Falsi. Il clima alla Casa Bianca? Nessun problema

Michael Crichton, alla sua lunga lista di best seller (Andromeda, Congo, Preda, Jurassic Park), aggiunge Stato di Paura, un romanzo schierato su posizioni decisamente anti ambientaliste.


Un gruppo di spietati eco-terroristi, per accreditare con fatti incontrastabili la tesi del surriscaldamento della terra, prepara una seri di attentati in varie parti del pianeta per causare disastri ecologici di vasta portata in Antartide, in Canada, nelle Isole Salomone, a Parigi e nel deserto dell’Arizona (rottura dei ghiacciai, allagamenti, uragani, tsunami e quant’altro).
Un romanzo esile, se non inesistente, che deve il successo alla fama di un autore che non ha avuto scrupoli nel fare un uso disonesto della scienza dei cambiamenti climatici. Il 28 gennaio 2005, alla presentazione del suo libro all’American Enterprise Institute for Public Research (noto “think tank” neocon di Washington), continuando la sua campagna contro le tesi ambientaliste, ha discusso su come assicurare che un’informazione di migliore qualità, non distorta (unbiased) da interessi di parte, arrivi ai responsabili della politica ambientale della Casa Bianca (www.aei.org/publications/pubID.21998,filter.all/pub_detail.asp).
Dopo poco più di tre mesi e grazie all’iniziativa del “New York Times”, Crichton è stato pienamente accontentato. La notizia lanciata l’8 giugno 2005 ha fatto il giro del mondo: a Washington, documenti e rapporti scientifici sui cambiamenti climatici preparati per il governo erano stati falsificati da Philip Cooney, Responsabile del Consiglio per la qualità dell’ambiente della Casa Bianca. Per quattro anni, li ha alterati per minimizzare i legami tra l’emissioni di gas nell’atmosfera e il riscaldamento globale. Avvocato, senza alcuna preparazione scientifica, è riuscito a porre al servizio della amministrazione Bush la sua esperienza di lobbysta maturata in dieci ani di lavoro presso l’American Petroleum Institute. I documenti prodotti a supporto della politica del governo venivano decisamente migliorati. Le cause dei cambiamenti climatici non erano “difficili” da individuare, ma “estremamente difficili”, le alterazioni del clima segnalate dagli scienziati non erano “certe”, ma “possibili”, un passaggio sulla progressiva riduzione dei ghiacciai sulle montagne veniva semplicemente cancellato, e via edulcorando.
Costretto a dimettersi due giorni dopo la fuga di notizie è stato subito assunto dall’Exxon Mobil (nata dalla fusione tra Standard Oil e Mobil), una delle più grandi società petrolifere del mondo.
Appropriato il commento di Beppe Grillo: “Sembra di essere dentro un film e invece no” (www.beppegrillo.it).
Oscar Itzcovich