La ricerca dell’anima del Carlo Felice

Ancora una volta Ottone (la Repubblica il Lavoro del 4/6/2005) mette il dito in una delle tante piaghe della nostra città: l’orchestra comunale. Non lo fa, come altri, chiedendo il licenziamento di tutti gli orchestrali o il ricorso ad orchestre in tournèe. Percepisce invece i segni d’inquietudine e d’insofferenza nelle recenti dimissioni dei due primi violini. “Cose che succedono quando l’anima non c’è”.


Altri teatri dell’opera hanno avuto crisi laceranti quando politica e personalismi hanno preso il sopravvento su una corretta dialettica gestori – professionisti. Restando in Italia basta ricordare querelles e strascichi nel tempio della lirica nostrana, La Scala, iniziate con l’imposizione di un nuovo sovrintendente e concluse traumaticamente ed a scapito della cultura: dimissioni di Muti – perdita dei finanziamenti di facoltosi sponsor.
A Genova il malumore che serpeggia al Carlo Felice, prima sopito, sta riemergendo e non sempre sono esplicite le cause. Qual è il contesto che non consente all’anima di librarsi? Eppure due degli elementi necessari per creare l’atmosfera adatta ci sono: pubblico e orchestra.
Il primo numeroso, partecipe sempre disponibile sia per la musica che per eventi culturali condivisi, come dimostrato, ad esempio, dal folto pubblico presente al conferimento del grifo d’argento a Sirotti (non chiara la differenza tra grifo d’oro e grifo d’argento, quasi a sottolineare che l’arte in genere e la pittura in particolare sono considerate di serie B dagli amministratori genovesi).
L’orchestra che risponde adeguatamente in presenza di conduttori di valore. L’ultima dimostrazione delle sue potenzialità l’ha fornita sabato 28 maggio in termini di esecuzione ed è stato apprezzato, col battito prolungato degli archetti sui leggii, il consenso tributato dagli orchestrali al solista Capucon ed al direttore Vedernikov al temine dell’esecuzione.
Ridare l’anima al Carlo Felice richiede non solo la disponibilità degli orchestrali e del pubblico ma anche, e soprattutto, del sovrintendente, dei pubblici amministratori, delle istituzioni bancarie e finanziarie che operano in Liguria.
(Vittorio Flick)