Parcheggi/1 -Riconoscere gli errori, utile per ripeterli

L’ora del “big bang”: le 7 di mattina del 14 scorso (quotidiani del 15 dicembre 2005). “Il vento blocca le operazioni al Terminal Sec del porto e tremila camion… bloccano i nodi autostradali e strozzano la viabilità cittadina”. Un ingorgo gigantesco con ripercussioni drammatiche sulle autostrade che convergono sulla città.


Sulla A7 la coda cominciava da Busalla, sulla A 10 da Arenzano, sulla A 12 da Recco. Subito dopo sono cominciate le polemiche: “ci vuole un autoporto”, “bisogna separare la circolazione privata da quello di servizio del porto”, “servono attrezzature in grado di operare con qualsiasi tempo” ecc. Il Corriere Mercantile (16 dicembre) ha organizzato in merito un piccolo ma istruttivo dibattito cui hanno partecipato: Enrico Musso, docente di Economia dei trasporti, l’arch. Rinaldo Luccardini e l’assessore Merella. “Porto e città due flussi da separare”, ha detto Musso ricordando che in porto siamo al limite dello smaltimento e che le previsioni sono nere anche in assenza di casi clamorosi come quello del vento di due giorni prima. Ma, ha aggiunto “anche la città ha le sue colpe… e le zone blu rischiano di appesantire il problema”. Della città ha detto Luccardini: “I parcheggi in centro non riescono più a smaltire il traffico”: un semplice tappo verificatosi il 15 dicembre all’ingresso del posteggio di Piccapietra ha fermato il flusso di macchine in tutte le strade circostanti. E “Quando ci sarà il parcheggio dell’Acquasola il caos verrà addirittura raddoppiato”. Pertanto è necessario, ha aggiunto Luccardini, realizzare i parcheggi fuori città e dentro girare solo con la flotta dei mezzi pubblici”.
L’assessore Merella, chiamato in causa, “replica in maniera pacata”, e mentre difende il progetto Acquasola, si dichiara d’accordo sul fatto che “i grandi parcheggi vadano costruiti fuori città”. Purtroppo dice “stiamo pagando l’errore di non aver costruito le infrastrutture”. Solo errori? E se di errori si tratta cosa hanno fatto o progettano di fare per correggerli? L’Acquasola?
(Manlio Calegari)