Politica – I Mille che arrivano dalla Spagna

Il 26 giugno, da Barcellona arriverà a Genova la “nave dei diritti”, che intanto naviga sul web: sul sito www.losbarco.org i preparativi fervono, quasi certi gli accordi con navi di linea per ottenere un prezzo popolare, 100 euro a persona, si legge sul sito de il “diario di bordo di un’impresa possibile”.
A Genova, è nato un comitato per l’accoglienza dei “naviganti” (genova@losbarco.org). E su Facebook, i sostenitori sono già oltre 2.500 (http://www.facebook.com/group.php?v=wall&ref=ts&gid=194381832751). A Milano il corteo dell’iniziativa in piazza il 25 aprile, ma soltanto il Manifesto ne ha parlato.
Sul sito, il “diario di bordo di un’impresa possibile”, con l’obiettivo di mille partecipanti.


Sarà la nave dei diritti, che ricorderà la nostra Costituzione e la sua origine, laica e pluralista, la centralità della libertà e della democrazia vera, partecipata, trasparente: dai luoghi di lavoro alle scuole, ai quartieri, ai servizi, al territorio. Ricorderà che il pianeta che abbiamo è uno, il Mediterraneo non solo il nostro mare, ma di tutti i popoli. Che chiunque ha diritto di esistere, spostarsi, viaggiare, migrare, come ha diritto che la sua terra non sia sfruttata, depredata.
Dall’estero si ha il vantaggio di non essere quotidianamente bombardati da un’informazione spesso malsana ma si percepisce comunque crescere il razzismo, l’arroganza, il malaffare, la diffusa cultura mafiosa, la mancanza di risposte per il mondo del lavoro sempre più precario, in un crescendo di disinteresse per il bene comune.
Il primo incontro tra genovesi e barcellonesi è stato il 31 dicembre 2009, alla comunità di San Benedetto. Il manifesto “E la barca va “ dichiara l’amore per il proprio paese e la cultura, la difesa di una serie di valori con il desiderio di confrontarsi e reagire, Su YouTube si moltiplicano le adesioni: il nobel Josè Saramago, Dario Fo , Antonio Tabucchi, Valentino Parlato, Gherardo Colombo, Erri De Luca … Proprio di quest’ultimo legge una poesia su YouTube di una ragazza rom, Diana Pavlovic, che ricordando gli eccidi passati, sottolinea che “la distruzione” c’è ancora, strisciante ed efficace.
Così hanno aderito i genitori della scuola Rubattino di Milano, che avevano denunciato “ la scomparsa” dei bambini rom dalla scuola perché sgombrati i campi dove abitavano.
Arriva dalla Grecia l’adesione di una ragazza dell’associazione Bella Ciao. C’è poi il gruppo di Bruxelles, giovani emigrati o studenti, come Paolo da Modena, Dario da Bergamo, dottorandi. Altri sono figli di emigrati in Belgio, nati magari lì, che vogliono esprimere solidarietà ai tanti italiani che vivono, lavorano nella legalità, nell’onestà e … “resistono, resistono”, sottolineano Marco, cameraman, e Paola, film-maker. Andrea Lotto, maestro, racconta dello “sbarco”, un’idea nata da un gruppo di amici italiani di Barcellona che con una punta di autoironia, inventa un’azione concreta, di scossa dell’opinione pubblica, come ponte ideale sul Mare Mediterraneo, per le problematiche che accomunano Italia e Spagna, dall’immigrazione al lavoro “Perché in l’Italia ci si potrà tornare solo in vacanza, vista l’aria che tira e il lavoro che non c’è” dicono Cecilia, insegnante, e Lino, architetto.
E’ quindi “una spedizione” simbolica in Italia: ricorderà che esistere può voler dire resistere, difendere la propria e l’altrui dignità. Ricorre il 150º anniversario dello Sbarco dei Mille in Sicilia, così il viaggio significherà sentirsi vicini a quel momento di grande speranza del Risorgimento italiano, ricordare quell’impresa, dare un contributo a un auspicato cambiamento. Creando ponti, non muri.
Sì, proprio uno sbarco in Italia in piena regola. Per dire no a un’Italia alla deriva.
(Bianca Vergati)