OLI 340: NUOVO GALLIERA – Quando si specula su un ospedale

Plastico del progetto del Nuovo Galliera, da http://www.galliera.it/

La più grande operazione immobiliare nel centro di Genova dopo via Madre di Dio. Così i comitati di Carignano definiscono il progetto che dovrebbe far nascere il Nuovo Galliera.
Sul sito del Galliera se ne parla invece come di un “Ospedale a misura di paziente”, modellato sulla “centralità del paziente”, e che si configurerà come “un’opera a basso impatto ambientale”.
L’interessamento dei comitati di cittadini di Carignano ha portato a conoscenza di un progetto di dimensioni ciclopiche: un volume del costruito cinque volte superiore all’esistente, uno scavo di 25 metri nella roccia per ricavare piani e parcheggi sotterranei; i vecchi padiglioni, dismessi e in parte venduti per finanziare l’operazione. Il Pef (Piano Economico-finanziario) del progetto illustra un costo di 180 milioni di euro (113 milioni di opere edili, il resto per impianti elettrici, meccanici, attrezzature, apparecchiature, trasporti), con la copertura di spesa che segue: 51 milioni di euro coperti dal finanziamento regionale, 48 dalla vendita degli attuali padiglioni, 4 milioni e 400mila dalla vendita di beni e terreni a Voltaggio e Coronata, 75 milioni di mutuo bancario. I padiglioni che dovrebbero essere demoliti, tra l’altro, sono stati ristrutturati negli ultimi 5 anni per una cifra di 8 milioni di euro (“Nuovo Galliera, un altro piano finanziario”, La
Repubblica-Il Lavoro, 10 marzo).
I comitati cittadini di Carignano hanno presentato ricorso al Tar contro l’enorme costo pubblico ed impatto ambientale del progetto. La stampa ha accolto la sentenza del Tar in un primo momento come una vittoria del Galliera (“Carignano, Comitati sconfitti, il Tar sblocca il nuovo Galliera”,
Il Secolo XIX, “Nuovo Galliera Comitato del no bocciato dal Tar”, Il Corriere Mercantile, 7 aprile 2012). Il Cittadino, settimanale cattolico genovese, titola “Tar, sentenza pro-Galliera” (17 aprile). Poi, in un secondo tempo, è apparso chiaramente che i lavori sono bloccati e la questione è tutta da ridefinire (“Stop al Galliera: De Martini e Viscardi, grande vittoria dei comitati civici”, Il Secolo XIX, 11 aprile).

La sentenza, di fatto, da un lato ammonisce i ricorrenti (comitati di Carignano) sul fatto che non è possibile ricorrere contro un progetto preliminare e li invita ad aspettare la versione definitiva, dall’altro annulla la delibera di approvazione della variante urbanistica che avrebbe consentito la costruzione del Nuovo Galliera. Tale variante è quella che prevede di trasformare la destinazione di 5 dei 20 padiglioni in spazi residenziali e commerciali, rendendoli maggiormente appetibili sul mercato immobiliare, con un’operazione che i comitati di Carignano hanno definito “di natura speculativa” (Il Secolo XIX, 8 aprile).
Quindi, per ora, il progetto è fermo: sarà una delle eredità roventi lasciate dalla giunta Vincenzi alla prossima amministrazione.
(Eleana Marullo)