Elezioni/3. Prove d’ascolto per i candidati

Dopo tre mesi di incontri – tanto era durato il “percorso di ascolto” dei candidati del centro sinistra in tutta la Liguria – ora intendo passare all’ascolto dei singoli e delle famiglie”, ha spiegato Burlando in una intervista all’inizio di gennaio 2005.


“Era il momento, aggiungeva, che tutte le famiglie liguri collaborassero alla messa a punto del suo programma. Due le possibilità offerte: compilare la cartolina che a giorni avrebbero ricevuto intitolata “pensiamo insieme la Liguria in cui vogliamo vivere”, oppure entrare in corrispondenza con il suo personale sito internet o la sua associazione assicurando che chiunque scriverà riceverà una risposta.
Nell’occasione Burlando si dichiarava entusiasta del suo percorso d’ascolto: “L’avevo detto. La prima fase è ascoltare. L’ho fatto per 120 giorni ed è stata una esperienza utilissima. Tutti stupiti perché parlavano loro e non io. Ho avuto 500 incontri…” è stato il commento conclusivo di Burlando (Repubblica 11 gennaio ’05). E Costa, il vice, di rincalzo: “nei primi 100 giorni Burlando e io abbiamo fatto quasi 300 incontri di ascolto sul territorio. Ora si passa alla fase due: servizi, salute, anziani e lavoro al centro del programma”. Trecento o cinquecento gli incontri sono stati molti e hanno contribuito ad aumentare l’attesa per l’inizio della fase due, quella del programma.
Problemi? Solo uno. “Vorrei che ci decidessimo a fare un simbolo (Burlando dai quotidiani del 23 gennaio) e se non si decide in fretta metteremo il simbolo che abbiamo studiato noi in Liguria… La forma della Liguria colorata con la bandiera della pace, il nome del candidato presidente (cioè lui) e la scritta La Liguria di tutti”.
A guardare i manifesti affissi in città la sensazione è di qualcosa di già visto…
(Manlio Calegari)