Iit/1. Grilli parlante ma poco convincente

Alla presenza di centinaia di ricercatori provenienti da tutto il mondo al Convegno Nazionale per la Ricerca Interdisciplinare in Fisica della Materia (INFM) che si è tenuto a Genova l’8, 9 e 10 giugno, Vittorio Grilli, commissario unico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), ha presentato la sua creatura: un luogo di eccellenza con piena autonomia operativa e scientifica all’insegna della meritocrazia e di stretti rapporti con l’industria e il territorio.


Sono finalmente definite le aree di ricerca: brain and neurosciences, proteomica, nano biotecnologie, intelligenza artificiale, robotica, aree che, a dir il vero, riguardando temi quasi totalmente assenti nel mondo industriale ligure, non lasciano intravedere in cosa possano consistere i progettati stretti rapporti.
Grilli ha parlato, ma non ha convinto la platea dove dominava un evidente malumore.
Il rettore uscente Pontremoli ha ricordato la perplessità che la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) ha espresso per la creazione dell’IIT.
Al prof. Cingolati è capitato di dover riassumere disagio della stragrande maggioranza dei ricercatori dell’INFM, i quali si chiedono in sostanza perché l’INFM, che da anni fa esattamente quello che l’IIT solo si propone di fare, deve perdere la sua autonomia e diventare uno tra tanti dipartimenti di quel carrozzone burocratico che è diventato il CNR.
Secondo Grilli, le ingenti risorse su cui conta l’IIT “sono risorse aggiuntive: non si sottrae nulla al sistema pubblico della ricerca”, così sostanzialmente eludendo le domande di chi gli chiedeva perché all’Università e allo stesso INFM vengono erogati finanziamenti sempre più esigui.
A Manuela Arata, direttore dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia, che chiedeva direttamente a lui quale Ragioniere generale dello Stato, di adoperarsi per togliere i lacci che ostacolano, quando non impediscono, la collaborazione tra istituzioni preposte alla ricerca e imprese, Grilli ha risposto: non mi pare inopportuno accogliere l’istanza, dal momento che “cerco di tener le cose ben separate”. Insomma in quel momento era Commissario unico dell’IIT e non Ragioniere generale dello Stato. Sensibilità istituzionale, sdoppiamento di personalità o conflitto di interesse?
(Oscar Itzcovich)