Mostre – Dal monello bandito al minore deviante

Il 14 Ottobre 2005, presso la sede dell’Archivio di Stato di Genova, complesso monumentale S. Ignazio, si è inaugurata la mostra “Monelli banditi – scenari e presenze della giustizia minorile in Italia”.


A presentare l’esposizione, Rosario Priore, capo Dipartimento di Giustizia Minorile, Sonia Viale, vice capo Dipartimento, e rappresentanti degli enti locali per l’evento patrocinato da Regione Liguria, dalla Provincia e dal Comune. Il nucleo dell’esposizione è costituito da 86 fotografie, scelte tra le 2.800 commissionate all’Istituto Luce dal Ministero di Grazia e Giustizia (Direzione Generale degli Istituti di Pena) nel 1951, per diffondere un’immagine edulcorata della realtà carceraria e contrastare così l’azione denigratoria della stampa dell’epoca; esiste poi una sezione locale, alcune fotografie provenienti dalla nave redenzione “Garaventa”, istituto di rieducazione attivo dal 1883 al 1977. Così come la campagna del 1951 seguiva l’inizio della riforma della Giustizia Minorile, la mostra appena inaugurata ha preso avvio nel 2003, durante la presidenza italiana dell’Unione Europea, in seguito al varo del Regolamento per la responsabilità parentale. Mentre le panoramica si sposta sull’attuale e sullo stato della giustizia minorile nei paesi che sono recentemente entrati a far parte dell’unione europea, o che si accingono a farlo, la terminologia slitta, si trasforma, e dal “monello bandito” si passa al soggetto giuridico, cioè al “minore deviante”.
Il primo obiettivo della mostra, secondo il comunicato stampa del Ministero di Grazia e Giustizia, è il coinvolgimento degli enti locali “coinvolti a pieno titolo nella cura del minore in difficoltà, in attuazione del decentramento amministrativo delle competenze in materia di tutela e protezione giudiziaria del minore”. Significativa la scelta di Genova come città ospite del 2005 perché non può non far ritornare alla mente l’allarme lanciato dal procuratore generale della Corte d’Appello Porcelli, per l’inaugurazione dell’anno giudiziario: la delinquenza minorile in crescita vertiginosa come conseguenza di fattori sociali gestiti con difficoltà (l’immigrazione massiccia, il fenomeno delle bande, lo sfruttamento dei minori), ma soprattutto la protratta vacanza del posto di presidente del Tribunale dei minori. La situazione si è sbloccata solo lo scorso maggio, con la nomina di Adriano Sansa dopo più di un anno e mezzo di veto posto dal ministro Castelli. Il Guardasigilli era assente alla presentazione, per il concomitante Consiglio dei ministri: un vero peccato non poter ascoltare un suo intervento in proposito.
(Eleana Marullo)