OLI 278 – INFORMAZIONE – Analisi della diffusione dei quotidiani

Prima comunicazione (primaonline.it) è un mensile che racconta come funziona e come cambia il sistema dell’informazione. Molto utile la pubblicazione della diffusione comparata 2009-2010 dei principali quotidiani italiani (*). Si tratta di un comodo foglio di calcolo, nel quale è possibile effettuare alcune semplici analisi.
Cominciamo dal numero di testate, 64 sotto osservazione, i cui dati sono dichiarati dai vari editori. Vi si trovano quotidiani importanti come il Corriere della sera (diffusione intorno al mezzo milione di copie), ma anche Il quotidiano della Basilicata (poco più di duemila copie).
Il numero delle testate che superano le centomila copie si attesta su 15, quelle sotto le diecimila sono 4, tra le quali il Corriere mercantile, storico giornale genovese, uno dei più antichi in Italia. In mezzo, come nelle corse ciclistiche, il “gruppo” dei rimanenti 45.
La media della diffusione rispetto al 2009 è scesa del 4%, con una oscillazione che va dal +26% di Italia Oggi, al -15% della Gazzetta del lunedì. Il Secolo XIX si attesta su 84260 copie, con una perdita secca del 14% rispetto all’anno scorso.
Sulle vendite, la somma totale italiana muove circa 5 milioni di euro al giorno, vale a dire circa un miliardo e 800mila euro all’anno. Un bel giro di soldi, considerando il solo costo del giornale a un euro, senza orpelli multimediali e asciugamani per il mare.
Bisogna osservare che questo sistema di raccolta dei dati è un po’ vetusto, oggi ci sono anche gli accessi internet e le copie in Pdf: saranno state conteggiate? E’ probabile di no. Ci si chiede quindi quale logica possa avere continuare a pubblicare queste statistiche, i cui dati vorrebbero rappresentare, conteggiando la diffusione su carta, la diffusione dell’informazione e il numero di copie vendute, quando la realtà della vera diffusione e delle vere vendite si gioca oggi su ben altri media, dai siti diretti dei giornali fino alle schede sui grandi social network.
E’ divertente confrontare tutto questo, ad esempio, con i dati di diffusione del blog di Beppe Grillo, che ormai è diventato un punto di riferimento nazionale per l’informazione libera. Secondo quanto dichiarato (**), attraverso i sistemi di conteggio inseriti sul sito web, si parla di 5 milioni di visite solo a settembre 2010, 500mila iscritti alla newsletter, 100mila copie de La Settimana e, il dolce alla fine, 73 milioni di visualizzazioni dei suoi video su Youtube: “vogliamo sciancare”?
* http://www.primaonline.it/2010/10/18/84865/diffusione-dei-quotidiani-luglio-2010/
** http://www2.beppegrillo.it/iniziative/adv/advertising.html
(Stefano De Pietro)