Regione. Bailamme interni e gorgo sanità

Tutta la stampa locale ha ironizzato sul mese e passa necessario a Burlando per formare il governo regionale. Un tempo giudicato eccessivo specie se messo a fronte con l’infinità di incontri tra candidati e partiti della coalizione di centrosinistra, e quelli tra loro e i cittadini, avvenuti durante la campagna elettorale.


Molti si sono chiesti: “ma allora di cosa avevano discusso?”. L’ironia rischia di oscurare il fatto che ha reso così laborioso il parto di Burlando (malgrado, per la nuova legge, disponesse di un numero di assessorati superiore a quello di Biasotti).
Il fatto è che da tempo i partiti non ci sono più e sono stati sostituiti da potentati che traggono la loro forza da situazioni diverse e molto contrastanti. Così tanto per fare qualche esempio. I DS hanno una minoranza interna, il “correntone”, compatto quanto basta per assicurare al suo candidato la palma di più votato tra i DS e disposta, per affermare tale supremazia – che deve assicurarle la presidenza del Consiglio regionale – a compromettere l’elezione di altri candidati della stessa corrente. Ci sono poi i DS di Savona ben distinti da quelli di La Spezia, a loro volta diversi dai DS di Imperia. Qui gli intrecci territoriali e di corrente si complicano ulteriormente. Ma è solo l’inizio perché situazioni simili si verificano in tutti gli altri partiti dove le dinamiche interne si intrecciano con quelle più generali dovute al rapporto tra i partiti (“almeno un assessorato!”; “allora noi ne vogliamo due”; “se è così ci tocca una vicepresidenza” ecc.).
La giunta Burlando è l’espressione di queste turbolenze che col tempo non diminuiranno perché ogni partito e ogni clan pone al primo posto il mantenimento o se possibile l’aumento del potere contrattuale (di ricatto?) maturato col voto. Per non dire della pressione degli esclusi e delle relative rivendicazioni che di certo non si fermeranno. Se poi si pensa cosa succederà nei prossimi mesi quando riprenderà il confronto interno in vista delle prossime politiche non c’è da stare tranquilli. In questo bailamme sembra che Burlando abbia ottenuto per sé, oltre un buon numero di nomine, l’assessorato al turismo, toccato ad una persona di sua fiducia, Margherita Bozano, animatrice del suo circolo “Maestrale” e direttrice della Merion European Cultural Tours, esperta di turismo culturale. Burlando ha così confermato una convinzione, espressa più volte durante la campagna elettorale, che la Regione dovrà promuovere con più decisione il “valore aggiunto” della Liguria, le risorse paesistiche e artistiche. Così come ha già annunciato che in questo progetto un posto di rilievo toccherà al fotografo della sua campagna elettorale. Per il momento l’unica cosa certa e terribilmente urgente è il “buco” della sanità che, a detta dello stesso Burlando, risulta “più grande del previsto”.
E’ questa la prima occasione che si offre a Burlando di stabilire un rapporto chiaro con i cittadini che aspettano dalla nuova giunta parole e gesti ispirati alla verità. I cittadini vogliono sapere, capire. E’ venuto il momento di fare chiarezza. Se come pare ci sarà da tirare la cinghia è giusto che la politica dia a tutti la possibilità di capire come funziona la sanità regionale e come si intende intervenire.
(Manlio Calegari)