Depuratori. Silenzio a Levante

Quanti erano i sindaci o i vicesindaci o gli assessori o gli assessori al turismo o quelli all’ambiente che avevano assistito il 27 novembre 2004 alla presentazione dello studio, della ASL 4 Chiavarese e dell’Arpal di Genova, sulla qualità delle acque marine di balneazione e sui sistemi di smaltimento fognario dei Comuni del Tigullio? Anche se rispondete col numero intero più piccolo che conoscete avrete sbagliato per eccesso.


Perché alla fine del 2004 come negli anni precedenti e come forse succede ancora le istituzioni politiche della Riviera ritenevano tempo perso mettersi a parlare delle condizioni del mare. Peccato perché nello studio della ASL 4 si poteva leggere una osservazione venuta d’attualità nella recente estate 2005. E cioè che svolgendo la temperatura un ruolo fondamentale nei fenomeni di miscelazione delle acque, un suo aumento considerevole – come appunto è avvenuto nel corso dell’estate – avrebbe di fatto impedito “la dispersione delle emissioni (nda, la merda!) lungo la colonna d’acqua” instaurando contestualmente un ambiente più favorevole ai microorganismi. Un fatto che avrebbe ulteriormente esaltato i fattori di inquinamento già esistenti “rappresentati in primo luogo dagli scarichi fognari non opportunamente trattati e in secondo luogo dall’apporto inquinante dei corsi d’acqua…”.
L’elevata temperatura dell’acqua marina durante l’estate 2005 – confermata dall’ampia presenza di meduse – ha registrato anche la puntuale conferma della previsione dell’ASL. A fronte di tutto ciò le amministrazioni della Riviera hanno fatto finta di non sapere e non vedere. Neppure un dato è stato fornito sull’effettivo numero di giorni di funzionamento degli impianti, sulla quantità di carico organico effettivamente abbattuto e in quale percentuale rispetto a quello esistente durante la stagione turistica. E’ evidente che la recente epidemia di epatite esplosa a Genova non è stata considerata con la necessaria attenzione.
A Sestri Levante l‘esasperazione dei cittadini sestresi e di tantissimi turisti per “la grave situazione che il cattivo funzionamento del depuratore sta causando” è arrivata alla Procura della Repubblica (Secolo XIX- Levante del 9 sett.). Nel mirino la mitica “Baia del silenzio”, la spiaggia a Levante della città. In un esposto inviato anche al reparto Noe dei carabinieri e all’Arpal (che queste cose le sa benissimo avendo con l’ASL 4 prodotto il documento di cui sopra) i cittadini esasperati hanno dichiarato che riterranno responsabile il Comune nella persona dei sindaco, gli enti e le amministrazioni che ne risulteranno coinvolte, dei danni alla salute e alle cose derivati dal cattivo funzionamento dell’impianto. Il sindaco ha riconosciuto che «Le lamentele sono più che giustificate” ma che l’impianto, “concepito in un certo modo” (?), ha subito delle modifiche “a seguito delle note vicende” (?) che hanno visto contrapposti l’amministrazione comunale e i proprietari del terreno su cui sorge. Quanto ai cattivi odori questi erano dovuti anche ad alcuni guasti verificatisi nell’arco dell’estate, nonostante gli interventi di manutenzione e l’impiego di nuove tecnologie effettuati in primavera… L’assessore all’ambiente ha invece definito (Corriere Mercantile 18 settembre) demagogiche le critiche ricordando che l’amministrazione ha dato priorità assoluta alla costruzione di un nuovo depuratore. Nell’attesa i cittadini dovranno tenersi puzze, liquami e il centinaio di imbarcazioni che, attraccate a qualche decina di metri dalla spiaggia, immettono – nella mitica baia dove la circolazione delle acque è molto scarsa – olio e nafta.
(Manlio Calegari)