente.


L’articolo del Secolo XIX descrive l’episodio attraverso la testimonianza di Ilaria (italiana), che dice “non avevo mai visto tanta violenza”, di Barbara (italiana) “un numero impressionante di ragazzi ubriachi…” nonché dell’ex direttore artistico (?) – italiano – dello stabilimento balneare Utri Beach “Oggi la spiaggia libera è in preda a bande di extracomunitari. Non è un problema di Voltri, ma della nostra società”.
Repubblica ricostruisce la dinamica dell’episodio: una festa di famiglie ecuadoriane sulla spiaggia, grigliata, mamme, bambini, mariti, nonni, ragazzini. Poi una lite per un posteggio innesca una rissa davvero impressionante che coinvolge una cinquantina di persone, con molto spavento e pericolo dei bagnanti che fuggono in mare o si chiudono in auto. Quella di Voltri, si legge su Repubblica “è una spiaggia con tre bandiere: ci sono tanti ecuadoriani, un numero eguale di albanesi arrivati dai vicoli, e una manciata di genovesi…”.
Ma allora, giocoforza, anche le persone spaventate e in fuga dovevano essere in maggioranza ecuadoriani ed albanesi! Mamme, bambini, nonni ecuadoriani ed albanesi.
Chissà come mai dalla lettura degli articoli del Secolo e della Gazzetta avevamo capito che gli ecuadoriani e gli albanesi (anzi, no: gli extracomunitari) erano solo dalla parte dei “cattivi”.
(Paola Pierantoni)