Sogni e realtà. Parla Piano

Pomeriggio di martedì 25 maggio. Sotto il tendone del Porto Antico da lui stesso progettato, a pochi metri da una mostra che lo celebra, Piano, il genovese- dopo Cristoforo Colombo – più noto nel mondo, illustra a un centinaio di vip e al doppio di sconosciuti il suo “sogno”.


Il “sogno” di cui i giornali hanno già riferito a lungo è in realtà un’idea: Genova, essendo la città portuale più a Nord del Mediterraneo, ha l’occasione di diventare lo scalo più interessante per l’Europa continentale per far entrare ma anche per far uscire le sue merci verso un Sud sempre più importante. Del suo “sogno” Piano ha fornito alla platea una completa articolazione: interventi, tempi, soldi. La presentazione pubblica alla città del suo progetto è servita anche al grande architetto per sciogliersi dall’abbraccio un po’ imbarazzante del presidente della regione, Biasotti, che da diverse settimane andava dicendo che il “sogno” di Piano lo aveva in realtà commissionato lui e che Piano il sogno lo aveva fatto dopo che lui, Biasotti, era andato a trovarlo e lo aveva ispirato. Con la presentazione di martedì 25 maggio Piano ha rivendicato la primogenitura tecnica e politica del progetto. Ha detto a Regione, Comune, Provincia, Autorità portuale, Ferrovie ecc.: ecco, io ho pensato questa cosa; ora tocca a voi. Ha anche aggiunto che avrebbe riservato per sé il diritto al mugugno come qualsiasi cittadino.
(Manlio Calegari)