Sponsor/1. Il banco a scuola insegna l’arte

L’articolo, “Educazione ai beni culturali firmata Philippe Daverio” – su 4 colonne con due foto – compare su Repubblica Il Lavoro del 10 marzo. Più di un articolo è la promozione di un evento. L’evento infatti dovrà svolgersi da lì a una settimana (tra 16-18 marzo), ma l’articolo lo decanta egualmente:”corso di formazione davvero raro”, “i più illustri operatori”, “eccellenza” e così via. Data per ovvia la fama dei principali protagonisti: Philippe Daverio “ex assessore alla cultura del comune di Milano” e Massimo Negri “direttore dell’European Museum Forum”.


Daverio, che è stato assessore della giunta (leghista!) di Milano, sembra che abbia un buon share durante le sue apparizioni televisive. Ma Negri? L’European Museum Forum è – ma i giornalisti visitano i siti? – una scatola vuota, comunque meno importante della Kriterion Consulting, la “società di consulenza in ambito museale e archeologia industriale” di cui Negri è impresario e a cui si dice debba la sua “popolarità”. Per il resto Negri è membro del comitato scientifico del Museo dell’industria e del lavoro di Brescia (che però non c’è ancora), del Museo del bambino e del giocattolo di Milano e del Comitato direttivo della galleria del Credito valtellinese “Refettorio delle Stelline” di Milano.
Perché allora tanta enfasi? E perché all’apertura e ai lavori del Corso sono presenti alla grande assessori comunali, il direttore regionale per i beni culturali, vari ispettori e sovrintendenti? Per almeno due motivi di cui si tornerà a parlare molto nei prossimi mesi. Il primo è che per riuscire a tenere aperti i musei bisogna vendere molti bliglietti. E siccome i musei genovesi sono frequentati quasi esclusivamente da stranieri, l’Amministrazione comunale ha pensato che l’unico salvataggio possibile sia portarci le scolaresche e che per questo sia necessario formare e sensibilizzare adeguatamente gli insegnanti, principale tramite tra il museo e la scuola.
Il secondo motivo è che il corso è sponsorizzato dalla “Fondazione per la scuola della Compagnia di San Paolo”, e da “Janua”, cioè di nuovo dal Banco San Paolo. Il progetto “Janua” concepito in previsione del 2004 dalla Fondazione insieme al Comune di Genova, è diretto alle scuole dell’area genovese “per favorire la conoscenza e la valorizzazione del ricco patrimonio culturale della città”. “Per arricchire l’offerta formativa affinché scuole e musei siano vissuti come punti di riferimento e di aggregazione, nel processo di maturazione della personalità proprio dell’età adolescenziale”. E’ bello che una banca decida di destinare un po’ delle proprie risorse ad una causa nobile. E se la Fondazione San Paolo vuole tagliare un po’ d’erba sotto i piedi della concorrente Fondazione Carige l’amministrazione comunale non potrà che trarne vantaggio. Ma chi guiderà il gioco? Chi sceglierà i “pacchetti formativi”, i personaggi, le istituzioni di riferimento? La Fondazione?
(Manlio Calegari)