Ist 2. Conflitti di interesse tollerati o impugnati

Il Secolo XIX del 14/3/2004 riporta notizia di un’interrogazione parlamentare al ministro Sirchia da parte del deputato Mazzarello e di un’interpellanza in Regione del capogruppo Ds Perfigli, su ”sospetti di incompatibilità e conflitto di interessi che pesano sul commissario dell’IST Maurizio Mauri e la Società Dottor Mauri SAS, di proprietà della famiglia del commissario”, società che si occupa di “progettazione, realizzazione e gestione di servizi e strutture in campo sanitario”.


Dal governo ancora nessuna risposta, almeno ad oggi. Unica replica si è avuta dal commissario Ist che assicura di aver lavorato nella massima trasparenza ed in questa fase solo per l’Ospedale Niguarda di Milano.
Tenuto conto che il prof. Luzzatto è stato allontanato dall’Ist per una collaborazione esterna (di carattere scientifico, non finanziario-immobiliare) da lui mantenuta con un istituto di ricerca americano, a questo punto per fugare ogni ombra sarebbe doveroso chiarire due punti:
1) se quel tal dottor Mauri che ha operato per il ”CERBA Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata” di Milano è il titolare della Società Dottor Mauri SAS, o un omonimo del commissario dell’IST di Genova.
2) Qualora questi avesse prestato la sua attività, anche a carattere gratuito, se non si possa ravvisare un conflitto d’interessi, trattandosi di una collaborazione con una holding emergente (Fondazione Veronesi con Ministero Istruzione, Università e Ricerca Scientifica, Ministero Salute-CNR e Lega italiana per la lotta contro i tumori, più gruppi privati), in aperta concorrenza con l’Ist.
La Fondazione Veronesi -va chiarito- è certamente meritoria, operando con un “ristretto gruppo di volontari di diverse professionalità”; ma dietro ad essa si muovono interessi molto sostanziosi, con progetti immobiliari che coinvolgono aziende quali quelle di Tronchetti Provera e Ligresti, note non proprio per attività filantropiche. Ora, le ricadute di tali iniziative lasciano supporre che IST e Fondazione IEO potrebbero presto trovarsi su posizioni divergenti. E non poco, dal momento che nella divisione del mega-business sanitario del Nord, l’Ist rischia di essere fagocitato dai potentati confinanti.
Un chiarimento da parte della istituzioni liguri preposte alla Sanità potrebbe fugare ogni dietrologia; ma la Regione, solitamente così loquace, stavolta sembra in silenzio-stampa.
(Camillo Arcuri)