Presepi. Gratta la stellina e trovi tanti euro

Si parla parecchio di presepi in questi giorni: nostalgia, poesia, provocazioni, dibattiti su intercultura e identità, strumentalizzazioni e faticosi tentativi di transizione da un passato (che comincia ad essere lontano) in cui i riferimenti culturali erano sostanzialmente omogenei e condivisi, attraverso un presente in cui omogenei non sono più, ad un futuro (da costruire) in cui ritrovare inediti terreni comuni.


Una soluzione ce la offre la pubblicità radiofonica del Gratta e Vinci, versione natalizia “Stella stellina”: un papà dice più o meno “allora Giacomino, raccontaci la storia della stellina”, e la voce del bambino: “Si vede in cielo la stella, e i Re Magi cominciano a seguirla, e la seguono nella campagna, e nella città e nelle periferie in tutti i centri commerciali autorizzati per il gratta e vinci, allora cominciano a grattarla e trovano tanti soldi”. Applausi.
Beh, il messaggio è rivoluzionario, altro che affiancare al Presepe un versetto del Corano, qui si tratta di una coraggiosa inversione a 180 gradi del senso del Presepe: Euro al posto del freddo e del gelo della povera capanna di Betlemme. Cosa non si fa per l’intercultura!
(Paola Pierantoni)